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Lettera a Berlino
 
Lettera a Berlino 2017-03-11 13:01:04 annamariabalzano43
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
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3.0
annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    11 Marzo, 2017
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Quando la storia è metafora della Storia

Mai scelta di titolo per la versione italiana di un romanzo è stata così inappropriata. “Lettera a Berlino” non rende assolutamente l’esteso significato simbolico e metaforico che McEwan aveva attribuito al suo “The innocent”. Le due citazioni poste all’inizio del romanzo, una tratta da “La tana” di Franz Kafka e l’altra da una dichiarazione di Winston Churchill, offrono già una chiave di lettura del romanzo. Da un lato, infatti, la tana, lo scavo della piazzaforte descritto da Kafka si riallaccia al tunnel scavato tra Berlino Est e Berlino Ovest negli anni cinquanta nel quale il protagonista Leonard si trova a installare una rete che intercetti le comunicazioni sovietiche, dall’altro lato le parole di Churchill sottolineano quello stato di debolezza in cui la Gran Bretagna era venuta a trovarsi all’indomani della seconda guerra mondiale. “[…] Questa guerra ci lascerà deboli, impoveriti ed esausti, alla mercé delle grandi potenze: Stati Uniti e Unione Sovietica.”
È dunque su uno sfondo storico ben documentato che McEwan colloca la storia d’amore di Leonard, giovane e inesperto inglese, e Maria, tedesca e divorziata. A sostegno dei fatti a cui fa riferimento, l’autore aggiunge una nota a conclusione del romanzo che cita l’ Operazione Gold e chiarisce come il personaggio di Blake non fosse frutto di fantasia, ma che fosse in realtà stato un agente doppiogiochista realmente attivo in quel periodo. Ecco dunque che la storia individuale si intreccia indissolubilmente con la Storia collettiva. In questo contesto ogni personaggio assume un ruolo e un significato specifico. Siamo di fronte all’eterna rivalità tra americani e britannici, accentuata nel momento del declino britannico e dell’ascesa americana. Leonard e Glass ne sono il simbolo. E siamo di fronte, nondimeno, al rapporto delicato e talvolta critico tra vincitore e vinto, rappresentato nel legame tra Leonard e Maria, un rapporto che non manca di assumere talvolta toni di prevaricazione e di violenza, dai quali spesso può essere attratto il più forte nei confronti del più debole.
Dunque la vicenda complessa in cui si trova coinvolto Leonard è il terreno sul quale il giovane britannico è destinato a perdere la sua innocenza, una innocenza che assume significati molteplici, non solo sessuale, ma politica. Dal particolare di Leonard all’universale della Gran Bretagna e della Storia. La mancanza di esperienza di Leonard è strettamente legata al suo senso del peccato. La sua storia diviene una metafora politica che coinvolge le nazioni in un gioco sleale e subdolo.
La conclusione del romanzo, così amaro nel suo complesso, vuole trasmettere tuttavia un messaggio di speranza. Leonard ritorna a Berlino trent’anni dopo la fine della guerra fredda, poco prima della caduta del muro, recando con sé una lettera di Maria. Rivedere i luoghi del passato significa rievocare episodi di vita felici e terribili. Ormai l’età è avanzata. Leonard è stanco. Sente il bisogno di appoggiarsi a un tronco giovane. E’ alle future generazioni che è affidato il compito di sostenere il passato per rinnovarlo.

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Commenti

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mi manca questa lettura e mi interessa lo sfondo storico ricostruito da McEwan.
ottimo commento Anna Maria !
Grazie Silvia. Sto leggendo un po' alla volta tutti i romanzi di McEwan. Per ora devo dire che tra quelli che preferisco sono Espiazione e Chesil beach, anche La ballata di Adam Henry è molto bello.
Ciao Anna Maria, questo mi sembra interessante per le ragioni espresse da Silvia. Al momento non ho una grande stima di questo autore ma non demordo.
Come ho detto a Silvia, alcune delle sue opere sono migliori di altre. Quello che mi piace di McEwan è che va sempre interpretato. Le sue storie sono sempre metafore del mondo politico o letterario.
Anna Maria, la tua bella recensione mi fa propendere a pensare che l'autore qui non sia al meglio. Personalmente, sono ancora a "Espiazione".
Espiazione è senz'altro il migliore che abbia letto fin qui. Ciao Emilio.
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