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Le vedove del giovedì
 
Le vedove del giovedì 2017-05-30 09:06:48 FrancoAntonio
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
5.0
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4.0
Piacevolezza 
 
3.0
FrancoAntonio Opinione inserita da FrancoAntonio    30 Mag, 2017
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In quel mendace paradiso artificiale...

Buenos Aires, 27 settembre 2001, giovedì, notte: i cadaveri di tre degli uomini più in vista nell'esclusivo club “Altos de la Cascada” sono ritrovati affogati dentro la piscina di una villa.
Quello che sembra essere l’inizio di un racconto giallo, in realtà, è l’epilogo di una decina d’anni all'interno di uno di quei particolari quartieri protetti che sono i country club argentini.
Protagoniste principali sono le cosiddette “vedove del giovedì” cioè le mogli di alcuni degli inquilini/soci del comprensorio le quali, appunto, il giovedì, vengono puntualmente lasciate sole dai mariti che si riuniscono nella villa di uno di loro per una serata tra soli uomini.
E’ attraverso le loro vicende che ci viene mostrata, in flash back, la vita che scorre nel country club in tutta la sua asfissiante vacuità e superficialità quotidiana. L’enclave di ville e villette è delimitata da un recinto perimetrale ben sorvegliato. Vi si accede solo attraverso ingressi attentamente sorvegliati da vigilantes privati. All'interno un’area splendidamente tenuta: un campo da golf a 18 buche, numerosi campi da tennis, ville di lusso con piscine e parchi privati curati con ordine maniacale, aree giochi per bimbi, bar, ristoranti, spacci. Tutto parrebbe regolato come in un orologio svizzero: i ragazzi frequentano un’elitaria scuola in lingua inglese, anche l’ordine pubblico è sottoposto all'esclusivo sindacato del Consiglio d’amministrazione interno. I suoi facoltosi abitanti, protetti dalle asprezze del mondo esterno, pensano di vivere in un paradiso terrestre. In realtà La Cascada, scollegata com'è dalla vita reale, è una sorta di gabbia dorata; una specie di serra dove vengono amorevolmente coltivati e accuditi un feroce classismo e razzismo, i peccati privati e le ipocrisie pubbliche, le invidie e le rivalità, tutti nascosti sotto un sottile strato di esagerata cordialità formale e finta amicizia. In questo mondo artificiale, la paura maggiore è quella dell’espulsione dalla cerchia degli eletti.
Le “vedove del giovedì” per occupare le lunghissime giornate vuote, si inventano attività, corsi, iniziative benefiche, tornei di tennis o di burraco, incontri sociali e mercatini d'abiti smessi in favore delle domestiche. Tutte cercano di rivaleggiare con tutte le altre in una clima di affiatamento solo esteriore. Unica ad avere una occupazione lavorativa è Mavi Guevara (Maria Virginia, una delle voci narranti) che, inizialmente per proprio divertimento e, poi, per necessità, visto che il marito Ronie ha perso il lavoro, s’è improvvisata agente immobiliare dell’intero club e, in quanto tale, conosce tanti dei segreti delle vicine. Anche attraverso i i suoi racconti scopriamo che alcune sono cadute preda dell’alcolismo per dimenticare i tradimenti continui del marito. Altre subiscono mestamente le violenze domestiche cercando di nascondere i lividi sotto il trucco. C’è chi si sente schiacciata dalla propria inadeguatezza e chi vive in un mondo di sogni tutto suo e non accetta che il marito, disoccupato da mesi, stia facendo i salti mortali per far fronte all'altissimo tenore di vita che impone La Cascada. Virginia stessa è impreparata a rapportarsi con il figlio ribelle, dedito all'alcol ed alla marijuana come la maggior parte dei coetanei del country.
La crisi economica, che nel 2000 colpirà duramente l’Argentina, farà sentire i suoi effetti anche sui privilegiati de La Cascada: molti dei più facoltosi abitanti si troveranno improvvisamente privi di reddito, ma con uscite sempre in costante aumento. In questo clima esacerbato tutte le contraddizioni scoppieranno nell'inevitabile e già preannunciato epilogo, nonostante ognuno cerchi di negare, sino all'ultimo, la realtà dei fatti e tenti di vivere nell'illusione di cui si è circondato.

Il romanzo della Piñeiro fotografa fedelmente uno scorcio di società argentina di fine secolo, dall'euforia degli anni ‘90 sino al crollo delle illusioni. In ogni capitolo l’A. racconta un episodio, un avvenimento particolare per aggiungere una tessera al grande mosaico descrittivo che va componendo. L’immagine complessiva, alla fine, mostrerà quel mondo (inconsueto per noi) che sono i “Club de Campo” e la realtà abbastanza terrificante di questi microcosmi, scollegati dal Mondo reale. Ciò che avviene nel Club è centrale ed importante, tutto ciò che accade fuori, in Argentina e nel Mondo, è irrilevante, lontano, un mero fondale alla scena. Per tal ragione ogni riferimento esterno (dal cambio di un Governo, alla politica economica che influirà sulle loro vite, dal gravissimo fatto di cronaca, fino al tragico attacco alle Torri Gemelle di New York) è fatto in modo approssimativo, sciatto, come per una storia appresa per sentito dire e della quale non se ne comprendono i contorni o i significati, mentre è importantissimo non sfigurare al prossimo ricevimento con un abito fuori moda o muoversi solo in lussuose auto europee.
Complessivamente “Le vedove del giovedì” è un buon romanzo scritto con stile accattivante e con accurata descrizione e definizione dei personaggi, dipinti con un sottilissimo pennello da ritocco.
E proprio l’accuratezza con cui sono tratteggiate le personalità dei singoli attori del dramma consente di ottenere una descrizione particolarmente viva e tangibile di una intera società.
Volendo proprio ricercare qualche difetto, vien da notare come il saltare da un personaggio all'altro, in modo ondivago, non aiuti alla comprensione, soprattutto all'inizio, quando non si è ancora presa familiarità con i loro nomi. Ugualmente disorienta il continuo mutare di stile narrativo, col rapido cambio dell’io narrante ed il passaggio dalla prima alla terza persona. Ma, tutto sommato, sono entrambi difetti lievi.
Anche la pignola descrizione dei più minuti episodi di vita, in particolare nella parte centrale del romanzo, alla lunga può risultare noiosa, facendo perdere attenzione al lettore che attende solo l’evolversi della storia. Ma, a ben vedere, questa lentezza nel procedere per storie, apparentemente slegate le une dalle altre, è funzionale al racconto, che si inoltra verso il dramma finale avanzando per piccoli, piccolissimi passi come piccoli ma significativi e spietati, sono i mutamenti all'interno del Country Club Altos de la Cascada.

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