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Berta Isla
 
Berta Isla 2020-07-11 16:18:37 topodibiblioteca
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topodibiblioteca Opinione inserita da topodibiblioteca    11 Luglio, 2020
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Le zone d'ombra

Ogni romanzo di Marias assomiglia ad un lungo viaggio dentro l’animo umano ed è impossibile non soffermarsi sulle moltitudini di riflessioni che l’autore dissemina nelle sue opere. E’ altrettanto impossibile non sorprendersi sulle (spesso) impietose verità che ne emergono, sulle debolezze di cui siamo fatti, ed anche in Berta Isla si trova tutto questo (eletto come “Libro dell’anno 2018” da El Pais). Marias riesce a mostrare le zone d’ombra presenti in ogni individuo, anche in presenza di legami affettivi evidenti e forti come può essere il matrimonio, anche quando si tratta di una coppia che si conosce fin dai tempi dell’adolescenza e si è promessa amore eterno. Attraverso le parole della sua eroina Berta che cita Dickens, l’autore ricorda infatti che “ogni creatura umana è destinata a costituire un profondo e segreto mistero per tutte le altre”.

“Berta Isla sapeva di vivere parzialmente con uno sconosciuto. E un uomo che non può dare spiegazioni su mesi interi della propria esistenza finisce per arrogarsi la licenza di non darne mai su nessuno aspetto della vita. Eppure Tom era anche, parzialmente, una persona che faceva parte da sempre della sua vita, di quelle che si danno per scontate come l’aria”.

Marias ci fa entrare nella vita di Berta Isla e Tom Nevinson, coppia affiatata, da sempre innamorata, ma allo stesso tempo profondamente distante. Berta e Tom non hanno potuto essere artefici del loro destino (“Ma quando mai la gente ha scelto la propria vita? Nel corso dei secoli le esistenze sono sempre state già segnate, salvo rarissime eccezioni”) hanno dovuto seguire il corso degli eventi, provare sulla loro pelle un senso di inevitabile solitudine, sofferenza, lontananza. Marias racconta queste vite avvalendosi di tecniche narrative differenti ma con assoluta par condicio, rispettando i punti di vista di entrambi i coniugi. Berta Isla parla in prima persona, in una sorta di confessione destinata al pubblico dei lettori, descrive le proprie ansie e inquietudini derivanti da un marito sempre troppo poco presente che per motivi di lavoro è obbligato a lasciare la città di Madrid, dove la coppia vive, per andare a Londra e da lì scomparire per lunghi mesi senza dare notizia di sé. Ogni partenza è sempre paragonabile ad un addio, ogni volta è l’acquisizione di una maggiore consapevolezza riguardo alla propria precarietà (“Possiamo vivere nell’errore continuo, credere di avere una vita comprensibile, stabile e afferrabile e poi scoprire che tutto è insicuro..”). Le vicissitudini di Tom Nevinson invece sono narrate direttamente dall’autore con l’uso della terza persona come se questa modalità permettesse di esaminare meglio il destino del protagonista, mettendolo sotto una lente di ingrandimento. Tom è l’emblema, quasi pirandelliano, di un uomo dotato di mille identità ed allo stesso tempo di nessuna, trascinato nel vortice dello scenario internazionale durante gli anni del terrorismo dell’IRA, della guerra delle Falklands, lungo la “cortina di ferro”, da un destino non voluto ma che ha dovuto accettare trasformandosi in un’ombra per sfuggire alla condizione di “reietto dell’universo”. E’ questo che si chiede a chi si pone (segretamente) al servizio di Sua Maestà e della Corona nel nome della sicurezza nazionale: “Noi non risultiamo da nessuna parte, né in forma ufficiale né ufficiosa. Siamo qualcuno e non siamo nessuno”.

Il fascino della scrittura di Marias si evidenzia nelle lunghe digressioni, nei mille rivoli in cui la storia si dipana e nelle citazioni (colte) che rappresentano la spina dorsale del libro: il già nominato Dickens, le poesie di T.S. Eliot ed in particolare quel “Little Gidding” che torna e ritorna più volte nei pensieri di Berta e Tom così perfettamente calzante, ma anche nel racconto di N. Hawthorne “Wakefield”, dal quale l’autore ha manifestamente tratto espressioni (Reietto dell’universo) e spunti.

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Commenti

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Bellissimo commento ad un libro che anche a me è piaciuto tanto. Complimenti!
Ciao Gabriele.
Bella presentazione. Un bell'invito alla lettura!
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