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Il sogno di Ryosuke
 
Il sogno di Ryosuke 2022-08-12 03:55:06 68
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68 Opinione inserita da 68    12 Agosto, 2022
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Il viaggio della consapevolezza

Un viaggio sulla piccola isola di Aburi, ai confini dell’ arcipelago giapponese, in compagnia di una fragilità che insegue l’ ombra del suicidio paterno.
In questo luogo poco popolato e con tradizioni consolidate, tre giovani inconcludenti ( Ryosuke, Kaoru, Tachikawa ) accettano un lavoro a termine, una terra di pesca, di bovini e di capre ( pinza ), immersa nello splendore della natura selvaggia, gli stranieri trattati con sospetto e ritrosia.
Ryosuke, il protagonista, un ex cuoco sopraffatto dall’ impulso suicida, vive lo sbiadito ricordo del padre in un innato senso di sconfitta, nauseato da un mondo ostile e dalla propria inconcludenza, con una certa ritrosia a parlare di se’.
Il suo tentato suicidio sfocerà in una improvvisa voglia di vivere, chiedendosi la ragione di un tentativo siffatto e che cosa a suo tempo, quando era ancora bambino, aveva spinto il padre al suicidio, vittima del suo stesso sentimento.
La fine scongiurata svelerà un nuovo inizio, la permanenza sull’ isola di Ryosuke e dei suoi due compagni di viaggio, un lavoro duro durante il giorno, la sera un tempo in cui riflettere sul vero motivo della propria permanenza, ricercando nel volto di uno sconosciuto ( Hashi ) le parole della madre, un uomo indispensabile per definire il passato e proseguire nei giorni a venire.
Da lui Ryosuke attende una risposta su quello che è stato , il presente un complicato cammino alla ricerca di se’, la vita sull’ isola ostile, di certo non un posto per giovani.
Il tempo svelerà un’ attrazione irrinunciabile per quella porzione di terra e per le sue bellezze naturali, Ryosuke si nutrirà del legame con Hashi, spinto dal desiderio di riuscire laddove il padre aveva fallito, produrre il formaggio di capra nonostante l’ ostilità dei pochi abitanti e le condizioni climatiche avverse.
Un viaggio di scoperta e di crescita, di condivisione e di appartenenza, perché ritornare su un passato nefasto se il presente ha ancora da essere scritto, in fondo l’ isola conta relativamente se paragonata al valore della propria esistenza e quando i giorni scorrono pensando a ciò che si è perso.
Ryosuke vorrebbe portare a compimento quello che il padre aveva lasciato, realizzarne la memoria e riscattarne il sacrificio, ma i pericoli e le delusioni incombono e c’è sempre quel demone interiore che lo tormenta. Dove si trova lo spirito paterno, l’ io che crede di essere esiste veramente o è solo l’ illusione della propria presenza?
Un senso di fallimento lo sovrasta, Hashi gli e’ amico e guida paterna indicandogli l’ importanza delle sconfitte e la fortuna del fallimento mentre la perseveranza può generare scoperte inattese e, quando tutto pare perduto, creare legami insospettabili e una nuova armonia, un senso profondo di condivisione con se stessi e il mondo.
Un romanzo di formazione tardiva che possiede la leggerezza di dialoghi fitti e irriverenti, l’ attesa e il silenzio pensato di certa cultura giapponese, tratti ed elementi della tradizione locale, il recupero di immagini della memoria, sprazzi di bellezza assoluta immersi nella vaporosa luce di una natura che tutto sovrasta e ricopre.
L’ individualismo e il pessimismo cedono alla condivisione e alla costruzione di un senso, per se stessi e per la memoria degli scomparsi, un sogno che a un certo punto pareva dissolto, il presente un amalgama in cui tutti gli elementi si fondono.
La prosa nel fluire del racconto acquisisce piena consapevolezza, le descrizioni si fanno poetiche, le riflessioni profonde, la voce interiore richiama il senso di appartenenza, l’ uomo parte di un sistema armonico, quella vita a lungo abbandonata a se stessa finalmente rivestita di un senso.


…Oltre quel gusto vide il muso di Hanako. Anche i saltelli di Puno gli vennero alla mente. Gli occhi lucidi e splendenti della maestra, e la borsa da postino di Toshiba, e i volti e le parole di Hashi, di Tachikawa e di Kaoru gli tornarono alla memoria e sparirono di nuovo, uno dopo l’ altro. E anche i giorni passati a trasferirsi da un posto all’ altro con sua madre. Lo sfocato volto sorridente di suo padre. Chiuse gli occhi e si strofinò la faccia con un gesto rapido. Allora si rese finalmente conto che stava piangendo. Il pezzato gli si avvicinò piano.Gli si strusciò addosso. Ryosuke lo abbracciò stretto….

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Finito di leggere poco fa, piaciuto molto anche a me, grazie per averlo recensito!
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