Dettagli Recensione
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Il senso del nichilismo
SPOILER
Nella tranquilla cittadina di Taering, un giorno qualsiasi un ragazzino di Pierre Anthon si alza dal suo banco dichiarando che niente ha senso e se è davvero così tanto vale non fare niente piuttosto che qualcosa.
Da quel giorno in poi, come il Barone Rampante, lui vivrà su un albero da dove potrà osservare il niente che lo circonda.
La storia viene narrata dal punto di vista di Agnes, una sua compagna di classe, che, insieme al resto del gruppo, cerca di far ragionare il ragazzo per farlo scendere. Non tanto per una vera preoccupazione, quanto più per cercare di dimostrare che lui aveva torto; in cuor suo, lei aveva capito che Pierre Anthon ci aveva visto lungo, ma questo non doveva succedere! Bisognava diventare qualcuno; così il niente non poteva inghiottirti! Come si può accettare che la vita non ha senso? Il ragazzo grida sempre parole di poca speranza, sono dei dardi infuocati: ogni aspetto dell’esistenza, ogni mossa non porta a nulla: si vive, si muore. Si vive nel vuoto dell’esistenza, tanto vale non fare sforzi.
Il gruppo di adolescenti inizia ad attuare un piano: la catasta del significato, così da dimostrare che in realtà esistono cose importanti, con un senso. A turno, ogni ragazzino è costretto a cedere qualcosa di valore e ad accumularlo in questa montagna. All’inizio le richieste sono semplici dopodiché le richieste iniziano a farsi più insolite e macabre… Dove arriva il senso del limite nella ricerca del significato della vita? E’ questa una ricerca estrema pur di dare una spiegazione a qualcosa che non ce l’ha? Fin dove siamo disposti a spingerci? Che tipo di ossessione diventa?
In tutto questo (ovviamente) gli adulti sono assenti e le leggi del branco sono le uniche che contano, nonostante tutti i tentativi, Pierre Anthon non scende dall’albero; sa benissimo che tutti questi tentativi blandi non li porteranno a nulla.
La catasta inizia a diventare famosa: arrivano giornalisti da tutto il mondo, nessuno si chiede se quello che è successo sia giusto o sbagliato, essa diventa un’opera d’arte destinata a finire in un museo. Ed è qui che il ragazzo mette il dito nella piaga demolendo le speranze dei compagni e portando a un’escalation totale. Se quell’accumulo di cose aveva senso, perchè l’hanno venduto? Volano botte, ogni speranza si dissolve, tutti contro tutti, niente ha senso, tutto è perduto. Ma è proprio in questo momento che il giovane scende, per assistere a questa follia, fino a quando i ragazzi lo picchiano e danno fuoco alla segheria in cui giaceva “il significato”. Rimangono solo le ceneri di ciò che è stato…
Sicuramente la lettura va digerita e non è per tutti dato il tema nichilista; ci porta a riflettere sul significato della vita e di come il niente che ci avvolge, a volte è così opprimente che ci mettiamo immediatamente in moto per pur di dare un senso alle cose proprio per il terrore di scoprire un’amara verità. La vita è davvero un’illusione? E’ davvero un grande buco nero? Sono le persone che gli danno luce che da speranza e mobilita l'azione umana? Presa nel suo aspetto più primordiale, la vita non ha senso, sono avvenimenti che si susseguono e siamo noi a colorarli, a darvi un’ importanza. Non mi sento di giudicare né la visione ottimista né quella nichilista. Ognuno vive la realtà che si è voluto scegliere in quel contenitore chiamato esistenza piena di misteri e di niente.





























