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La felicità è un battito d'ali
 
La felicità è un battito d'ali 2015-05-15 19:43:31 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    15 Mag, 2015
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Il ponte bianco

Anna cresciuta a precipizio sul mare, la piu' piccola di quattro sorelle in una famiglia priva di quel figlio maschio tanto desiderato. Le onde ghiacciate  dall'inverno sono troppo sottili per un corpo di bambino che non diverra' mai il marinaio che merita. Ci sono uomini che dietro l'apparenza di rettitudine si rivelano essere solamente, semplicemente dei farabutti. Una donna stringe al petto un pezzo di legno, lo culla docilmente come fosse il suo bambino. Una ragazzina legge poesie per viaggiare, mangia petali di rosa mentre il fragile corpo si svuota di ogni entusiasmo.
Di nuovo acqua, di nuovo ghiaccio, un lago gelido sul panorama di Londra e un ponte pitturato di bianco che dicono non ci sia piu'. Serve coraggio, serve forza, serve quella tenacia che non tutte le mogli possono soffocare, se lo vedi esiste e se esiste tu lo attraverserai.

Ambientato nell'Inghilterra vittoriana, "The painted bridge" ( mi rifiuto di chiamarlo col banale, patetico e incoerente titolo italiano) e' un intenso romanzo che ci trasporta in un'epoca attraverso il racconto di un evento al femminile. 
Sono donne le protagoniste di questo libro rinchiuse ingiustamente in una casa di cura, colpevoli di essere di troppo nei progetti dei loro uomini, vittime della convinzione che la femmina fosse fisiologicamente soggetta ad  isteria e atteggiamenti maniacali. 
Brava la Wallace a trasmettere il cuore del contenuto, ossia l'impotenza della donna e la sua sottomissione al volere dell'uomo. L'inganno, l'umiliazione, la solitudine, la noia, la sofferenza e ancora peggio l'istigazione alla follia sono tangibili, taglienti. Soffocato il lettore dall'immagine di una donna sana che cerca giustizia e ottiene tortura, fino a toccare veramente quella pazzia che mai prima l'aveva sfiorata.
Scrittura fluida e contenuto interessante, ho trovato il romanzo appassionante e coinvolgente, evocativo e bene caratterizzato.
Buona lettura.

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Commenti

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Brava CUB. Anche per il cenno polemico verso l'adattamento del titolo in traduzione. In questo caso addirittura rischia di sviare il lettore, perché si tratta di un titolo che ben si adatterebbe ad un romanzetto di una serie 'rosa' .
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C.U.B.
16 Mag, 2015
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Ciao Emilio, guarda non so se sia peggio il titolo o la copertina. Visto così penserei a qualcosa di frivolo e leggero tipo Kinsella. In realta' l'effetto e' quello di sminuire il contenuto.
Se metti THE PAINTED BRIDGE su Google vedrai anche la copertina originale, decisamente piu' evocativa. Ho comprato questo libro tempo fa fidandomi del Qcommento di Marcella, lo avessi visto in libreria non lo avrei nemmeno sfiorato. I misteri dell'editoria sono infiniti. Ma io mi chiedo, gli autori sono indifferenti a questo scempio ? O solo impotenti ?
Ottima recensione CUB; tra le varie aberrazioni che un essere umano può subire ci sono anche quelle mentali; voglio dire quelle azioni per mezzo delle quali si esercita una forte pressione psicologica tale da indurre la vittima alla follia e al suicidio. Non si parla spesso di questa problematica, esistente nei tempi passati ma, purtroppo, ancora attiva ai giorni nostri. La tua segnalazione è importante oltre che di interesse collettivo, appunto per ricordare certi mali trascurati. Grazie. Ciao.
Ferruccio
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
16 Mag, 2015
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Grazie a te Ferruccio!
Ciao CUB. Hai sollevato un'altra importante questione : la copertina è un messaggio immediato che si invia ad un potenziale lettore, che rimanda a un'autoselezione degli utenti. Se l'immagine è da 'cinepanettone' vuol dire che ci si rivolge ad un dato pubblico. Sbagliare il bersaglio,dunque, non giova a nessuno. Eppure...
sì me lo ricordo, si tratta del titolo segnalato da Marcella....
se non ne leggevo il commento, sinceramente non l'avrei proprio preso in considerazione su uno scaffale di una libreria, perchè è indubbio che evoca un determinato genere che poi in realtà non è...
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
16 Mag, 2015
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E lo so son d'accordo con voi, proprio non capisco.
Ottima recensione, CUB.
E' curioso: la tua immagine finale di una donna sana che cerca giustizia e ottiene tortura è esattamente coincidente con un personaggio impersonato da Natalie Portman nel film "L'ultimo inquisitore": m'è venuta in mente appena ho letto questa tua significativa frase. Coincidenze, che peró fanno capire come l'arte del narrare veda spesso condiviso i propri temi.
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