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La ragazza con l'orecchino di perla
 
La ragazza con l'orecchino di perla 2015-06-19 20:32:27 LaClo
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LaClo Opinione inserita da LaClo    19 Giugno, 2015
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L'atelier del pittore

Sicuramente il capolavoro di Tracy Chevalier che da un quadro riesce a ricavare un'intera storia.
La misteriosa ragazza con il turbante assume un corpo e un'identità e diventa una ragazzina di Delft, Griet costretta ad andare a servizio presso la casa dello stravagante pittore Vermeer a causa di un incidente del padre sul lavoro che lo ha reso cieco.

Griet attraverso i suoi occhi grandi ci racconta ciò che vede la città , il pittore e il suo misterioso atelier nel quale Griet scopre i dipinti, i colori e l'amore.
Il personaggio di Griet è molto ben descritto e si presenta subito come una ragazza con una duplice natura, da un lato c'è la semplice servetta che si limita a pulire l'atelier senza spostare nessun oggetto; dall'altra c'è una Griet che prende l'iniziativa, che indossa i proibiti orecchini di perla. Pur non essendo istruita è sveglia, intelligente ed è l'unica persona alla quale Vermeer può spiegare il mistero dei colori.

Sono proprio i colori gli ulteriori protagonisti del romanzo. A partire dalla prima pagina in cui vediamo Griet che prepara un minestra disponendo le verdure in modo da armonizzare i colori, fino ad arrivare a quando scopre che ogni colore si ottiene con molti altri e diventa lei stessa il soggetto di un'opera d'arte.

Sullo sfondo delle vicende vi è la città di Delft descritta attraverso gli occhi della protagonista che ne conosce ogni angolo e chiaramente gli eventi storici come l'epidemia di peste. La figura del pittore s'inserisce in questo contesto perché storicamente esistito ma diventa anche un uomo alle prese con la sua famiglia che deve mantenere. L'atelier è sicuramente il luogo più affascinante di tutto il libro perché è uno spazio quasi sacro in cui si creano i colori, si sente il profumo stesso degli oli, dei pennelli. Tuttavia è anche il luogo in cui si crea un rapporto tra Griet e il pittore, una relazione che si basa sugli sguardi e su piccoli gesti ma che non diventa mai corporea. Per Vermeer, Griet deve indossare gli orecchini, preso dalla sua estetica è disposto a scatenare l'ira della sua famiglia pur di osservare il suo quadro completo e perfetto.

Lo stile è molto diretto, la protagonista esprime con vivacità le sue riflessione, i suoi pensieri ed è molto scorrevole, pertanto si tratta di una lettura piacevole e interessante. L'autrice ci porta in un altro mondo, in un'altra epoca riuscendo a trasmettere la vita che anima la città creando un quadro reale e brioso.

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