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Confusione. La saga dei Cazalet
 
Confusione. La saga dei Cazalet 2017-09-29 15:17:02 68
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68 Opinione inserita da 68    29 Settembre, 2017
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Passato, presente e futuro, quale destino?

Il terzo volume della saga dei Cazalet, “ Confusione “, abbraccia il cuore della guerra negli anni tra il 1942 ed il 1945 fino al suo sospirato epilogo, almeno sul fronte europeo.
Il racconto attraversa un intricato sistema relazionale con al centro la vita, come sempre, mai così vividamente descritta, vissuta, sofferta, ed i protagonisti ormai noti finalmente si aprono alla propria essenza.
Ancora una volta emergono le figure femminili in tutta la propria solida fragilità, sensibilita’, volutta’, in quel desiderio di altro, accantonate dal tempo, dalle consuetudini, dalla guerra, dall’ egoismo e dalla noncuranza di un mondo ancora troppo maschile e maschilista, che le vede protagoniste tra le mura domestiche e di amori disperati, sognando un destino diverso.
Polly, Clara e Louise paiono essere la voce della coscienza, espressione di una verità incontaminata, veraci nel proprio mostrarsi, tempo ed eventi le hanno maturate, da acerbe adolescenti a giovani donne con una esperienza di vita che le indurrà ad accantonare facili voli pindarici abbracciando una nuova coscienza di se’( e degli altri ), perché la guerra logora la mente ed il corpo e le ristrettezze sono di casa.
Polly vive un periodo atroce e muto, sviluppa un intenso rapporto con Clary, fondato su intimità, buone letture e quel lasciarsi andare che non ha nulla a che vedere con il comportamento dei Cazalet. Vogliono, e vi riusciranno, andare a convivere a Londra, realizzando un sogno, aprirsi al mondo, a libertà inattese, abbandonando la solidità artefatta di Home Place per coltivare la vita, ma essa, oltre ogni speranza, va presa per quello che è e le aspettative, di questi tempi, riposte.
Clary continua a tenere il proprio diario rivolgendosi al padre Rupert, in cui parla di se’ e degli altri, dell’ essenza delle cose e non solo di come si mostrano. E’ una voce critica che descrive le atrocità della guerra, l’ unicità delle persone, i propri desideri, ma è pur sempre un diario ed il reale si mostra diverso. Scrive prevalentemente per ravvivare i ricordi ed evitare che il padre sparisca dalla propria memoria e dal proprio orizzonte.
Louise realizzerà il proprio sogno, diverrà una sposa bambina, una principessa che ha trovato il suo lieto fine, ma fino a quando, ingabbiata in una noiosa routine, al merce’ delle decisioni altrui ( marito e suocera ), e sarà mai portata per il delicato ruolo di madre?
Intanto Rachel continua ad occuparsi degli anziani genitori, il Generale ormai cieco, la Duchessa ancora in buona salute, intrappolata in quei doveri famigliari che l’ etica vittoriana appioppa alle donne nubili, sognando in futuro una vita a Londra con Sid.
E poi un vortice di personaggi, accadimenti e relazioni, alcune nate quasi per caso, altre interrotte, solo sognate, frutto di dolore, solitudine, abbandono e desiderio, perché la guerra nella propria cruda e minacciosa presenza indirizza gli eventi ma non può cancellare se stessi rafforzando un certo senso di appartenenza, anche se noia e solitudine sono i sentimenti prevalenti.
E così Zoe continua a vivere in un limbo di attesa e speranza senza sapere più chi è, una vedova o una giovane splendida signora il cui marito è stato fatto prigioniero in guerra? Si rifugerà nel presente, in tutte quelle minuzie che costituiscono la vita quotidiana al tempo di guerra.
Comincerà a leggere romanzi, probabilmente non lo avrebbe mai fatto, convinta ormai che Rupert sia morto. Negli ultimi quattro anni, da semplice bellissima ragazza invidiata, coccolata, amata, si è trasformata in una donna matura.
Nel frattempo Archie, caro amico di Rupert, voce narrante all’ interno della narrazione stessa, non un Cazalet ma ormai di famiglia, continua a frequentare le ragazze della casa, e gli altri membri, divenendone confidente, amico, consigliere di speranze disattese, solitudini prolungate ed amori fallimentari, lui stesso oggetto di affetti insperati.
La guerra sta esaurendo la propria minaccia, lo sbarco alleato in Europa e’ imminente e la sorta di Rupert forse verrà finalmente svelata. Ma Clary ha perso la speranza in un ritorno del padre ed ha smesso di scrivere il proprio diario.
La fine del conflitto porterà relazioni senza futuro, specchio macabro degli eventi. Intensa e struggente, tra attesa e ricordi, quella tra Zoe e Jack ( fotografo americano ebreo inviato nei luoghi di guerra ), due anime sole affamate d’ amore, che parlano del passato ma mai del futuro, perché futuro per loro non c’e, lei con una vita sospesa tra attesa e disillusione, lui di ritorno dai campi di sterminio, con gli occhi ed il cuore pieni dell’orrore di una carneficina impossibile da immaginare, vivere e soprattutto dimenticare.
I tedeschi si sono arresi, Londra e’ mutilata, irriconoscibile, il popolo inglese, stremato, può finalmente esultare, ma quale futuro? Home Place, maestosa dimora che ha accolto i Cazalet per sei lunghi anni, teatro di nascite, morti, amori, dolori, partenze e ritorni di una vita non vita costretta a mostrarsi al volto dell’ orrore ( la guerra ) ed al sorriso delle circostanze ( le consuetudini borghesi ), e’ avvolta nel buio e nel silenzio, in attesa di altro, anche di una sola singola speranza…

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Commenti

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Bella recensione, Gianni.
Più leggo commenti più sono indeciso se imbarcarmi per questa lettura in tanti volumi.
In risposta ad un precedente commento
68
02 Ottobre, 2017
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Ciao Emilio ordine sequenziale e’ importante perché le vicende seguono il procedere degli anni, la struttura è sempre la stessa, la scrittrice viene definita una Jane Austen dei tempi moderni, personalmente la trovo decisamente più fluente e ficcante. Leggere l’ intera saga? Non così indispensabile per farsi una idea, si’ se la si vuole capire in toto.
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