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Una viennese a Parigi
 
Una viennese a Parigi 2018-03-31 09:03:31 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    31 Marzo, 2018
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una lotta al totalitarismo devastante

Dopo Sotto un sole diverso e La melodia di Vienna, Ernst Lothar scrive Una viennese a Parigi, continuando a studiare, così, approfonditamente il popolo austriaco durante gli anni del regime nazista. Il testo fu pubblicato per la prima volta in America nel 1941, con la guerra in atto, con il titolo A woman, is fitness, in forma più breve e parzialmente censurato.

Il libro inizia a Parigi il 10 aprile 1938, e si chiude con la lettera di addio ai genitori e al figlio di un anno, il 13 agosto del 1940, poco prima che la protagonista, Franzie, venga giustiziata. Franzi nel 1938 abbandona l’Austria invasa da Hitler, scandalizzata dal fatto che nessuno pare opporsi a questa invasione, e si rifugia in Francia, a Parigi. Lì lavora per un ufficio di corrispondenza di una casa di produzione cinematografica, lo stesso per cui lavorava a Vienna. Nella Francia, ancora libera, tutto è differente: si respira un forte anelito alla libertà, non si teme la denuncia di un vicino di casa, i cartelloni pubblicitari dei teatri esibiscono spettacoli, e i bistrot sono occupati da una moltitudine di gente. La vita pare essere degna di essere vissuta, e lei si innamora di Pierre Durand, il celebre giornalista di “Le Figaro”, incontrato in una bella serata a casa di amici. Lui le regala rose bianche e rosse, scrive articoli avversi al nazismo, difende strenuamente le proprie idee ed opinioni. Come resistergli? Lui, però, è già sposato con due bimbe, e lei deve ancora troncare con Karl, il fidanzato viennese in carriera al Terzo Reich. Ma l’amore vince tutte le insidie, e i due riescono a sposarsi. Franzi muta, diventa una giovane donna stanca dei soprusi perpetrati dai regimi totalitari ed è pronta a mettere in atto qualunque comportamento che sia in grado di destabilizzare i detrattori. A qualsiasi prezzo.

Una viennese a Parigi è un libro avvincente. Scritto sotto forma di diario, è costruito proprio come una vera e propria raccolta che permette al lettore di conoscere passo dopo passo, giorno dopo giorno, ciò che la protagonista vive e respira. E’ un atto di accusa, un inno al coraggio e alla speranza. Un testo intenso e travolgente.

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Consigliato a chi ha letto Ernst Lothar, Melodia di Vienna
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Commenti

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Bella presentazione, Ornella. Non ho letto nulla dell'autore per le controverse opinioni scritte su 'Melodia di Vienna' . Ora le tante stelle che hai assegnato riequilibrano il pregiudizio che mi ero fatto su Lothar.
Grazie! A me è piaciuto tanto... Poi sai, ogni lettura di libro è molto personale. L'importante è che sia scritto bene, e se non siamo d'accordo con quanto scritto o sostenuto, è bello anche questo....E' la libertà insita nella lettura, credo.
ciao a presto.
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