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Il ghetto interiore
 
Il ghetto interiore 2021-04-24 13:13:03 Mian88
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    24 Aprile, 2021
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Ghetti dell'anima

Quando Vicente Rosengber arriva in Argentina correva l’anno 1929 ed era accompagnato soltanto da una lettera di raccomandazione di suo zio per la Banca di Polonia a Buenos Aires. Sono anni di povertà, di soldi che scarseggiano, di paura. Di paura perché il clima di odio e persecuzione è realtà e non più un timore. Eppure, anche questa nuova terra, sembra respingerlo e sempre per il solito motivo, perché lui è ebreo. Può cancellare il passato? Può ricominciare dal principio e vivere felice con la moglie e i tre figli che ora compongono la sua famiglia?
Gli anni sono passati ed adesso è il 1939. I tedeschi hanno invaso la Polonia, le lettere dalla madrepatria sono sempre più diradate. Sia quelle della madre che quelle dello zio. Le notizie sono preoccupanti, incalzano e sono portatrici di non liete novelle.

«Vedeva solo, ovunque, un vuoto inutile, oppure neve, altrettanto inutile.»

Ed è per mezzo della voce di quest’uomo che ne “Il ghetto interiore” – edito da Neri Pozza nel mese di settembre 2020 – viene ricostruito il volto di un secolo, il Novecento, per mezzo di alcuni degli avvenimenti più cupi e duri che lo hanno caratterizzato.

«Il muro che i tedeschi avevano appena costruito a Varsavia per segregare gli ebrei aveva delimitato un’area di poco più di tre chilometri quadrati nella quale dovevano vivere oltre quattrocentomila persone.»

Ed è per mezzo della sua voce che riviviamo quel conflitto per quella terra natia abbandonata, per quelle radici spezzate, per quella famiglia ormai distante sino a suscitare la riflessione proprio su questo senso di appartenenza e legame che accompagna ciascuno di noi e che eppure, può essere spezzato per necessità esterne, per timori e preoccupazioni che vengono imposti da un regime che ha quale unico obiettivo l’annullamento dell’identità e l’eliminazione del diverso.
Il risultato è quello di uno scritto di forte intensità e contenuto che ci permette di toccare con mano le sensazioni e il dolore del protagonista. Un romanzo storico di grande impatto, scritto con una penna fluida e accattivante, che ci obbliga a interrogarci e che ci chiede di trovare quelle risposte ai tanti perché che fanno parte della nostra vita.

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Commenti

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Testo che non conoscevo, grazie Maria per l'approfondita recensione!
In risposta ad un precedente commento
Mian88
27 Aprile, 2021
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Grazie a te Gabriele :-)
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