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Sicily crime

Letteratura italiana

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Dopo il successo de Gli assassini di Cristo, tornano i poliziotti del commissariato di Scrafani in una nuova indagine che li vede alle prese con un crudele e spietato serial killer. In Sicily crime non c’è il perfetto modo d’indagine supertecnologico alla CSI fatto di torce, pennellini, computer, polverine, che la televisione ci ha abituato a vedere. Non ci sono poliziotti patinati, belli, tipici, colti, fighi o maledetti importati dall’America in prodotti da conio dozzinale. In Sicily crime c’è la contrapposizione a tutto questo. Ci sono solo quattro coscienziosi sbirri siciliani con i loro problemi reali di uomini comuni, con nevrosi dettate da trasferimento, divorzio, malattie ecc. Ma c’è ancora di più, tutto sembra serio, credibile, credibilissimo e fa ridere.



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Sicily crime 2013-01-03 22:12:40 Rokiweb
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Rokiweb Opinione inserita da Rokiweb    04 Gennaio, 2013
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ATTO SECONDO

L’autore Ivo Tiberio Ginevra dopo “Gli Assassini di Cristo” arriva con la seconda indagine del commissario Falzone “Sicily Crime”. Partiamo con la copertina del libro di un bianco candido con una goccia di sangue che cola ed una zuppiera di porcellana bianca finissima in stile, che ha un suo perché non è messa a caso. Una copertina che fa capire l’ironia dell’autore.
Dove eravamo rimasti? Ah si, con un trasferimento del vicequestore Pietro Bertolazzi a Minasola.
In questa indagine abbiamo l’ingresso di un nuovo vicequestore Elena Concetto un personaggio strano ambiguo viscido che darà del filo da torcere a tutti con la sua perfezione e pignoleria nel fare e dire le cose. Ma nello stesso tempo riuscirà a farsi accettare dalle persone del Commissariato di Scrafani.
Il Commissariato sarà alle prese con uno spietato Serial Killer. Questa è l’indagine principale e trainante del libro. Elena, Falzone e in un secondo tempo Bertolazzi si troveranno ad indagare gomito a gomito in questa sfida, all’apparenza impossibile, con il Serial Killer, molto complicata. Un’indagine basata su sensazioni, congetture, niente prove concrete e niente indizi. Sarà sufficiente la loro capacità investigativa, l’esperienza e la tenacia per catturare il Serial Killer? Tutto è il contrario di tutto!
Altre indagini meno rilevanti ruoteranno intorno alla trama ed altri personaggi, oltre il Medico Legale Di Pasquale, avranno una visibilità più forte. Troviamo un accrescimento nella vita privata dei personaggi. Un approfondimento interiore nelle emozioni, nei sentimenti, nel valore dell’amicizia.
Anche in questa indagine i personaggi dovranno sempre districarsi tra lavoro e vita privata. Dovranno combattere stati di rabbia, d’impotenza e problemi di salute.
Una scrittura semplice, pulita, scorrevole intercalata da frasi o parole in dialetto siciliano (molto comprensibili). Certe volte usa un linguaggio un po’ colorito ma è il personaggio Bertolazzi che richiede questo linguaggio.
Cosa posso aggiungere di più per consigliarvi la lettura di questo giallo?! Ivo Tiberio Ginevra è un autore che stimo tantissimo. Il suo modo di scrivere è pazzesco sa unire il cuore, la malinconia e l’ironia in un modo disarmante anche se parla di temi forti come in questo caso. Ha una sensibilità straordinaria nel descrivere certi stati d’animo particolari come i rapporti familiari, la complicità che lega l’amicizia. Buona lettura!!

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