Narrativa straniera Romanzi Corpus Christine
 

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Letteratura straniera

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Un incidente. E poi una vita in posizione orizzontale in un mondo fatto per individui che possono camminare. Un uomo prigioniero della sua pachidermica consorte pronta a trasformarsi in un mostro proprio nel momento del bisogno. Una vita trascorsa a escogitare piccoli espedienti per non morire di fame e a ricordare com'era una volta stare con lei. L'amore assoluto e irrazionale dei primi tempi si trasforma in un vortice paradossale di dominazione e dipendenza, fino a raggiungere il delirio. Mentre quel corpo adorato, il corpo di Christine, cresce di giorno in giorno facendosi sempre più minaccioso. Poi una rivelazione, che cambia tutto. E un epilogo, irreversibile.



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Corpus Christine 2010-12-13 16:02:36 gio gio 2
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gio gio 2 Opinione inserita da gio gio 2    13 Dicembre, 2010
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tra amore e odio...

Un uomo è prigioniero della moglie, vive segregato nel suo appartamento parigino in seguito ad incidente che lo costringe a vivere in posizione orizzontale.
La moglie,bulimica, gli impedisce di vivere,di mangiare,di uscire di casa e dal suo letto.
Un monologo dove l'uomo ancora DOMINATO dall'amore per la moglie, Christine, è immerso in una sorta di delirio che passa dall'odio all'amore,al desiderio che,nonostante tutto,riesce ancora a provare per quella donna che si sta ormai trasformando in un pachiderma e in essere moralmente MOSTRUOSO.
Le descrizioni della sua sopravvivenza come prigioniero,i trucchi che escogita per procurarsi il cibo, narrati in modo minuzioso, rendono il romanzo ESTREMO nella sua complessità di sentimenti che,pur essendo contorti,rappresentano una triste realtà di alcuni aspetti dell'amore quando finisce,quando uno dei due non è piu' amato,il dominato che diviene persino vittima dei mali del suo DOMATORE: il protagonista si rispecchia nel continuo ingrassare bulimico della moglie,annega nel CORPO DI CHRISTINE, in questo modo esprime il suo incessante amore trasformando,cosi, le due esistenze,ancor piu' al limite della follia.
E un odio che sembra poter nascere solo dall'amore anche se,con l'amore,ormai non ha piu' nulla a che vedere.
Un romanzo d'esordio dallo stile decisamente FEROCE persino pervesro nella sua "delirante lucidità",un'analisi spietata dei sentimenti che in parte svela le "meschinità" nascoste nelle relazioni sentimentali,una danza in bilico tra le finzioni che mettono in scena le menti dei personaggi e la trasparenza dei corpi che non rivelano altro se non ciò che realmente sono.

"Siete nel mio mondo e non mi conoscete.
Siete nel mio mondo e vi siete persi Christine.
Emeriti imbecilli.Vi sieti persi il meglio."

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Corpus Christine 2010-06-11 10:22:22 murasaki
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murasaki Opinione inserita da murasaki    11 Giugno, 2010
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La perdita dell' amore

"Ma lei era anche una dannata imbrogliona. Com' era arrivata a mascherare per anni la sua personalità, modellando i suoi gusti sui miei, andando in estasi davanti a quello che odiava, detestando quello che adorava?"

Un uomo che viene tenuto in stato di segregazione dalla moglie, fa questa considerazione. L' amore asssomiglia all' odio , vien ripetuto spesso durante le pagine del romanzo. E viene ripetuto in modi differenti.
L' amore è bulimico, agli inizi: spesso accade che quando finisce si viva una carestia. Non sembra che il cibo sia più a portata di mano, proprio come il corpo di chi abbiamo amato e non amiamo più o dal quale non siamo più amati.
La seduzione funziona in uno strano modo: non c' è seduzione senza un sedotto. Sulla bilancia i due termini del discorso mutuano la stessa cifra.

"Non voglio parlarne. Dimentichiamocela. L' odio può assomigliare all' amore come un fratello , quando si è consumati dalla solitudine. L' isolamento vi spingerebbe a innamorarvi di uno sgabello (...) Ci vorrà solo un istante per sbarazzarmi di questo bisogno di amare che stupidamente ho scambiato per amore"

E a questo proposito, mi piacerebbe qui poter riportare un parallelo con quel capolavoro di frammento taglente che è Frammenti di un discorso amoroso di roland barthes, in particolare i brani sulla perdita, o come la chiamava il grande barthes: "fading", la condizione umana di chi viene dimenticato in un cassetto come un fazzoletto ancora buono da usare ma che ci ha annoiato. E non solo.
Comunque, due esistenze al limite della follia. Magnifiche le descrizioni dei cibi immondi di cui il protagonista cerca di nutrirsi.
A mio parere, un romanzo, opera prima, che è un piccolo gioiello di sapienza narrativa.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Of Human bondage, Somerset Maugham
Estensione del dominio e della lotta, Houellebecq
Troismi, Darieussecq
Il paradiso degli uragani, Grainville
Grottesco, McGrath
L' amore fatale, McEwan
I parassiti, Du Maurier
Confessioni di una maschera, Mishima
L' amore di uno sciocco, Tanizaki
La noia, Moravia
Frammenti di un discorso amoroso, Barthes
Tropico del cancro, Miller

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