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Una sirena a settembre
 
Una sirena a settembre 2021-07-17 13:27:07 alessandrabrac
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
4.0
alessandrabrac Opinione inserita da alessandrabrac    17 Luglio, 2021
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Ancora un libro che ne richiama altri



Premetto che tra i libri di De Giovanni quelli della serie che hanno protagonista Mina Settembre non sono certo i miei preferiti. Premetto anche che non mi è piaciuta la serie televisiva tratta da questi libri. Ed allora vi chiederete perché ho deciso di leggere questo libro? Sadismo forse o necessità di avere una ulteriore conferma? Boh, non saprei. Sta di fatto che questo libro è stato per me una piacevole sorpresa. Sarà un po' perché racconta varie storie dapprima slegate ma che poi vanno a ricomporsi in un disegno unico ma variegato. Sarà perche la figura di Mina non è tanto in primo piano ma è affiancata da vari altri personaggi che nei libri precedenti erano meno caratterizzati e marginali a partire dall'ex marito per finire con Susi, la sua nuova compagna. Sarà perché mi piacciono i libri che mi richiamano alla mente altri libri e questo lo fa con due letture abbastanza recenti. Il primo richiamo è con Flora di Alessandro Robecchi per l'analisi spietata di un certo tipo di programma televisivo e di giornalismo; anche se Flora e Susi si comportano decisamente in maniera opposta riscattando la seconda la sua intenzione di fare del giornalismo serio e correndo anche i rischi di venire emarginata, mentre la prima agisce sotto la paura del rapimento. L'altro richiamo è con L'ottava vita di Nino Haratischwili per la descrizione delle storie come fili di un medesimo tappeto di cui si riesce a capire il disegno solo alla fine, così come per De Giovanni le storie delle stradine dei Quartieri Spagnoli sono, secondo la descrizione della Signora, tutte collegate tra di loro " piene di connessioni invisibili, fili di nylon che legano ogni persona ad un'altra, e camminando a zig zag, salendo e scendendo per queste stradine strette, salendo affannosamente dai piani bassia a quelli alti e poi scendendo a rotta di collo per le scale, diventa tutta una rete di nylon cosi stretta e inestricabile che puoi raccontare tutto quello che vuoi".

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