Dettagli Recensione

 
Almost Blue
 
Almost Blue 2025-09-10 10:32:41 Bruno Izzo
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Bruno Izzo Opinione inserita da Bruno Izzo    10 Settembre, 2025
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Questione di interpreti

Almost blu, letteralmente quasi blu, significa tante cose insieme: per esempio, è il titolo di un noto brano jazz di Elvis Costello, reinterpretato alla grande da Chet Baker, che funge in effetti da colonna sonora alla nostra storia; oppure almeno in un certo slang giovanile inglese intende anche uno stato allucinatorio che segue alle crisi di astinenza da alcool.
Musica e sballo da scimmia sulla spalla, quindi, che talora sono la stessa cosa, chissà.
Quello che più interessa al nostro racconto è “quasi blu”, un blu sfumato, in sintesi solo un colore, perché il protagonista del romanzo identifica le persone secondo una sua personalissima scala cromatica, a cui attribuisce un preciso tono di voce.
Simone infatti è una persona cieca, e guai a chiamarlo altrimenti, come per esempio “non vedente”, si incavola. Quelli che non vedono necessitano di certezze, di dire pane al pane, di delineare perfettamente le cose per come sono e non per come appaiono, non utilizzare un modo di dire politicamente corretto, se non pietoso e patetico, che mistifica l’essenza delle cose, e un cieco di tutto ha bisogno tranne che di deviazioni e spostamenti dalla realtà. Il giovane, come tanti nella sua condizione, ha affinato altri sensi per sopperire alla sua carenza, in genere sfruttano il tatto e l’udito.
Il nostro ha privilegiato “sentire”, inteso in senso lato assai più completo e complesso, trascorre l’esistenza ascoltando le voci con uno scanner, le riconosce, le interpreta, le vive, le caratterizza.
Per lui le voci sono colori, suoi particolarissimi colori, ognuno diverso dall’altro, con tutte le sfumature dello spettro luminoso, quello che ogni cieco realizza nella sua testa illuminata a giorno, ed i colori gli descrivono con estrema precisione le persone a cui le voci appartengono.
Un talento di cui si serve ai suoi fini investigativi l’ispettore Grazia Negro, profiler in servizio presso la questura di Bologna, alle prese con un serial killer di giovani studenti.
Ispettore, o ispettrice che dir si voglia, che in verità non se la passa tanto bene, Lucarelli è bravo, onesto, veritiero, descrive alla grande la sua Bologna, comprendendo anche gli umori, le atmosfere, le sensazioni, il clima retrogrado, apertamente e biecamente maschilista del tempo in cui è ambientata la storia, poco prima del motore del duemila, che sarà un motore intelligente, ma allora, in maniera neanche tanto velata, era ancora ottuso di brutto. Allorché l’andazzo sussisteva ancora assai retrivo, gli ambienti di lavoro, in particolare certi ambienti a prevalenza di personale maschile come la polizia, a malapena sopportavano una donna convinta che nella città rossa, nella piccola metropoli dotta e orgogliosa del suo antico ateneo, nel capoluogo che conserva intatti i sani valori di una gastronomia succulenta, grassa come i salumi serviti nelle sue note osterie, si aggiri un serial killer.
Non scherziamo, mica siamo in America, trattasi certamente di fantasie da donne in quei giorni del mese. Un serial killer invece esiste per davvero, si chiama “L’iguana”.
Che neanche si mimetizza, ci parla di sé in prima persona, e ci angoscia leggerlo: perché ascolta le campane che suonano direttamente dall’inferno in cui vive. L’inferno è orrore rumoroso.
Il serial killer è chiamato così dalla nostra eroina per il suo mimetismo, malgrado sia “verde cupo” come lo identifica Simone può celarsi con altri colori, non è una grossa lucertola, è un rettile aggressivo e crudele, e qui è un assassino multiforme, uno che assume l’identità, la pelle, le sembianze delle sue vittime, finanche i loro colori, per cui la sua voce è una miscellanea di suoni raccapriccianti, che angoscia noi e terrorizza lo stesso Simone.
Carlo Lucarelli scrive bene, questo è un racconto breve ma ricco di suoni, colori, personaggi stilizzati alla grande, e poi i tre protagonisti quasi in fusione tra loro, sarà un giallo o un noir ma è anche storia d’amore, di vite, di legami, una lettura rapida e piacevole, non disturbante ma che incide in chi legge, ispira mestizia e sollievo insieme.
Lucarelli eccelle: restituisce la vista al suo personaggio cieco, e la melodia all’assassino che si bombarda le orecchie di suoni altissimi per cancellarne altri. In sintesi, racconta del bene e del male, di chi riceve amore e di altri a cui è stato negato, di colori e di suoni.
Sono sempre gli stessi i colori base, e sempre sette le note: ma il risultato, dipende dagli interpreti.



















Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Carlo Lucarelli
Trovi utile questa opinione? 
20
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

2 risultati - visualizzati 1 - 2
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Bella recensione, Bruno.
Di Lucarelli ho tentato di leggere "Via dell'oca", ma per noia l'ho mollato. Penso che la sua scrittura non faccia per me.
In risposta ad un precedente commento
Bruno Izzo
11 Settembre, 2025
Segnala questo commento ad un moderatore
Ciao, Emilio! In effetti quello da te scelto non è proprio il top di questo autore. Questo da me commentato è stato tra i suoi primi, è discreto, lo lessi decenni or sono, mi è capitato di rileggerlo casualmente in treno per non annoiarmi, una copia dimenticata da qualche viaggiatore. Mi sono accorto di non averne mai scritto nulla, e così...Ma in effetti, conoscendoti un minimo, non credo sia nelle tue corde. Un buon autore, ma nulla di imperdibile. Un cordiale saluto!
2 risultati - visualizzati 1 - 2

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il carnevale di Nizza e altri racconti
Valutazione Utenti
 
3.9 (2)
La fame del Cigno
Valutazione Utenti
 
4.8 (2)
L'innocenza dell'iguana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Long Island
Valutazione Utenti
 
3.1 (2)
Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
Assassinio a Central Park
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Chimere
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
3.0 (3)
Quando ormai era tardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
3.7 (3)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Degna sepoltura
Santi in Paradiso
Le verità spezzate
La fame del Cigno
L'innocenza dell'iguana
Uccidi i ricchi
Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
La donna nel pozzo
La casa dei silenzi
Il passato è un morto senza cadavere
La regina dei sentieri
Stivali di velluto
Brisa
Il dolce sorriso della morte
Il castagno dei cento cavalli
Mare di pietra