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Una pace perfetta
 
Una pace perfetta 2021-06-27 15:36:29 Emilio Berra TO
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Emilio Berra  TO Opinione inserita da Emilio Berra TO    27 Giugno, 2021
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' Magie del Ciad '

Amos Oz, in gioventù, trascorse un significativo periodo in kibbutz, comunità di lavoro e vita, sorte numerose in Israele.
Proprio in un kibbutz ambientò il suo primo romanzo importante, "Altrove, forse". Ora, a distanza di anni (nel 1982), un'altra opera ha una di queste comunità come set. Qui con maggior disillusione.
I fatti coprono il periodo '65/66 , alla vigilia della Guerra dei Sei Giorni.

I giovani paiono "talentuosi nel lavoro agricolo (...). Ma avvolti da una strana malinconia". Qualcuno si chiede "che senso daranno alla loro vita venuta su fra tempeste storiche (...), senza nonni, senza una vecchia casa di famiglia (...). Senza religione né ribellione (...). Niente di niente", in "un posto che non è né campagna né città, piuttosto un incerto spazio comune".
Quasi emblema di questa situazione è un giovane protagonista di 26 anni, sposato, insoddisfatto della propria vita, che progetta di fuggire altrove, lontano.. Secondo il padre sarebbe contagiato da "una nuova moda barbara che porta il nome di realizzazione di sé" .

Una sera giunge improvviso un ragazzo che vorrebbe stabilirsi lì. E' ingenuo, entusiasta e idealista. Malconcio, con alle spalle una vita di privazioni e derisione. Ma molto fiducioso, convinto com'è che "solo nei kibbutz si cominciano a vedere dei tipi più tranquilli (...), gente insomma che comincia a studiare il segreto della vita e delle piante e l'arte di far riposare l'anima" . Ricerca "una straordinaria pace interiore : accettare tutto, risolvere tutto e accogliere serenamente" .
Nulla sarà come prima.

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Oz ; letteratura israeliana.
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Commenti

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Una lettura che suggerisce infine grande serenità, almeno sembra.
In parte sì, Laura.
Un Oz più disilluso, comunque, sulle comunità dei kibbutz, rispetto ad "Altrove forse".
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