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Ricerca interiore
…Difficile e’ il passo sul filo tagliente di un rasoio…
Una storia di americani narrata da un inglese ( lo scrittore medesimo) , un giovane modesto, non famoso, Larry Darrell, reduce dalla Grande Guerra, la cui sofferenza sfocia nell’ irrinunciabile ricerca di un senso, il cui desiderio di spiritualità e conoscenza si erge a studio del profondo, irresistibile moto dell’ animo lontano dalla triste e scontata prospettiva borghese di un lavoro e dal matrimonio con la fascinosa Isabel ( che ama ) incatenato a un reale estraniante.
Maugham, nel ruolo di scrittore e di osservatore dall’ interno del romanzo, costruisce la trama personalmente ,parlandoci di Larry, del mondo che lo circonda, della sua cerchia di famigliari e di conoscenti, narrandone partenze, assenze, ritorni, frammenti di un’ esistenza costruita altrove, attraverso racconti, incontri, momenti condivisi, colloqui personali.
La vita di Larry è stata segnata dalle atrocità della guerra, da un trauma che continua a perseguitarlo riconducendolo al senso primario dell’ esistenza, un non eroe la cui stranezza lo allontana da una società fondata su individualismo, praticità, riconoscimento sociale, potere e denaro, da una promessa sposa non disposta a rinunciare ai propri privilegi di classe, alla ricchezza, a un matrimonio di convenienza.
La propria ricerca lo accompagnerà nel mondo, nel silenzio delle biblioteche, a contatto con arte e artisti, dalla vecchia Europa culla di civiltà alla spiritualità filosofica e religiosa dell’ India, solo, immerso nello studio, nella lettura, nella scrittura, un uomo puro, scomodo, modesto, esempio da cogliere e non stranezza da escludere, prima di tornare in patria e conoscere un paese che da troppo tempo lo ha visto lontano, presente e futuro da definire, forse da camionista, da tassista, lavorando in un’ officina.
Attorno a lui un mondo frivolo, personaggi che giostrano in una trama personale che evolve e si risolve pacificamente, come in un romanzo rosa, ciascuno porterà a compimento il destino agognato, nel bene e nel male, per Elliott il raggiungimento del prestigio sociale, per Isabel una buona posizione, per Gray un lavoro lucroso, per Susanne la sicurezza, per Sophie la morte, per Larry la felicità.
Larry è un paradigma di unicità, un individuo con un senso di incompletezza da scoprire, verificare, colmare, costruire, all’ interno di una tensione che lo attanaglia e che ai più parrebbe fine a se stessa, allontanandolo dal percepito, consapevole della propria ignoranza, una sete di conoscenza che lo indirizzerà verso strade difformi, ricercando una guida attraverso il mondo, una spiritualità purificatoria e pacificatoria, quesiti irrisolti sui grandi temi della vita e dell’ universo, un pensiero filosofico sconfinante nella religiosità e in un senso di vuoto incolmabile.
In Il filo del rasoio Maugham costruisce e attraversa un quindicennio della vita dei protagonisti, nessun giudizio di merito da lui espresso, una trama semplice, lineare, personaggi esclusivamente americani con la consapevolezza da lui stesso dichiarata dell’ impossibilità da inglese di entrare nello spirito di un popolo la cui essenza non è interamente in grado di percepire.
Una storia solo apparentemente di superficie, ricolma di profondità, spesso frammentate, che è molto più di quello che rappresenta, un giuoco di specchi in cui l’ autore in parte si mostra, insieme a una porzione di mondo e a una vicenda incentrata sulla semplice e imperturbabile complessità di un uomo in divenire, irraggiungibile, intangibile, evanescente, ma così vivido e presente.





























