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Scarabeo

Letteratura italiana

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Una Firenze indifferente, cinica, cupa, scossa da una serie di delitti atroci ed efferati che non sembrano avere alcun collegamento tra loro. Il capo della Squadra Mobile, Michele Ferrara, perseguitato da lettere enigmatiche che lo minacciano di morte con frasi simili a una sciarada. Due ragazze legate da una torrida relazione. Un sacerdote e un giornalista americano che hanno in comune una bellezza ambigua e inquietante. Un'indagine complessa e difficile, uno sconvolgente finale.



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Scarabeo 2019-09-30 15:50:49 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    30 Settembre, 2019
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passabile,ma...

Nella Firenze che non riesce a dimenticare il "suo" mostro se ne presenta uno nuovo. Si tratta di quello che presto si palesa come un serial killer di ragazzi omosessuali. A occuparsi delle indagini viene chiamato il capo della squadra mobile Michele Ferrara. Si tratta di un uomo di esperienza, ma con i suoi limiti mentali che tenderanno a farsi sentire nelle indagini. Lui stesso diventerà oggetto di lettere costituite da indovinello e enigmi, ma chiaramente minacciose e inquietanti. Ho trovato questo romanzo acuto e coinvolgente in alcune parti: non molte in realtà, lento e poco incisivo nelle restanti. Convengo anche io con i miei colleghi che lo hanno recensito prima di me che, anche trattandosi di un romanzo uscito nel 2004, il tema dell'omosessualità è stato trattato con tanto di piedi di piombo foderati da pregiudizi e da luoghi comuni. Interessanti, invece le motivazioni dell'assassino, che per buona parte del romanzo ci lascia all'oscuro se non della sua identità, subito chiara, almeno dei suoi trascorsi. Finale debole, poco credibile e un po' troppo basato sulle coincidenze. Le classiche fortune che capitano solo ai detective dei romanzi, forse quando l'autore è a corto di idee?.

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Scarabeo 2013-11-11 21:33:57 marlon
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marlon Opinione inserita da marlon    11 Novembre, 2013
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IL RINOCERONTE

Firenze 1999-2000
La città, sotto le feste natalizie, è scossa da una serie di omicidi efferati. Le ultime settimane del vecchio millennio sono di colore rosso sangue. Le prime settimane del nuovo millennio daranno il via alla sfida. E il commissario Michele Ferrara dovrà raccoglierla suo malgrado.
Un assassino spietato, una mente diabolica che segue un disegno ben preciso. Le vittime sono tutti uomini e la squadra mobile dovrà capire che collegamento c’è tra di loro … Ma non è tutto. Il killer, dopo avere ucciso, lascia sempre una “ firma”. Una lettera dell’alfabeto incisa sui corpi dei malcapitati. Che cosa intende comporre con tutte queste lettere e tutte queste vittime ?
La stampa fiorentina, man mano che i morti aumentano, comincia a mettere pressione alle forze dell’ordine. A farne le spese è il commissario Ferrara, criticato dai superiori e massacrato dai media. Ma il suo prestigioso curriculum (successi nelle indagini sul mostro di Firenze e varie operazioni antimafia) gli consentiranno di affrontare gli ostacoli ( anche “politici”) e proseguire a testa bassa la caccia al serial killer.
Nel frattempo in città compare una giovane studentessa, Valentina, in compagnia di un affascinante americano …
Il romanzo mi ha abbastanza deluso. L’autore in 320 pagine tenta di concentrare tutte le sue esperienze in un unico libro. Peraltro noioso. Il risultato è una trama piena di forzature, dove si ha la pretesa di far incastrare: un serial killer, il traffico di opere d’arte, la ‘ndrangheta, la pedofilia, la prostituzione, i “problemi “ ecclesiastici.
La ciliegina sulla torta, Giuttari, la mette illuminandoci sull’omosessualità . Argomento che è presente in tutto il romanzo e affrontato con la stessa attenzione e capacità di un rinoceronte liberato nello showroom di Swarowski. La visione limitata da poliziotto descrive uomini e donne gay come persone disturbate, tormentate o depravate. Un po’ riduttivo … oserei dire ….
Come ho promosso “IL MOSTRO”, boccio senza ombra di dubbio “SCARABEO” !!!!

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Scarabeo 2013-10-21 16:23:20 Borix
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Opinione inserita da Borix    21 Ottobre, 2013

Imbarazzante

Non sono in genre tipo da giudizi troppo netti, ma in questo caso è davvero inevitabile. Mi chiedo come la Rizzoli abbia potuto pubblicare qualcosa di simile. Il fatto grave non è tanto che sia sciatto e mal scritto come molti altri libri che ci sono in giro, quello che mi ha sconvolto è il contenuto. I riferimenti pseudo-culturali sono quasi sempre inesatti e degni del peggiore Dan Brown, i dialoghi in fiorentino inverosimili (lasciatevelo dire da un toscano) la caratterizzazione psicologica dei personaggi davvero involontariamente ridicola e grottesca. Infine il tema dell'omesessualità trattato con caciarona superficialità, tanto da divenire razzista. Tesi come quella di chi fa l'uomo e chi la donna in una coppia gay sono perle che neppure il più becero razzismo da strada cita più, trovarle in un libro è davvero sconvolgente. Mia nonna era molto più moderna di questo Giuttari. Ma quello che proprio non capisco è come una casa editrice abbia fatto passare dialoghi e personaggi di tale sciatteria. E' proprio vero che se hai il nome giusto ti pubblicano qualsiasi cosa, non vedo altra spiegazione. Vergognoso.

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Scarabeo 2012-04-03 12:05:06 Fonta
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Fonta Opinione inserita da Fonta    03 Aprile, 2012
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Un giallo con la G maiuscola!

Michele Ferrara è il capo dell'unità mobile della polizia di Firenze ed è il protagonista di "Scarabeo", primo libro di Michele Giuttari.

Mah, un momento, Michele GIuttari non è il vero funzionario della polizia fiorentina che ha scoperto la verità sugli omicidi del "Mostro di Firenze???

Ebbene sì, un famoso investigatore che diventa un bravissimo autore.
Un giallo con sfondi di cronaca veri, di vissuto. Giuttari asserisce di non essere il commissario Ferrara, nato dalla sua penna ma, era inevitabile che in esso ci fossero dei suoi tratti, delle sfacettature del suo lavoro, la sua devozione, arricchita poi da un po' di faccia tosta e da un sangue freddo che avrebbe volentieri voluto avere in talune circostanze!

A mio modesto avviso, i numerosi successi professionali in ambito investigativo di Giuttari sono da eguagliare alla sua abilità di scrittore, il romanzo è fluido e godibilissimo, pochi fronzoli, molto diretto ed i personaggi sono descritti in maniera esemplare. I capitoli sono brevi ed invogliano il lettore a catapultarsi alla pagina successiva.
La serie di omicidi che imprerversa su Firenze è raffinata e colpisce numerosi ambienti: quello religioso, mafioso e sessuale. Ultimo tassello del puzzle ideato dall'assassino: lo stesso commissario Michele Ferrara! Geniale!

Il libro non è recente, l'ho scoperto solo per caso leggendo un'intervista dello scrittore Fabrizio Carcano (autore de "Gli Angeli di Lucifero", che per chi ha già apprezzato Giuttari, consiglio vivamenteper il medesimo stile e raffinatezza) e debbo dire di esserne rimasto molto colpito! Rileggerò presto Michele Giuttari ed il suo "alterego" Ferrara!

Consigliatissimo!!!

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Gialli e vuole scoperire un professionista diventato scrittore!
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