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Ragazze elettriche Ragazze elettriche

Ragazze elettriche

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Naomi Alderman immagina un mondo dominato dalle donne, in cui gli uomini sono ridotti in semi-schiavitù. Le ragazze adolescenti hanno infatti sviluppato una sorta di energia elettrica capace di fulminare chiunque cerchi di molestarle. Quattro personaggi ci guidano tra i diversi scenari sociali, politici, mediatici e confessionali che il rivoluzionario ribaltamento delle gerarchie e dei rapporti di genere ha innescato, raccontandoci come la diffusione della scintilla del potere femminile sia rapidamente degenerata nella depravazione. Le donne ora distruggono, violentano, seviziano e uccidono proprio come prima di loro avevano fatto gli uomini. Questa è l’atroce verità. L’universo distopico di Alderman, infatti, cresce e si sviluppa attorno ad una questione attualissima e disturbante: perché le persone, al di là del sesso e della razza, abusano del potere?



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Ragazze elettriche 2022-12-05 09:09:18 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    05 Dicembre, 2022
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A.A.A. Sinonimi di "dire" cercasi

"Ragazze elettriche" è un altro esempio di titolo che mi ha incuriosita principalmente per il suo spunto, dal grande potenziale sulla carta. Da parecchio lo volevo recuperare, e scoprire che l'anno prossimo diventerà una serie TV per Prime Video mi ha dato la spinta necessaria a metterlo finalmente nei primi posti della mia TBR. Peccato che, come spesso accade, l'esecuzione non renda giustizia all'idea di base; ma partiamo dall'insolita premessa.
Il libro inizia con uno scambio di lettere tra una certa Naomi (forse, l'alter ego dell'autrice?) e lo scrittore Neil Adam Armon; l'uomo le chiede di leggere una bozza del suo romanzo storico intitolato proprio "Ragazze elettriche", ed è così che prende il via la narrazione principale. In questo meta-romanzo ci troviamo in un ipotetico futuro prossimo, che vediamo attraverso parecchi POV: i principali sono quelli della sindaca statunitense Margot Cleary, dell'aspirante giornalista nigeriano Olatunde "Tunde" Edo, della criminale inglese Roxanne "Roxy" Monke e di Alison "Allie" Montgomery-Taylor, che diventerà ben presto nota come la guida religiosa Madre Eve. Tutte queste figure si muovono in una società sconvolta dalla rivelazione che le donne hanno sviluppato un potere elettrico con il quale ferire o manipolare le persone; la narrazione ripercorre per macro eventi i dieci anni successivi alla prima manifestazione pubblica di questa abilità.
La premessa sembra davvero intrigante, e lo è in un primo momento, ma credo che lo sviluppo effettivo l'abbia in parte sprecata. Alcuni passaggi della narrazione sono confusi, altri decisamente semplicistici vista la complessità del world building creato; inoltre la scelta di far progredire la storia molto velocemente -con frequenti balzi temporali di mesi o anni- rende difficile entrare in sintonia con i personaggi, perfino con gli stessi protagonisti. Inoltre la trama compie dei capitomboli logici per raggiungere un determinato obiettivo; la poca verosimiglianza caratterizza anche l'introduzione meta-narrativa, ma in quel caso si tratta di un dettaglio marginale.
Ci sono poi alcuni personaggi che non ho minimamente apprezzato -Roxy in primis- perché penso non fossero così vitali per la trama in sé. Più in generale, trovo che i protagonisti non abbiano avuto degli archi narrativi soddisfacenti: la delusione peggiore per me è stata Allie, che fino all'epilogo era il mio personaggio preferito. E la parte finale rappresenta un altro tasto dolente perché è farcita di fin troppe scene di violenza gratuita ed introduce un romance a dir poco fuori luogo con il resto della storia.
Messa così, sembra che io abbia detestato questo romanzo. In realtà trovo ci siano diversi lati positivi, oltre all'ottima idea di fondo: mi è piaciuto lo stile, a volte quasi telegrafico, ma sicuramente fluido; per quanto riguarda il mondo immaginato da Alderman, penso che il concept sia stato sviluppato in modo abbastanza coerente, seppur non ci vengano mostrate le conseguenze della cosiddetta Giornata delle Ragazze in tutto il mondo.
Di fondo, credo che questo sia un libro difficile da apprezzare: agli uomini non andrà a genio vedersi rappresentare esclusivamente da caratteri ripugnati, ma anche alla donne non farà piacere l'idea che una società in cui i ruoli sono invertiti presenti gli stessi identici difetti di quella attuale. Nonostante tutto rimango molto curiosa di vedere la serie TV quando finalmente uscirà, perché a mio avviso questa storia potrebbe rendere meglio in quel formato. Chissà che il carisma degli attori non contribuisca a migliorare un po' anche i personaggi!

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Ragazze elettriche 2021-10-30 20:00:08 Kvothe
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Kvothe Opinione inserita da Kvothe    30 Ottobre, 2021
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POTERE

Il potere rovina il mondo. Che sia rosa che sia blu restiamo pur sempre degli animali, la storia ci insegna questo, anche se ce lo dimentichiamo sempre. Abbiamo avuto esempi ma quella famosa frase salta fuori sempre:” se il mondo fosse governato dalle donne non ci sarebbero più guerre” (Thatcher, Clinton, Elisabetta e sua cugina ecc).

Naomi Alderman ha avuto una mecenate di eccellenza per scrivere questo libro, Margaret Atwood. E chi meglio di lei per spingere questo libro a vette altissime di successo?

Secondo me il femminismo non c’entra nulla. Il femminismo è la ricerca dell’uguaglianza e dei pari diritti, non la supremazia di un genere a favore di un altro. Qui potendone avere l’occasione, le donne fanno tutt’altro che una cosa femminista. Il femminismo sarebbe la vera soluzione che il romanzo vuole farti vedere. Molte volte si fa confusione riguardo questo tema.

È vero il romanzo ha un taglio adolescenziale, ma ha un buon stile di scrittura e con certi passaggi niente male. Di chiara impronta televisiva (ed è una bella furbata al giorno d’oggi) per un futuro adattamento sullo schermo (già in produzione mi sembra), il romanzo si svolge in capitoli brevi ognuno dedicato ad un personaggio, il che lo rende fluido; all’inizio ho faticato un po’ ma poi è scivolato via bene. Mi è piaciuta molto l’impronta iniziale e l’epilogo finale, li ho trovati degli espedienti molto carini. Unire la storia con pagine dedicati ai disegni con spiegazioni sul passato è una strategia vincente; totem e statuette accompagneranno la lettura per tutto il romanzo. Ci sono passaggi crudi, capitoli veloci (il che non mi dispiace) e un ritmo incalzante, proprio di alcune serie tv. Curiosa è stata la religione e di come sia stata applicata che da una panoramica veloce del mezzo potente quale è. In definitiva a me è piaciuto e mi ha coinvolto.

Riepilogando: Non è il romanzo del secolo, nè la ciofeca del secolo. È un romanzo con tanto potenziale, che forse in alcuni punti ha sprecato, ma rimane un buon romanzo distopico. Ha buone idee, è scorrevole e da buoni spunti. È commerciale e si vede, ma non per forza un prodotto commerciale è scadente e non lascia nulla. È un romanzo che ha diviso molto leggendo in giro: chi lo trova banale, chi troppo poco approfondito, chi un capolavoro del secolo (addirittura); non ci sono molte vie di mezzo. Per me sta nel mezzo. Non è stata una lettura sprecata, è un libro che puoi intermezzare ad altri più pesanti senza problema, un libro che ti permette di ragionare se vuoi ma senza andare troppo nel complicato. Capisco il motivo di delusione di chi carico di aspettative si sarebbe aspettato tutt'altro e capisco che recensioni entusiastiche abbiano caricato tutto. Bisogna sapere a cosa si va incontro senza troppe aspettative e forse lo si potrà apprezzare. Non adatto alle persone a cui piacciono cose più impegnate e profonde.

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Ragazze elettriche 2019-09-18 10:37:10 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    18 Settembre, 2019
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Scariche elettriche femministe

Siamo in un futuro non troppo lontano quando l’energia fuoriesce. È una sensazione strana, una scarica che si manifesta nel corpo e che chiede di uscire, di essere letteralmente scaricata. È un potere unico che accade e che si palesa soltanto nelle donne. Sono loro le destinatarie di tutto, sono loro le artefici di questa energia elettrica che non perdona. Le cellule dimenticate dall’evoluzione si risvegliano, è giunta l’ora di porre fine ai soprusi maschili, alle vessazioni e alle ingiurie a cui sono costantemente soggette. Si chiamano Roxy, Allie, Margot, si chiamano donne. Donne con volti stanchi, donne con cuori a pezzi, donne che fuggono alla ricerca di un nuovo inizio. Ma sono anche donne arrabbiate, donne vendicative, donne che non perdonano.
Come reagisce la società circostante? Come viene accolto il fenomeno? In vari modi. Perché se da un lato c’è chi come il popolo israeliano pensa di poter sfruttare questo nuovo potere a proprio piacimento, dall’altro c’è chi pensa a un fenomeno momentaneo e chi ancora, temendole, pensa ad una soluzione che ricorda molto “Cecità” di José Saramago e che si traduce in un isolamento forzato, che si traduce nel rinchiuderle. Tuttavia, il genere femminile non è più disposto a farsi sopraffare da quello maschile che di conseguenza finirà con il diventare l’oggetto di maltrattamento perdendo ogni forma di dignità. Le parti, secondo l’interpretazione distopica dell’autrice, saranno letteralmente invertite. Nessuna bambina nascerà senza questa matassa di muscoli striati attorno alla clavicola e centro del potere elettrico, nessuna ragazza sarà immune da questa mutazione derivante dalle scimmie acquatiche ovvero dal legame evolutivo con le anguille elettriche. Effetto naturale di questa nuova condizione è quella di una sempre più plausibile e concreta estinzione del sesso maschile. Lo scenario che si determinerà sarà caratterizzato da un regime dove l’uomo è ridotto all’impotenza dall’altro sesso che è estremamente vendicativo e privo di ogni forma di pietà. Il tutto in un lasso temporale di dieci anni che (dal decimo al primo) porterà alla concretizzazione di un vero e proprio nuovo ordine mondiale.
Vincitrice del Baileys Women’s Prize 2017, Naomi Alderman offre al grande pubblico una distopia interessante e di facile lettura che però non riesce a conquistare in modo totale il lettore. Per quanto l’idea sia originale, fallace è l’esposizione dei fatti e degli avvenimenti così come la caratterizzazione dei personaggi. Altra cosa che suscita perplessità è questo estremismo dal quale emerge una violenza a mio parere eccessiva. Negli intenti l’autrice si prefiggeva di mostrare uno scenario alternativo che, ipoteticamente almeno, offrisse delle soluzioni o presentasse una ponderata alternativa al mondo che conosciamo. Purtroppo ciò non accade, anzi. Se ne evince un femminismo smisurato ma fine a se stesso e senza sbocchi o propositivi risvolti. Peccato perché le basi per una buona riuscita c’erano tutte.
In conclusione, una lettura leggera, non impegnativa, da intervallare a opere più complesse ma verso la quale non riporre grandi aspettative.

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