Tinder Tinder

Tinder

Letteratura straniera

Classificazione

Editore

Casa editrice

Ferito in battaglia, il giovane Otto volta le spalle alla Morte, e viene soccorso da un misterioso indovino, che gli regala sei dadi magici, e gli predice l'incontro con l'amore della sua vita. Grazie a un misterioso e potente acciarino, quelle parole sembrano avverarsi, ma ogni desiderio ha un prezzo ... Ispirato a "L'acciarino magico" di Hans Christian Andersen, non è solo una fiaba dark per giovani adulti, ma anche una metafora inquietante sui segni che la guerra lascia a chi ha avuto la sfortuna di prendervi parte in prima linea.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0  (1)
Contenuto 
 
5.0  (1)
Piacevolezza 
 
4.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Tinder 2018-10-07 10:03:08 La Lettrice Raffinata
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    07 Ottobre, 2018
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La guerra che non ti abbandona

Un soldato dal grandioso avvenire, una strega dotata di incredibili poteri ed una splendida principessa che attende di essere salvata. Tutti elementi ricorrenti nelle fiabe classiche, ma ad essi si somma la volontà di una scrittrice di parlare della guerra, quella vera, sanguinosa e feroce; e di racchiudere il tutto in una storia dai risvolti fantastici, seppur saldamente ancorata alla realtà.
Da queste premesse nasce la rivisitazione de “L’acciarino magico” (o, semplicemente, “L’acciarino” in alcune traduzioni) firmata da Sally Gardner. “Tinder” riprende in toto il racconto del 1835, ma vi aggiunge un’ambientazione ben definita e parecchi personaggi. L’autrice si è presa inoltre la libertà di reinventare o soltanto approfondire alcuni dei personaggi già presenti nella fiaba originale.
La parte iniziale riprender fedelmente la fiaba di Hans Christian Andersen, con un soldato di umili origini, a cui per l’occasione viene assegnato il nome di Otto Hunderbiss (ossia “morso di cane”, in tedesco), in fuga dalla guerra; la Gardner ha scelto di collegare la storia ad un evento reale, ovvero la Guerra dei Trent’anni, forse meno nota di altri conflitti storici ma non per questo incapace di influenzare sensibilmente gli eventi successivi.
Mentre vaga nei boschi, Otto si imbatte in varie figure bizzarre: per prima incontra la Morte, accompagnata dal suo silenzioso esercito di anime, poi è la volta del mezzo-bestia mezzo-uomo che, come la più inaspettata delle fate madrine, lo aiuta a rimettersi in forze e gli dona dei dadi magici con il potere di indicare la direzione verso cui viaggiare; infine, il protagonista finisce nell’accampamento di due mercenari dal peculiare aspetto, ed è in questa occasione che vede per la prima volta uno dei lupi mannari, padroni incontrastati della foresta.
Durante i suoi vagabondaggi, Otto incontra anche la bellissima Safire, una fanciulla in fuga che cela la sua identità sotto abiti maschili, della quale si innamora istantaneamente. Nelle successive avventure, il soldato si prefiggerà come fine sempre coronare il suo sogno d’amore, tra pericoli sia reali, come il popolo esasperato dai continui attacchi dei lupi mannari, sia magici, come la potente Dama dell’Unghia.
Uno degli aspetti che maggiormente valorizza il romanzo è la riscrittura dei personaggi principali. Otto è ben lontano dal coraggioso eroe di Andersen, anzi a più riprese si dimostra un pavido codardo e quanto accade nel finale ne è la prova lampante: il protagonista non è disposto a rinunciare alla sua felicità in modo altruistico, quindi il fato interviene a pareggiare i conti. Fino all’ultimo, ad Otto viene offerta l’occasione di essere un vero eroe, ma lui si rivela solo un uomo tormentato dal tragico passato.
La Dama dell’Unghia è invece il personaggio più fedele alla sua controparte fiabesca, mostrandosi fin da subito come la strega assetata di potere che è; a renderla interessante sono il misterioso aspetto e il maggior sviluppo caratteriale.
Safire, soprannominata Tinder (da qui il titolo del romanzo), è colei che ha subito i cambiamenti più significativi. E il risultato è affascinante: da indifesa e passiva principessa, passa ad essere una ragazza coraggiosa ed indomita, che senza esitazione scappa dalla sua prigionia o risponder per le rime ad un principe arrogante.
L’autrice ha reinventato in parte anche il mito dei lupi mannari, infatti qui la licantropia non è associata alla luna piane o ad un morso contagioso, bensì gli uomini si trasformano in lupi- pur rimanendo senzienti e dotati dell’uso della parola- dopo aver indossato delle magiche cinture fabbricate con la pelle dei condannati a morte.
È stato proprio la presenza dei licantropi a farmi pensare inizialmente a “Cappuccetto Rosso Sangue” di Sarah Blakley-Cartwright, ma fortunatamente le affinità con quel romanzo terminano qui; molti più aspetti in comune si evidenziano tra questo volume e la raccolta “Il bacio della strega” di Emma Donoghue: in entrambi i casi delle fiabe vengono riscritte con l’intento di attualizzarle ed evocando delle atmosfere cupe e suggestive.
Il più evidente intento dell’autrice è la decisa critica della guerra, qui trattata con piglio decisamente contemporaneo, sebbene si parli di un evento di quasi quattrocento anni fa. Ben più velata è la riflessione sul potere, che riguarda in primis il protagonista ma anche i lupi mannari, incapaci di rinunciare alla loro forza.
La narrazione è diretta e minimale, ma a tratti si arricchisce grazie a metafore originali, descrizioni vivide e i molti riferimenti ai miti dell’antichità greco-romana, sebbene questi svaniscano nella seconda metà.
Le illustrazioni di David Roberts si accordano perfettamente alla storia e accompagnano la lettura. Caratteristica la scelta dei colori atta ad evidenziare un solo elemento sullo sfondo sfocato.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
60
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tutti i particolari in cronaca
Valutazione Utenti
 
3.9 (3)
Dare la vita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
L'età fragile
Valutazione Utenti
 
3.2 (3)
Il rumore delle cose nuove
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La moglie del califfo
Redemptor
Il regno delle ceneri. I libri di Ambha
Arianna
La dea in fiamme
Shorefall
Se Mefistofele sbaglia Faust
Half Lost
The witch's heart. La leggenda di Angrboda
La repubblica del drago
L'ultima missione di Gwendy
La piuma magica di Gwendy
Raybearer
La guerra dei papaveri
Half wild
The Quick