Il supermaschio Il supermaschio

Il supermaschio

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Nel suo castello a pochi chilometri da Parigi, un giovane e splendido signore, André Marcueil, ha riunito alcuni suoi amici nobili, medici, scienziati... Quel che André vuole dimostrare è che "l'amore è un atto senza importanza perché si può fare all'infinito", e per non limitarsi alle parole si impegna a darsi da fare nei fatti, fino a battere il favoloso record di amplessi dell'indiano citato da Rabelais. Sette cortigiane vengono dunque accolte nel castello, per la prova... Stare al passo delle performances richieste è però faticoso, e tra eccitazione e vigore nostro Marcueil stramazza.

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Il supermaschio 2014-05-21 06:15:55 Portoro
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Portoro Opinione inserita da Portoro    21 Mag, 2014
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Il Supermaschio (con Spoiler)

Capitoli diseguali, alcuni troppo... insistenti. Colpacci di genio sparsi riscattano gli intoppi di maniacalità descrittiva... Predomina, nella mania, il gusto della meccanica, l’entusiasmo fin de siecle per l’ingranaggio e per la velocità: un’atmosfera d’ininterrotto superamento.
«L’amore è un atto senza importanza perché lo si può fare all’infinito». Questo l’incipit in cui si profila la sex-machine André Marcueil, che vorrà confrontarsi coi grandi copulatori mitologici, Ercole in testa; è la storia contro il mito, la spacconata contro il Reale.
«La conformità all’ambiente, il mimetismo, è una legge della conservazione della vita. [...] Non sono i più forti a sopravvivere, perché sono soli. Quella di modellare la propria anima su quella della propria portinaia è una grande scienza.»
Il titano André, sebbene straordinario nell’assemblare in sé a scopo mimetico ogni qualità ordinaria, non sfugge all’intuito femminino. La sua Ellen lo vorrà provare. Esperire il calibro dell’attrezzo sessuale e l’infinita “ripetibilità” dell’atto. Di quel fottere fino a morirne. Non a caso: se una fine c’è all’Amore, è la Fine della Donna...
Jarry tesse il suo elogio dell’etero senza imbarazzo alcuno. Divinizza il sesso-debole sottintendendo una reciprocità nella subordinazione; e istituisce un’eroina che vuol farsi-fare finché, abbattuto ogni record in materia, compaia il «piacere».
Umanizzare la macchina nell’al di là della serie riprodotta, “dopo” l’innumerabile copulare della Prova. Lei ne morrà?
È morta, pensa André... Invece era solamente svenuta.
Proprio qui, il capitolo LA SCOPERTA DELLA DONNA: uno dei più “lirici” benché ravvoltolato nello stile refrattario di Jarry, poeta nella prosa più che nei versi.
«E dal profondo dell’essere di quest’uomo tanto anormale che aveva potuto scaldare il suo cuore soltanto al ghiaccio di un cadavere, salì come una certezza una confessione strappata da una forza misteriosa:
Io l’adoro»

Questo è il Sentimento, rovesciato, posto da Jarry alla Fine dell’iter, più che all’inizio. Ma è l’inizio che segna il concludersi della love story, poiché André, sospettato di non poter amare, verrà sottoposto all’azione di una macchina elettrodinamica, costruita apposta: un’elettrificazione che gli ispiri l’amore; una dinamo di undicimila volt, come le verghe di Apollinaire. E poiché «Tutti sanno che quando due macchine elettrodinamiche entrano in contatto, è quella di potenziale più elevato che carica l’altra», LA MACCHINA S’INNAMORÒ DELL’UOMO, che morì.

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