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I trasfigurati
 
I trasfigurati 2015-07-03 15:00:10 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    03 Luglio, 2015
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La paura del diverso.

David Storm vive nella comunità ordinata di Waknuk, uno dei pochi villaggi sopravvissuti al disastro atomico che ha devastato la Terra. La collettività è composta da circa un centinaio di case di varia dimensione, osserva la legge timorata da Dio e non ammette alcuna forma di deviazione.
Il padre del ragazzo è una figura particolarmente influente nel paese, da un lato è un magistrato e dall’altro è un predicatore; l’intera sua vita ruota attorno alla ricerca, correzione e distruzione di quel che è depravato. Ma cosa è considerato tale? Tutto quel che non rientra nell’immagine di Dio uomo e che non si conforma nei dogmi dei pentimenti: « E il Signore creò l’uomo a sua immagine e somiglianza. E decretò che l’uomo dovesse avere un corpo, una testa, due braccia e due gambe; che ogni braccio dovesse avere due giunture e terminare in una mano; che ciascuna mano dovesse avere cinque dita; che ogni dito terminasse con un’unghia. […] Poi il Signore creò la donna, secondo la stessa immagine, ma con quelle differenze che accordavano al suo sesso: la sua voce doveva essere più acuta di quella dell’uomo, non doveva avere la barba; doveva possedere due seni…E così via di nuovo».
Per tutta la sua vita David non ha conosciuto altro che questi sacri dettami, gli è stato insegnato il rispetto della norma nella falsariga che soltanto nella purezza risiede la salvezza, gli è stato indotto di temere il mutante e di guardarsi da questo. Non è strano dunque per il giovane trovarsi innanzi a purificazioni di vario genere, non è insolito per lui assistere alla rabbia del padre per qualche pianta cresciuta storta, per qualche animale con anche solo una piccola imperfezione, per un figlio che non ha ricevuto il certificato entro un mese dalla sua nascita perché caratterizzato da quella insignificante deficienza.
Eppure per il ragazzo questi non sono altro che concetti astratti. E come dargli torto? All’inizio del componimento egli non è che poco più di un bambino approssimativamente di dieci anni che cresce in una determinata condizione senza vedere alcuna altra prospettiva di questa. Soltanto quando si troverà di fronte ad un caso concreto inizierà a prendere consapevolezza di quel che il regime della sua cittadina impone e ne avrà paura perché lui stesso è un deviante, ha scoperto di aver la facoltà di poter trasmettere pensieri e figure pensate ad altri individui con le sue stesse caratteristiche e questa capacità è quanto di più pericoloso possa esistere per loro. La loro colpa risiede infatti in un comportamento che non è identificabile mediante una mera analisi fisica del soggetto, la loro reità risiede in una facoltà psichica dunque incontrollabile. Cosa accadrebbe se qualcuno li scoprisse? Ecco perché quando viene a conoscenza del fatto che Sophie ha sei dita dei piedi non realizza quel che è il pericolo, non comprende il perché di quel segreto da mantenere seppur istintivamente indotto a custodirlo; la considera semplicemente la sua migliore amica e in lei non vede niente di sbagliato. Quando suo padre apprenderà del delitto della bambina e della non denuncia del proprio discendente non si risparmierà in frustate e punizioni di ogni sorta per lui e in inchieste su larga scala per lei e i genitori che la stanno proteggendo. Inevitabile è per David la domanda: se ha fatto questo ad una bambina così piccola cosa gli impedirà un domani di farlo anche a me seppur suo figlio?
In otto sono le persone capaci di trasmettere mentalmente figure pensate: il protagonista e la cugina nonché amata Rosalind abitanti della stessa cittadina, la mente del gruppo Michael risiedente a circa cinque chilometri più a nord e quella che si scoprirà poi essere la sua compagna Rachel sita a tre chilometri in direzione ovest con la sorella anch’essa del gruppo Anne, Mark locato a quindici chilometri verso nord-est , Katherine e Sally abitanti in due fattorie vicine ad altri tre chilometri più in su. Consci della necessità di mantenere un basso profilo i giovani si spalleggeranno e daranno vita ad una fusione di pensieri sconosciuta al normale uomo. Quella infatti che si viene a creare con lo scambio di pensieri e figure è un vero e proprio connubio, una vera e propria unione di menti, ecco perché iniziano a nascere coppie all’interno del gruppo; il legame che si instaura è così intimo che con nessun altro potrà mai instaurarsi.
Passeranno sei anni prima che la situazione si complichi in modo non indifferente: la sorellina di David, Petra – nata nella prima fase del romanzo e cioè quando il gruppo prende consapevolezza di sé ed il protagonista a causa degli avvenimenti capitati a Sophie realizza la loro condizione – è a sua volta una deviante. Capace anch’essa di trasmettere forme pensate, il suo richiamo mentale è però estremamente più potente di quello dei suoi mentori, perfino la sua forza di trasmissione è inaudita, ella infatti riesce a mettersi in contatto – usando semplicemente quello che può essere l’1% delle sue capacità – con l’altro emisfero.
Altra figura essenziale è lo zio Axel, confidente e guida di David nonché fonte di saggezza e riflessione per l’adolescente e di poi uomo. Zoppo a causa di un incidente avvenuto mentre era in mare e rimasto vedovo, egli è capace di prospettare – grazie ai suoi viaggi e al confronto con altre culture – al nipote che non c’è niente di sbagliato in lui, che l’errore è nelle scritture, che non vi è autenticità nei Pentimenti poiché scritti in un periodo successivo alla Tribolazione e nessuno può avere certezza della loro correttezza. Non solo, chi ci assicura che la salvezza da una nuova ondata di tormento risieda nella ricerca del passato, nella più completa omologazione di persone – gli Antichi – che seppur munite di macchine volanti, conoscenze maggiori, culture più evolute si sono distrutti tra loro, chi ci garantisce che questi fossero l’emblema del Signore e che dunque è necessario confarsi interamente a loro?
Pubblicato per la prima volta nel Regno Unito nel 1955, “I trasfigurati” risente inevitabilmente del clima dell’epoca, il timore di una Guerra Nucleare è ancora vivido negli abitanti del tempo e dalle parole dell’autore si percepisce tutta l’ansia per questo inevitabile finale.
Ma l’opera non è soltanto l’ipotetico scenario di una Terra devastata dall’egoismo e dalla prepotenza dell’uomo è anche fonte di grande riflessione. Pagina dopo pagina il lettore è trasmutato dagli anni ’50 al 2015, si rende conto che i fatti di oggi non sono poi così lontani da quelli di ieri. Chi è e cosa è il diverso? Perché è tale? L’essenzialità della conoscenza è un altro dogma che viene messo in rilievo, quel che infatti fa la differenza è l’avere una mente aperta al confronto, allo scambio di opinioni e insegnamenti e non una visione bigotta della vita restia al cambiamento nonché a quel che perché differente dal conosciuto si fa temere. La paura, gioca brutti scherzi. Non mancano riflessioni anche sulla religione, ognuno delle quali è interpretata in modo diverso a seconda della propria indole al credere o meno.
Caratterizzato da una scrittura scarna e diretta il testo si fa divorare dal lettore, questo lo percepisce nell’immediato, gli entra dentro e non riesce a staccarsene. A tratti ho provato la classica sensazione di “deja-vu” con i romanzi della Lois Lowry.
Tra i personaggi che ho preferito vi sono senza dubbio David, Rosalind e Petra ma anche i coprotagonisti Michael, Rachel e lo zio Axel. In particolare quest’ultimo e il saggio del gruppo hanno fatto, almeno ai miei occhi, la differenza. Vi lascio con un incipit:
« Anche se molta gente afferma che una cosa è così, questo non prova affatto che lo sia davvero.»
« Pregherò perché il Signore mandi la carità, in questo orribile mondo, e la simpatia verso i deboli, e l’amore verso gli infelici e i disgraziati. Chiederò a Dio se è proprio per sua volontà che un bambino debba soffrire e la sua anima debba essere dannata per un piccolo difetto fisico. E pregherò perché i cuori spietati dei giusti si spezzino »
« La qualità essenziale della vita è vivere; la qualità essenziale del vivere è il cambiamento; il cambiamento è evoluzione, noi siamo parte di essa ».

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
a tutti amanti o meno della fantascienza poiché presenta caratteri di grande attualità e notevoli spunti di riflessione.
Vi consiglio inoltre, se ne avete modo, di leggere il romanzo nella sua pubblicazione originale, ha tutto un altro sapore.
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Commenti

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Trovo che il contenuto sia molto interessante...e non del tutto "fantascientifico"....anzi...
Bella segnalazione!
Pia
In risposta ad un precedente commento
Mian88
04 Luglio, 2015
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Grazie Pia, di cuore.
Concordo con te, anche secondo me il contenuto non é completamente fantascientifico e molto interessante.
Un abbraccio
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