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Shadowhunters. L'angelo
 
Shadowhunters. L'angelo 2014-02-20 21:49:15 Vivix
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Vivix Opinione inserita da Vivix    20 Febbraio, 2014
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Ha tutte le carte in regola, eppure...

Dopo aver letto i libri della prima saga ed essere rimasta delusa da uno più dell’altro, mi aspettavo che anche questo volume fosse orribile, invece, mi sono dovuta ricredere. Sono rimasta davvero molto colpita dalle ricerche fatte dall’autrice sulla Londra dell’800, molto accurate, che comprendono perfino i nomi delle strade, per non parlare poi delle citazioni. Non ho apprezzato che fossero poste all’inizio di ogni capitolo –nessuno adora le citazioni più di me, ma troppe diventa stucchevole- tuttavia devo riconoscere che la Clare ha senz’altro dovuto operare un’attenta ricerca per far sì che c’entrassero qualcosa col capitolo e che appartenessero ad autori precedenti o contemporanei alla protagonista. Per quanto riguarda la storia in sé non è male, per fortuna l’amore non è predominante, anche se sembra profilarsi all’orizzonte un triangolo amoroso che mi infastidisce alquanto, anche perché è chiaro (ancora una volta) quale dei due verrà scelto. L’autrice, come sempre, ci catapulta subito nel vivo della vicenda. Di solito non apprezzo questa scelta, tuttavia, dal momento che nonostante tutto l’inizio è terribilmente lento, immagino che sarebbe stato molto peggio se non l’avesse fatto. Proprio per questo motivo sono stata contenta anche che la scrittrice abbia descritto in modo così breve il Mondo Invisibile quando Tessa lo scopre: per chi ha già letto gli altri libri è una noia mortale risentire le stesse cose. La prima metà del libro ho davvero faticato a leggerla, per via della lentezza, per fortuna nella seconda parte le cose vanno decisamente meglio. Come al solito non mancano i colpi di scena fino all’epilogo che si conclude in modo sconcertante: con una battuta!Situata anche a fine pagina. Cioè, io convintissima, vado a voltare pagina e… puf… la Clare ha deciso proprio di fare un bello scherzetto!Ovviamente calcolato ad arte per far venire una voglia matta di leggere il seguito.
Per fortuna mancano i nonsense che affliggevano l’altra saga e anche la scrittura in generale mi è sembrata migliore; vai a capire se grazie alla Clare o alla traduttrice, che è diversa da quella degli altri libri. Anche gli errori grammaticali e di scrittura sono spariti: evidentemente è diverso anche l’editor, be’, tanto meglio! Rispetto ai primi volumi la Clare ha fatto passi da gigante nell’introspezione dei personaggi e nelle descrizioni degli ambienti, complimenti.
Per quanto riguarda i personaggi, sono tutti caratterizzati abbastanza bene, eppure alcuni mi sono sembrati piatti… non so… come calcolati ad arte. Mi è parso che l’autrice li avesse dotati di particolari atteggiamenti per dar loro una precisa personalità, ma che alla fine non riesca davvero a farli sembrare reali. Non parliamo poi, dei due protagonisti: Tessa e Will mi sono sembrati la copia sputata di Clary e Jace(soprattutto il ragazzo), la Clare ha giusto fatto lo sforzo di cambiare qualcosina ma alla fine si capisce che è a loro che si è ispirata. Jessamine mi è parsa Isabelle al contrario, l’unico che mi sento di salvare è Jem (curiosa di sapere il motivo di questo diminutivo visto che il nome è James), il quale mi ha decisamente colpito positivamente ed è anche quello che più si comporta come dovrebbe un uomo della Londra vittoriana. Immensamente felice per la comparsa di Magnus Bane anche se si è trattato davvero di una cosa misera –poche pagine- ma spero che nel prossimo libro gli venga dedicato più spazio.
Non ho apprezzato l’eliminazione del “voi” usata all’epoca: nell’800 pure tra marito e moglie si usava il pronome di cortesia mentre la Clare fa usare il “tu” a Tessa e Will quando questi si sono praticamente appena conosciuti, per non parlare poi del resto dei cacciatori.
I miei complimenti per la copertina: Barbieri non delude mai.
In conclusione comunque il libro non è brutto, anzi è anche piacevole se non si considera la prima parte.

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