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Dannazione
 
Dannazione 2014-07-30 16:59:32 BettiB
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
BettiB Opinione inserita da BettiB    30 Luglio, 2014
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Bene ma non benissimo

Ho letto quasi tutti del buon vecchio Chuck, me ne mancano giusto due o tre e uno di questi era proprio Dannazione così, dopo aver sentito che per di più è prevista l'uscita di due sequel, me lo sono comprata e mi sono messa a leggerlo, dopo quasi un annetto che non toccavo Palahniuk.

La trama è semplice e spiccia: Madison Spencer, 13 anni, morte per overdose di marijuana, si "risveglia" all'inferno, chiusa in una sudicia gabbia lercia e infestata da vecchi dolciumi rancidi. Basta. Non c'è un evento trascinante, non c'è un punto culminante, niente da scoprire né da raggiungere. In questo libro a parer mio manca proprio l'elemento trainante che in tutti gli altri libri di Palahniuk ti tiene incollato alle pagine: qualcosa da risolvere. In Invisible Monsters l'intera identità della protagonista era un'enorme punto di domanda, in Soffocare tanta carne veniva messa sul fuoco e il lettore voleva - pretendeva - di analizzare tutto, in Rabbia le mille voci ricostruivano una storia sensazionale, persino in Senza veli c'era qualcosa che non tornava, per non parlare di Diary, che solo alla fine "ricompone i pezzi". Qui non succede niente di tutto questo.

Nei primi capitoli la piccola Maddy - che si rivela estremamente sagace e perspicace per la sua età, secondo me pure troppo, ma altrimenti non sarebbe un personaggio di Palahniuk - descrive l'ambiente infernale, che a lei non fa alcun effetto se non "meglio della vita vera". Quindi si passa ad alcuni flashback della sua vita sulla Terra, poi alcune avventure in quel dell'inferno e, alla fine, quello che dovrebbe essere il punto culminante - ma che invece risulta un'accozzaglia di idee mal esposte e bruciate sui tempi.

Lo stile di Palahniuk c'è, magari smorzato, meno ripetizioni, meno frasi-effetto e certamente meno moralismi, però, anche se più inquadrato, c'è ancora. Le idee... bah. Forse partiva già con l'idea di estendere il tutto in tre volumi (anche se Palahniuk mi pare tutto meno che da più volumi) quindi ha solo introdotto l'opera generale. Non so.

Ammetto di aver fatto fatica a finirlo. Arrivata a metà mi chiedevo "E quindi?". Non trovavo niente che mi spingesse a continuare, niente suspance e niente curiosità. Anzi, una curiosità ce l'avevo: mi avevano parlato di una scena sensazionale in cui la bambina strappa i baffi di Hitler. A dirla così sembra davvero una cosa sensazionale. Beh, alla fine non lo è. Veloce, con poco clamore, sottotono.
Ecco, sottotono è l'aggettivo che mi viene meglio per descrivere questo libro. Bene ma non benissimo.

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