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L'amuleto di Samarcanda. Trilogia di Bartimeus
 
L'amuleto di Samarcanda. Trilogia di Bartimeus 2015-02-09 15:28:54 Queen D
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Queen D Opinione inserita da Queen D    09 Febbraio, 2015
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un jinn per amico...o no?

Ho letto da qualche parte che questo libro è stato definito un testo per ragazzi, quindi quando ho iniziato a leggerlo mi aspettavo uno stile semplice, divertente e leggero, dei personaggi bidimensionali, piatti, ma di facile comprensione e una storia scorrevole e vivace ed effettivamente è proprio quello che ho trovato. Ma c'è dell'altro e con qualche sostanziale differenza.
Innanzitutto il titolo: è un titolo altisonante, maturo, adulto e anche colto, se vogliamo. Richiama alla mente posti misteriosi, avventure d'altri tempi ed eroi dimenticati. E' un titolo forte, d'impatto, che si fa notare.
Seconda riflessione: la trama si concentra intorno alle vicende di Nathaniel, un bambino alle porte dell'adolescenza, che intraprende i primi passi nel mondo della magia e che, per vendetta, rabbia e un infinito orgoglio, finisce per trovarsi invischiato in una situazione molto più grande di lui. E non è da solo, il che non è detto che possa rappresentare una fortuna.
Infatti al suo seguito c'è un jinn, o genio se preferiamo, e non uno qualunque, ma Bartimeus, uno dei più grandi, potenti e contraddittori fra tutti gli infiniti esseri impalpabili che si potessero evocare.
I jinn, del mondo di Nathaniel, sono delle entità soprannaturali dalla moralità incerta, creduti malvagi ed egoisti, che possono essere convocati da un mago, con apposite formule, pentacoli e vari effetti speciali, allo scopo di essere asserviti alla persona che li ha chiamati ed eseguire gli ordini senza battere ciglio, di qualsiasi natura essi si trattino.
Una sorta di Aladino in chiave moderna, con la differenza che Nathaniel combina un disastro dopo l'altro e, guarda un pò, tocca a Bartimeus sistemare tutto.
Certo, fosse per lui il ragazzetto potrebbe anche buttarsi da un ponte ma, sfortunatamente la sua vita è legata a quella di Nathaniel e quindi se vuole sopravvivere, deve aiutarlo nella sua missione folle e, apparentemente, insensata.
Quindi perché secondo me non è un libro esclusivamente per ragazzi?
E' la storia che non è acerba ma, anzi, stratificata, come i personaggi. Ho detto che mi aspettavo dei personaggi piatti e di facile comprensione, ma sia Nathaniel che Bartimeus sono dei protagonisti complessi, ben strutturati, ma non per questo complicati da capire.
E la trama non è un susseguirsi di successi e applausi al protagonista: Nathaniel è un bambino senza guida, quindi ci saranno errori madornali e immaturi, tentativi di riparare al danno ancora più disastrosi, com'è giusto che sia quando uno dei protagonisti ha undici anni. E' una trama coerente, reale, con i piedi per terra.
Nathaniel sarà anche intelligente, dotato e ambizioso, ma rimane pur sempre un bambino.
Storia molto, ma molto diversa per Bartimeus, secondo me il protagonista assoluto del libro: irriverente, acido, spietato, divertente, tronfio e per niente modesto, è una delle colonne portanti dell'intera struttura con le sue battute che fanno sorridere e con le note a piè di pagina (idea geniale dell'autore), che "sua maestà Bartimeus" concede a noi poveri mortali, per chiarire le sue posizioni, sputare velenose sentenze e illuminarci su come funzionano le cose nella sua testa.
Bartimeus mi ha fatta ridere a crepapelle: in certi momenti, mi capitava di prendere il libro, chiuderlo e scoppiare a ridere, scuotendo la testa perché non ci si può far capaci di quanto sia incredibile, assurdo e irresistibile.
Viene voglia di conoscerlo o di avere la capacità di convocarlo nel salotto di casa, tra fumi, lampi e voci dall'aldilà.
Non è un libro solo per ragazzi: lo stile è elegante, i termini ricercati, le note a piè di pagine acute e mature, e la storia non è un successo continuo, intervallato da qualche bastone tra le ruote, ma è tutto l'opposto, un disastro dopo l'altro, con un finale coi fiocchi, in cui sono incastonate le perle di Bartimeus.
Lo consiglierei a degli adolescenti?Sicuramente, ma soprattutto a degli adulti e il motivo è proprio la presenza ingombrante e inevitabile di Bartimeus: un ragazzo che legge questo libro potrebbe essere divertito dalla sua irriverenza e dai suoi poteri strabilianti, pieni di effetti speciali, ma un adulto riuscirebbe a capire la sua filosofia, la sua logica, la maturità dei suoi discorsi e delle sue battute al vetriolo.
Un fantasy originale, che non ha niente a che vedere con Harry Potter & co., perché è completamente un'altra storia, quindi se cercate qualcosa di più potteriano dovete rivolgervi altrove.
Qui troverete Nathaniel e la sua testaccia dura e un jinn che vi farà mettere le mani nei capelli e che non dimenticherete tanto facilmente.
Ecco perché amo le saghe: perché c'è sempre un seguito se lo si desidera.

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Commenti

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Ma che per ragazzi, io ho 50 anni e è il mio fantasy preferito!
In risposta ad un precedente commento
Queen D
09 Febbraio, 2015
Ultimo aggiornamento:
09 Febbraio, 2015
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Sono d'accordo, non è il mio fantasy preferito, ma sicuramente non è un libro esclusivamente per ragazzi :) per fortuna :)
Ottima recensione, mi hai messo una voglia matta di leggerlo! Grazie :-)
In risposta ad un precedente commento
Queen D
10 Febbraio, 2015
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È quello lo scopo! :-))))))))) grazie :-)
4 risultati - visualizzati 1 - 4

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