Dettagli Recensione

 
Firelight. La ribelle
 
Firelight. La ribelle 2015-04-30 19:17:23 RansieLaStrega
Voto medio 
 
1.3
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
1.0
RansieLaStrega Opinione inserita da RansieLaStrega    30 Aprile, 2015
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Un fantasy spazzatura.

Dopo Twilight e altri libri fantasy dove emergono Streghe,Maghe, Fate e folletti vari..ecco sbucare anche Firelight, l'ennesima saga di creature fantastiche. Comprato dopo aver letto le recensioni, bhè, mi dispiace per le persone più appassionate, ma questo libro non vale neanche il prezzo di copertina.

Il linguaggio che viene utilizzato per la narrazione è assai semplice e spesso anche sgrammaticato, senza troppi giri di parole:SCARNO! Così come lo è il contenuto della storia che è scontata e priva di originalità.
Il romanzo infatti narra di una ragazza diciottenne di nome Jacinta e della sua famiglia che è discendente dai draghi; sia lei che gli altri membri sono per metà draghi e si identificano come "draki" (vi posso dire che leggere questa parola 30 volte in una pagina mi ha dato un nervoso unico!). Come tutte le favolette scialbe, così come ci sono i vampiri e chi gli dà la caccia, qui ci sono i Draki e chi li caccia e proprio durante un evento simile, Jacinta fa la conoscenza di un cacciatore, della quale s'innamorerà (ma guarda un pò!) e da lì partirà la sua turbolenta (deplorevole) lotta con se stessa per non essere attratta da questo ragazzo (descritto come un DIO sia nei tratti somatici che nel carattere,gentilezza e commiserazione). Molti eventi faranno da scenario in questo romanzo scialbo e senza davvero un tratto di sospance, finchè ci sarà un finale aperto per il proseguio di letture per coloro che intenderanno acquistare i restanti della saga. Consiglierei molto più un fantasy alla Outlander, che conosce PASSIONE, avventura e anche un pizzico di storia che non guasta mai, ma questo romanzo è davvero ridicolo, dà proprio l'impressione di essere stato scritto perchè "si doveva fare". E' tutto molto prevedibile e non c'è neanchè un pò di coinvolgimento emotivo da parte del lettore con i protagonisti.
Passione ZERO,Avventura ZERO, solo continue ripetizioni e riflessioni sciocche della protagonista verso la sua diversità.
Se la scrittrice voleva scrivere qualcosa di originale non c'è riuscita, se voleva scrivere un saggio sulla psicologia adolescenziale e le sue problematiche,bhè forse si è vagamente avvicinata.

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