Dettagli Recensione

 
Il castello errante di Howl
 
Il castello errante di Howl 2020-10-21 20:29:37 ClaudiaM
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
ClaudiaM Opinione inserita da ClaudiaM    21 Ottobre, 2020
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Gradevole ma confusa

Mi è difficile recensire questo libro perché se da una parte la storia in sé mi è piaciuta, dall’altra l’ho trovata a tratti di difficile comprensione. Molte descrizioni (come le battaglie di magia) mi sono sembrate confusionarie, mentre alcuni fatti sono rimasti insoluti o poco chiari (la maledizione scagliata su Howl: non ho capito che senso aveva, se alla fine si è spezzata o se ci sia mai davvero stata).

La storia di Sophie che cade vittima di un sortilegio e che cerca aiuto presso il Mago più potente e temuto è carina, ha delle belle trovate e molte originalità che chi ha visto il cartone di Miyazaki avrà subito presente. Devo dire che il suo personaggio mi ha provocato motti di stima e di stizza a seconda del suo comportamento, ma nel complesso mi è piaciuto. Diversamente da Howl, che è un giovane vanesio, volubile e capriccioso che dorme in un letto talmente lercio da avere le lenzuola grigie. Poco importa se alla fine non è esattamente come ci è stato descritto per tutto il romanzo: resta capriccioso e poco incline alla pulizia (se non a quella personale, come ci viene molte volte detto e ridetto), anche se più premuroso di quanto pensassimo.
Ma il libro non ruota solo intorno a Sophie e Howl. È infatti disseminato di personaggi che, alla fine, scopriremo essere tutti interconnessi tra loro (in modi più o meno chiari…). Ci sono Michael, le due sorelle di Sophie, il Re, Suliman, Justin, Fanny, Fairfax, Calcifer e lei, la Strega delle Terre Desolate, colei che dà il via alla storia. La Strega brama il potere di Howl e del suo demone del fuoco Calcifer, ma prima di arrivare al Mago deve trovare il suo punto debole. È per questo che si rivolge a un personaggio che per me è stato un vero enigma comprendere. Perché di fatto… era uno? O erano due? E perché proprio lui/loro? Onestamente… non l’ho capito. Anzi se qualcuno che ha letto il romanzo riesce a spiegarmelo, gliene sarei davvero grata, perché ci sto ancora rimuginando sopra.

In conclusione, libro carino ma dimenticabile, confuso e scarso di descrizioni (il mio immaginario si è dovuto aggrappare per forza di cose all’animazione di Miyazaki, perché la scrittrice non è riuscita a farmi immergere nel mondo che ha creato). È un peccato perché, ripeto, seppur la storia sia gradevole, è penalizzata dal come è stata gestita.

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Commenti

4 risultati - visualizzati 1 - 4
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Anche il film di Miyazaki mi ha lasciato più domande che risposte. Purtroppo non sono mai riuscito a trovare il libro della Jones (lo vidi in una libreria di remainders una volta, ma quando tornai per comprarlo era già scomparso...).
Però suppongo che l'enigmaticità della storia dipenda soprattutto dal fatto che questo romanzo fa parte di una trilogia che si è conclusa, in Italia, solo nel 2008 o 2009. Adesso la Mondadori ripubblica tutti e tre i romanzi (Il Castello errante di Howl, Il Castello in Aria e La Casa per Ognidove) in un'unica edizione, costosetta, ma varrebbe la pena procurarsela.
Rollo Tommasi
25 Ottobre, 2020
Ultimo aggiornamento:
25 Ottobre, 2020
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Il film di Miyazaki è, in molti passaggi, pura poesia. Dalla tua recensione pare che il libro - che non conosco - non vi si avvicini... Forse meglio non intaccare un bellissimo ricordo...
In risposta ad un precedente commento
ClaudiaM
04 Novembre, 2020
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Io credo che laddove nel libro ci sono eventi poco chiari o che comuqnue stonano con la storia, Miyazaki è riuscito a reinterpretarlo magistralmente. E' uno di qui rari casi in cui un film supera il libro da cui è tratto. Sono anche disposta a credere che l'aver visto prima il cartone mi abbia influenzata molto, è probabile che chi legge questo libro senza conoscere il film di Miyazaki ne trarrà conclusioni diverse.
In risposta ad un precedente commento
ClaudiaM
04 Novembre, 2020
Segnala questo commento ad un moderatore
Anche secono me nel film ci sono passaggi poco chiari, ma in qualche modo anche così è tutto molto armonico. Una parte di me, lo ammetto, sperava che leggendo il libro mi si chiarissero alcune cose. Ma non è stato così, perché è molto diverso e non posso che comprendere la scelta di Miyazaki di lasciare delle cose "insolute" (passami il termine). Semplicemente perché alla soluzione che dà il libro è meglio non averla affatto, una soluzione.
Se poi con gli altri due libri si chiarisce altro, non saprei. Onestamente non credo li leggerò. Anche perché sì, non sono di facile reperibilità. In libreria ho trovato solo questo e il secondo. Del terzo volume neanche l'ombra.
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