Follia profonda Follia profonda

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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    20 Settembre, 2016
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INCUBO AD OCCHI APERTI

Jan Forstner ha un'ammiratrice segreta che dissemina vari indizi, segni della profonda ammirazione che nutre nei suoi riguardi: rose rosse, disegni, telefonate... il tutto sembrerebbe strano e romantico, ma ben presto diventerà solo strano e.... problematico, molto problematico.

I disegni che vengono recapitati all'oggetto di tanto amore sono ricchi di simboli alquanto spaventosi: mucche senza testa, sangue ovunque... il tutto sembra creato dalla mente disturbata di un bambino che ha subito terribili angherie e sevizie.

Quando le persone vicine, e meno vicine, al dottor Forstner subiscono violenze inaudite, lo stesso dottore capisce di essere la chiave del problema: solo lui può trovare il colpevole, cercare di farlo ragionare e portare a termine il suo lugubre piano in senso a lui favorevole.

Un thriller - horror ricco di colpi di scena e di angoli bui, un romanzo ben scritto che ci riporta a leggere le disavventure di questo protagonista, incontrato nel precedente libro Il superstite, in cui cercava di portare alla luce la verità sulla sparizione del fratellino Sven.

Qui invece il protagonista diventa l'oggetto di una malata attenzione che non porterà a nulla di buono.

Chi è questa matta che si fa chiamare Jana? Qual'è la sua storia? Qual'è il suo piano? Perchè ha scelto proprio Jan tra tanti?

Buona lettura!

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Vany Opinione inserita da Vany    19 Settembre, 2015
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Sì e no...

Jan è uno psichiatra e, proprio nel momento in cui è più vulnerabile a causa di difficoltà che il suo rapporto con Carla sta attraversando, riceve delle rose rosse. L'errore di accettare queste rose presto lo catapulterà dentro la spietata realtà dello stalking ed alle prese con una sconosciuta che lo perseguiterà in un modo davvero terrificante.
Thriller ad alta tensione, quasi mi verrebbe da classificarlo più nel genere horror, in quanto ci sono passaggi che effettivamente fanno accapponare letteralmente la pelle!
Dorn ha la capacità di farti entrare in empatia con i personaggi e ben presto ti ritrovi a "sentire" in prima persona la paura, la speranza ed ogni emozione che accompagna il protagonista.
Per evitare spoiler posso solo dire che sebbene il libro sia scorrevole e davvero piacevole (oltre che bene intrecciato), personalmente non ho tanto apprezzato la fine (che svela tutto ciò che il lettore si aspetta di conoscere per tutta la stesura del romanzo).
In ogni caso buona lettura ma, a dirla tutta, non all'altezza della maestria dello scrittore. Siamo lontani da capolavori quali "La psichiatra" e "Il superstite", ma non mi sento di "affossare" un romanzo che ha pur sempre qualcosa da dire sulla parte contenutistica, affrontando il tema con una nuova chiave (appunto, più horror), anche se ormai l'argomento stalking si è letto davvero in tutte le salse.

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lapis Opinione inserita da lapis    26 Agosto, 2015
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Sensazione di paura

In un crescendo di tensione, il romanzo è davvero capace di far vivere le fasi della paura, in particolare la paura verso l’ignoto. Il protagonista, lo psichiatra Jan Forstner, è infatti vittima di una stalker: un fantasma che ti controlla, ti spia, ti fa sapere in ogni momento di essere intorno a te ma da cui non puoi difenderti perché non ne conosci le mosse, il fine, l’identità. All’inizio ti senti forte, pensi di poter certo combattere e stanare quella che in fondo è solo una voce sconosciuta, poi subentrano il logorio psicologico dell’attesa, il sospetto verso chi ti circonda, la disperazione dell’impotenza, il terrore, la rabbia.

E’ il primo romanzo di quest’autore che leggo e ne ho apprezzato la capacità di creare un’inquietante e realistica sensazione di angoscia e di intrecciare una vera e propria narrazione psicologica. Di particolare effetto i capitoli raccontati dalla prospettiva della stalker, che tratteggiano in modo non banale le ossessioni e le follie dell’animo umano, arrivando a sfiorarne i suoi estremi più oscuri e controversi. Il tutto senza perdersi in divagazioni e approfondimenti ma mantenendo un ritmo serrato dalla prima all’ultima pagina, pagine in cui si rincorrono senza tregua personaggi misteriosi, intrecci psicologici, sospetti e colpi di scena.

Ottimo thriller psicologico. Imperdibile per tutti gli amanti del genere.

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Marta* Opinione inserita da Marta*    01 Giugno, 2015
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Superbo

"L'animo umano vive nascosto e, quando si spezza, avviene in silenzio. Non ci sono schianti né tintinnii come la porcellana o il vetro. Solo quando è già troppo tardi, si vedono le schegge."

Anche stavolta wulf dorn è stato superbo. Pur condividendone le origini nordiche, Dorn è riuscito ad allontanarsi dall'incombente eredità lasciata dal compianto Stieg Larsson, scrivendo un thriller privo delle gelide atmosfere e degli scandali che avevano caratterizzato la trilogia di "Uomini che odiano le donne".
C'è l'eterna battaglia tra bene e male combattuta sul più fragile dei terreni. La mente umana. Dicono che non ci sia niente di più delicato e caduco di essa, ma Dorn, maestro annunciato di colpi di scena, fa vacillare ancora una volta le nostre certezze. Pensateci. La risposta la troverete proprio lì, rumorosa e innegabile che batte tra le pareti della nostra gabbia toracica. Il nostro cuore.
L'abilità di Dorn è come quella di un artista che non ha paura di perdersi nei labirinti più intricati, di osare e di tentare di dare concretezza a quello per cui le parole non bastano. Ha uno stile asciutto e scorrevole, scattante e ricco di dialoghi. I capitoli scorrono talmente veloci da non concederti scampo, eppure tra un colpo di scena che lascia sconcertati e il furore di un'indagine a colpi di sconvolgenti rivelazioni si trova spazio per racchiudere un giro di vite in tutta la loro dolorosa e incomprensibile completezza. Le case della città immaginaria di Fahlenberg, come i capitoli di un romanzo corale.
Follia Profonda si mostra un thriller di sconvolgente umanità. Nell'orrore di gesti scellerati che fomentano l'angoscia più insidiosa, le pagine trovano modo per parlarci di un quarantenne con la sindrome di Peter Pan, di un arzillo vicino di casa che cerca l'amore in chat, di un'ambiziosa segretaria tormentata dall'insicurezza, di una valente dottoressa che cerca in rapporti fugaci quello che il divorzio le ha sottratto, della perpetua di turno affamata di pettegolezzi e, ovviamente, di loro. Una lucida assassina dall'identità misteriosa e Jan, il suo salvatore, il suo oggetto del desiderio. La sua identità, come nel migliore dei thriller, rimane un dubbio assillante fino alla resa finale.
Un consiglio spassionato: leggetelo.
E' doveroso.







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Francesca2213 Opinione inserita da Francesca2213    17 Agosto, 2014
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Jan o Jana??

Dopo aver letto "La psichiatra" dello stesso autore non potevo non imbattermi dinuovo in lui e dopo questo posso affermare che lo amo. E' uno dei re del thriller,riesce a farti avere il fiatone come se fossi tu la protagonista del romanzo. Qualcosa di bellissimo. Si va alla continua ricerca del colpevole,l'autore ti porta sempre verso qualcun'altro facendo sembrare il vero colpevole.Ti svia.
Dopo averlo letto ho scoperto che c'era "Il superstite" che ha lo stesso protagonista e l'ho già comprato =)
Spero sia una buona lettura e questo è consigliatissima!!

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crimy Opinione inserita da crimy    10 Mag, 2014
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NEGLI ABISSI DELLA FOLLIA

"L'animo umano vive nascosto e, quando si spezza, avviene in silenzio. Non ci sono schianti né tintinnii come con la porcellana o il vetro. Solo quando è già troppo tardi, si vedono le schegge"

Dopo aver letto "la psichiatra" e "il superstite" mi sono gettata a capofitto nella lettura di questo stupendo libro che ha riconfermato la capacità unica di Dorn di creare un'atmosfera inquietante capace di non farti dormire la notte.
Cosa avviene se la la mente umana smette di essere lucida e concreta e pian piano trasporta l'essere umano in un mondo irreale e folle? cosa avviene quando non si è più in grado di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato....pazzia! pazzia profonda e inimmaginabile!
La capacità di Dorn di lasciare il lettore continuamente con il fiato sospeso è unica. I colpi di scena sono continui e lo stile adottato dall'autore è piacevole e scorrevole.
Libro consigliatissimo!

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"la psichiatra", "il superstite"
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Davidino Opinione inserita da Davidino    22 Aprile, 2014
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amore profondo

Sentimenti.
L'amore è uno dei sentimenti più forti. Anzi, "qualcuno" afferma che sia il più forte.
Dante conclude La Divina Commedia con la frase: "l'amor che move il sole e l'altre stelle."
Ma la mente umana difficilmente concepisce sentimenti puri. Allora l'amore degenera in forme di gelosia o possessività, sentimenti che, fino ad un certo limite, sono considerati normali. Ma oltre questo limite? Oltre c'è l'ossessione. Vogliamo che l'oggetto del nostro desiderio sia tutto per noi e non accettiamo rifiuti. Anzi, arriviamo a convincerci che anche noi siamo indispensabili per lui.

Wulf Dorn ci guida nella mente di Jana, innamorata del dottor Jan Forstner, psichiatra presso la Waldklinic di Fahlemberg. Jana ha un progetto, un piano che una volta portato a termine permetterà a lei e Jan di stare insieme per sempre. Ma Jan non sa chi sia Jana, sa solo che la sua follia la porterà a compiere gesti estremi pur di realizzare il suo piano.
In questo terzo romanzo di Dorn, il secondo che ha come protagonista Jan Forstner, lo scrittore compone un thriller avvincente e dai ritmi serrati.La capacità di Dorn è quella di creare un'atmosfera cupa e inquietante che permea tutto il romanzo e dalla quale veniamo irrimediabilmente travolti. I personaggi sono pochi ma ben definiti e prendono il loro posto nel romanzo come le pedine di una dama le cui mosse vengono scandite dalla mente esasperata di Jana. L'ansia e la paranoia che avvolgono Jan, involontario oggetto del desiderio, ci vengono trasmesse con una tale forza che non possiamo più staccare gli occhi dal libro fino al suo imprevedibile epilogo.
Uno psico-thriller eccezionale, un Dorn sempre più bravo!

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gianfranco1 Opinione inserita da gianfranco1    29 Mag, 2013
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Profondo Rosso.....

Un mazzo di bellissime rose rosse senza biglietto. Lo psichiatra Jan Forstner è l'oggetto delle attenzioni di una sconosciuta. All'inizio pensa si tratti semplicemente di Carla Weller con cui ha una relazione amorosa un po’ complessa, scoprirà invece che è il gesto di una ammiratrice che vive una ossessione morbosa per lui, e quando un amico giornalista, che stava per fargli delle rivelazioni sconvolgenti che lo riguardavano , viene trovato barbaramente ucciso, Forstner comincia a vedere il lato perverso di questa storia e perciò teme di essere il bersaglio finale . Una stalker che non si ferma davanti a nulla pur di ottenere ciò che vuole. E ciò che vuole è lui, Jan !
Reputo questo libro un gradino in su rispetto al precedente “ il superstite” lo stile è sempre molto piacevole ricco di falsi indizi, depistagli, pieno di colpi di scena e molto intenso dal punto di vista psicologico,insomma un vero thriller dove la tensione aumenta di pagina in pagina e che alla fine ti lascia disarmato. Un libro da mettere in cornice magari anche di colore Rossa.

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libri di Dorn o Fitzek
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Mephixto Opinione inserita da Mephixto    19 Mag, 2013
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Amore o Ossessione: il passo è breve...

Quando un thriller giunge alla sua conclusione, e quando questo è un buon thriller, fa tirare un sospiro di sollievo. Ecco qua follia profonda, un immersione in apnea nella folle mente di una stalker. Quando riemergi dai meandri più reconditi e oscuri della mente umana, incisa in lettere dalla penna sempre più accattivante di Dorn, prendi una bella boccata d'aria pura. (E rischi la sincope) E resti leggermente deluso dal fatto che sia finito.
Come al solito Dorn usa pochi personaggi, sempre chiari e ben delineati. Rimane fedele ai testi precedenti , spremendo come un lampone:Fahlenburg, la Waldklink e Jan (che devo dire questa volta ne passa di cotte e di crude) e Carla. Mettendo in questo modo mette a proprio agio il lettore che già ha avuto il privilegio di conoscere questi luoghi e personaggi, dandogli ulteriore spessore da renderli ancora più concreti e accattivanti.
L'intelaiatura della storia rimane incalzante, accattivante e ricca di brivido e mistero, forse alcune scelte un po' scontate, ma credo che diversamente non mi avrebbe trasmesso le stesse emozioni, sfiorando qualche volta l'horror , ma sempre con i suo solito stile: asciutto semplice, ricco di dialoghi; lascia che il lettore sfoghi la sua fantasia nelle parche descrizioni, ma pur sempre concrete . La sensazione che avevo avuto leggendo "Il superstite" si concretizza, infatti scivola a mio parere, in un romanzo con ancora più toni noire, pioggia incessante, ambientazioni cupe. Ma questo non stona affatto anzi ne esalta il gusto e la voglia di leggerlo (poi capirai in questi giorni uggiosi e plumbei è stato proprio un vero incubo ad occhi aperti)
Durante la lettura non nascondo di aver provato sentimenti contrastanti, dal brivido alla rabbia, dalla commozione alla delusione fino alla tristezza, ma tutte queste emozioni mi hanno accompagnato con piacere, nemmeno per un attimo mi hanno fatto pensare all'abbandono, ogni momento era buono per spulciare qualche rigo in più, magari proprio mentre i vetri di casa erano graffiati dalla pioggia battente.
La vicenda non è poi così imprevedibile, ma poco importa, perche non è tanto lo scoprire l'assassino che mi ha spinto verso la pagina successiva ma l'aseptto psicologico di quest'ultimo. Forse, ribadisco forse, avrei preferito che si dedicasse di più a quest'ultimo aspetto, ma ripeto anche cosi mi ha dato tanto , tanto da non vedere l'ora di leggere la usa prossima fatica.
In conclusione:
Avvincente, esaltante e coinvolgente, qualche buco narrativo che avrebbe potuto evitare ma decisamente tanta qualità. Sconsiglio vivamente la lettura se non si ha letto prima "il superstite" in quanto la lettura di quest'ultimo valorizza molto, a mio avviso "Folllia Profonda" : generando così una profonda sintonia con i sentimenti del protagonista.
Buona lettura e ricordate:" mai accettare rose dagli/dalle sconosciuti/e"

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Baba Opinione inserita da Baba    25 Marzo, 2013
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Un mazzo di rose rosse...

non conoscevo Wulf Dorn, il libro mi è stato consigliato in libreria, mi dicono 'è adrenalinico'.... il protagonista del libro è Jan Forstner uno psichiatra dedito al suo lavoro grazie al quale ha anche parzialmente dimenticato una grave disgrazia famigliare (la sparizione del fratello). La sua esistenza viene improvvisamente 'invasa' dopo aver ricevuto un mazzo di rose rosse come regalo: qui inizia un tragico incontro con una stalker e la sua pazzia. La vita di Jan cambia improvvisamente in un crescendo di tensioni che arrivano all'omicidio dapprima di un giornalista e poi di... (meglio non anticipare oltre). L'autore è bravissimo a depistare gli indizi e sviare l'attenzione della storia portandoci ad esempio nei tormenti interiori di un prete Felix Thanner che aveva raccolto le confessioni dell'omicida (può un prete contravvenire la confessione e tradire il confessore???) o nei dubbi di Jan che arriva a dubitare e a non fidarsi di nessuno...come non dargli torto... L'altra protagonista del libro è la 'pazzia' molto ben descritta nelle pagine finali: facile convenire che la famiglia è sempre al centro di tutto e che gli atti di un genitore possono squilibrare o equilibrare la vita di una persona. Onestamente il messaggio non dice niente di nuovo e anche la risoluzione dell'enigma stalker non mi ha entusiasmato... è come se mancasse la... novità, e forse è solo l'ultimo capitolo che spiazza completamente. Il libro è scritto in maniera molto semplice con capitoli brevi e differenziati a seconda dell'argomento: questo rende la lettura molto scorrevole, veloce.. è facile arrivare alla fine. Premesse ottime ma credo non completamente riuscite (parere assolutamente personale): l'adrenalina rimane sempre molto alta, belle le pagine sulla pazzia, forse la soluzione non così convicente. Lettura consigliata agli amanti del brivido e dell'ansia: 'una stalker che non si ferma davanti a nulla pur di ottenere ciò che vuole...'

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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    19 Marzo, 2013
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Follia profonda - commento di Bruno Elpis

Torna Wulf Dorn, l’autore de “La psichiatra”, romanzo diventato un bestseller grazie al passaparola dei lettori.
E torna con un thriller psicologico contaminato dall’horror. Un’autentica delizia per gli amanti del genere, come già fu il romanzo d’esordio.
Protagonista è, ancora una volta, uno psichiatra: Jan Forstner. Un uomo affascinante, che ha una storia di sofferenza alle sue spalle, risolta positivamente anche attraverso l’impegno professionale: “La sparizione di Sven (ndr: il fratello) aveva avuto conseguenze fatali per Jan e la sua famiglia, e Jan aveva rischiato di esserne distrutto. Una volta toccato il fondo dell’abisso … aveva accettato un posto alla Waldklinik”. Nella clinica Jan è impegnato, con il parroco Felix Thanner, in un encomiabile progetto: “… la storica sala da ballo della Waldklinik era gremita … erano venute più di duecento persone, per assistere alla presentazione del progetto per il nuovo reparto pediatrico”.
Il primo delitto riguarda un giornalista, Volker Nowak, che doveva incontrare Jan Forstner per metterlo a parte di una misteriosa rivelazione. L’omicidio è terribile:
“Che cosa spinge una persona a schiacciare la testa di un’altra tra il montante e la portiera, e a sbatterla così a lungo contro la portiera fino a causare il soffocamento per rottura della laringe?”
Risposta a questa domanda: la follia. Anzi: la “Follia profonda” del titolo. Quella che anima Jana: questo è lo pseudonimo della persecutrice di Jan. La donna misteriosa assedia lo psichiatra in un crescendo di atti da stalker: un mazzo di rose rosse, pedinamenti, telefonate prima mute poi esplicite, disegni infantili (“… A giudicare dal disegno, questa sconosciuta ti ritiene una specie di eroe”) da interpretare alla luce di una probabile patologia: Jana è “un’erotomane schizofrenica”. Che, nella sua sfrontatezza psicotica e criminale, arriva a confessare i delitti commessi al parroco (“Si trovava in compagnia di una persona mentalmente disturbata. Gli aveva confessato due omicidi e sembrava vittima di una follia amorosa”), ponendolo di fronte a un dilemma: “Il segreto della confessione è inviolabile”.
Wulf Dorn si conferma maestro di tensione e di depistaggio. Grazie a una tecnica ben precisa (ad esempio finisce un capitolo con un personaggio, comincia il successivo con l’omicida in modo da creare continuità nell’aspettativa; dissemina la narrazione di falsi indizi …), induce il lettore a sospettare di tutto e di tutti: l’assistente del parroco Edith Badtke, la segretaria di Jan, Bettina, la collega psichiatra Julia Neitinger, il vicino di casa Rudi - “Lo avevano soprannominato Kermit, come la rana dei Muppets, perché aveva la voce identica a quel pupazzo”-, l’amante Carla e pazienti come Mirko Davolic… ho dubitato di tutti, nessuno escluso.
Molti sono gli elementi horror presenti nel romanzo che si mantiene sapientemente in equilibrio funambolico sul sottile filo sotteso tra psicanalisi, paura e … desiderio d’amore: “Più a lungo soffrirai, più a lungo mi penserai”.
Bello, bello, davvero bello. Parola di…

…Bruno Elpis

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... La psichiatra.
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McLennon Opinione inserita da McLennon    05 Febbraio, 2013
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Un incubo..

Non ero nuovo a Wulf Dorn..avevo già letto e apprezzato le sue opere precedenti ed ero a conoscenza del suo talento come autore di romanzi thriller di qualità e con questo libro ne ho avuto ulteriore conferma.

Il protagonista dopo aver ricevuto quello che sembra un normale regalo da parte di una sconosciuta piomba in un vero e proprio incubo che lo trascinerà in un vortice sempre più oscuro e indecifrabile.

Lo stile dell'autore è scorrevolissimo, dal taglio molto cinematografico (e non è un difetto a mio parere, nel genere) e dal ritmo incalzante.

Dorn "inganna" e ci illude in svariati punti della trama; numerosi sono i colpi di scena presenti e la suspance è elevata ed onnipresente dalla prima all'ultima pagina.

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Opinione inserita da Davide Pastano    28 Dicembre, 2012

I FANTASMI ESISTONO DAVVERO!

Un fantasma, un assassino, uno stalker o un folle? Cosa è davvero il personaggio secondario di questo "romanzo" come lo preferisce chiamare l'autore? Cosa può riservarci una storia in cui tutti questi aggettivi caratterizzano una singola persona? La risposta la si può trovare solo leggendo il terzo capolavoro di Wulf Dorn, una storia capace di attirare a sè il lettore ed impedire a questi di staccare gli occhi dalle pagine che la narrano. Il lettore, non può fare altro che immedesimarsi nel protagonista, si ritroverà a vivere le stesse emozioni, ad avere gli stessi dubbi nonché a commettere gli stessi errori e provare gli stessi rimorsi.
Sarà necessario riprendere fiato, quando alla fine del libro si scopriranno le verità, quelle verità che sembreranno non finire più e che provocheranno un senso di assuefazione letteraria in capo al lettore che solo un finale da brividi, con un contorno denso come il sangue e una psiche contorta come quella di Jana potranno soddisfare.
Grazie a Dorn per questa terza grande storia che ci ha regalato. Restando in attesa di un'altra storia altrettanto bella, non si può far altro che investire con orgoglio sul prezzo del libro! SORPRENDENTE!

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La Psichiatra e Il Superstite di Wulf Dorn, Il suggeritore e Il Tribunale delle Anime di Donato Carrisi.
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Fede.92 Opinione inserita da Fede.92    26 Novembre, 2012
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Limerence fatale

"Dimmi una cosa, dottore,in psicologia esiste un termine per indicare il mal d'amore,vero?[...]"
"ti riferisci a limerence? "
[...]
"Dimmi, Jan, che cosa succederebbe se non dovesse mai smettere, [...] se questa Limerence, durasse per sempre[...] "
"Vuoi saperlo per davvero?"
"Te l'ho chiesto apposta"
"Allora impazziresti."


Follia, perversione, e passione morbosa sono i principali ingredienti del nuovo libro di Wulf Dorn che porta il nome di "Follia Profonda", che come i precedenti due libri ha come protagonista uno Psichiatra: In questo caso Jan Forstner (lo stesso protagonista de "Il superstite"). Vorrei puntualizzare innanzitutto che non è necessario leggere prima " il Superstite" per poter addentrarsi in "Follia profonda" dato che le due opere sono indipendenti.
Come sempre lo stile di Dorn si distingue per semplicità, linearità, scorrevolezza. La lettura risulta piacevole e di facile comprensione, in misura maggiore anche rispetto alla sua precedente opera "La psichiatra" il che denota una progressiva maturazione stilistica dell'autore.
Rispetto ai precedenti Thriller del suddetto autore, "Follia profonda" copre maggiori tematiche: Eros,violenza,spiritualità, mondo ecclesiastico,scissione dell'Io, e in alcuni punti si giunge persino al grottesco. Ancora una volta Dorn dimostra la sua abilità nel trasportare il lettore in un vortice di sospetti, paranoie, rendendolo complice delle angosce del protagonista.

Oltre alle tematiche che più volte entrano a far parte dei libri di Wulf, vi confluiscono anche i suoi difetti: La limitata introspezione psicologica del protagonista, in contrapposizione all'analisi introspettiva che vien fatta inerentemente alla persona che lo perseguita di cui vengono scandagliate
la perversione, i traumi, la struttura dei meccanismi inconsci.

Ancora una volta la trama dell'opera di Wulf Durn risulta perfetta per un'eventuale produzione cinematografica, e si dimostra nuovamente una lettura coinvolgente,efficace, ed all'altezza delle aspettative-

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Il superstite W. Dorn
La psichiatra W.dorn
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    16 Ottobre, 2012
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Creatura scissa

Questo thriller è intriso di sensazioni genuine di paura e ruota attorno al mondo della psichiatria. Ogni pagina è pervasa dall'ossessione amorosa di questa sconosciuta protagonista che prende di mira Jan, vittima di una follia amorosa che si sviluppa in un crescendo di pazzia. Tutto ruota attorno a lei. Lei che è una donna dai capelli biondi e dagli occhi di una luce malvagia. Lei che commette errori che lentamente ma con sicurezza conducono sulle sue tracce. Lei che impersona la follia, in tutta la sua inspiegabilità, in tutta la sua illogicità. L'animo umano vive nascosto e quando si spezza, ciò avviene in silenzio. L'animo di lei si spezza ed è una scissione terribile e spaventosa. Stile eccellente nel creare la sensazione del terrore dei propri fantasmi. Modo di trattare il tema dello stalking originale e penetrante. Scrittura che ti entra, nell'animo e nella mente.

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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    02 Ottobre, 2012
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Rose rosse per te, dottore...

Un mazzo di splendide rose rosse recapitato in ufficio, nessun biglietto ad accompagnarle.
L’inizio di un corteggiamento ? No. L’inizio di un incubo.

In splendida escalation le opere di Wulf Dorn, questo terzo romanzo e’ veramente eccellente.
Incalzante dalla prima all’ultima pagina , in un lievitare di suspance senza tregua, scrittura fluida e veloce, personaggi ben delineati, una storia morbosa tamburellante tra i canoni del thriller, martellante nel campo del demenziale, intrigante nei colpi di scena al limite del macabro, un’erotomane psicologicamente turbata diventa ossessione. Diventa angoscia. Diventa omicidio.
Brillante Dorn, nessun indizio solo un susseguirsi ininterrotto di fatti in capitoli brevi , sapientemente confezionati per creare dipendenza al lettore.
Una rosa rossa in copertina, petali scarlatti. Rosso sangue.
Io sono la tua ape affamata, ho un bisogno morboso di arrivare al fulcro della storia, di sciogliermi nel polline del libro. I petali porpora come i capitoli, sottili e stuzzicanti, ad uno ad uno strappati voluttuosamente dalla corolla, inebriata di dipendenza io sono un’ape eroinomane della tua droga di cellulosa.

Agli affetti da forti appetiti letterari nel mondo del thriller, questo e’ un piatto succulento.
Da sbranare. Buona lettura.

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Gondes Opinione inserita da Gondes    25 Settembre, 2012
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FOLLIA PROFONDA

Con questo terzo romanzo Wulf Dorm, certifica definitivamente il proprio talento come scrittore di alto livello del genere psico-thriller. Il suo stile è ormai diventato molto riconoscibile. Parte da un trama abbastanza semplice, ma conquista il lettore già dalle prime pagine. I suoi capitoli sono in genere molto corti, permettendo quindi una facile memorizzazione e garantiscono una certa praticità nella lettura. Un vero toccasano per chi non ha la possibilità di prolungare la lettura per molto tempo!.

Quello che apprezzo di più di questo autore tedesco è la suspence che riesce a creare, quando inserisce nelle ultime parti dei capitoli, un qualcosa che “costringe” il lettore a proseguire la lettura. Dopo aver rivelato un elemento importante, tronca il capitolo, rimandando la spiegazione nelle pagine seccessive. In questo modo innesca nel lettore la curiosità più sfrenata; ti accorgi, dopo un attimo, di aver letto più pagine di quelle che immaginavi, soltanto perché la lettura scorre in modo avvincente.
Anche in questo romanzo il finale è preparato con molta cura, sembra quasi che l’autore si sia divertito a mischiare le carte con false insinuazioni ed indizi. Da subito si capisce che il povero psichiatra Jan Forstner, è vittima di uno stalking condotto da una enigmatica donna, a cui dovrà dare un nome e un volto. Non volendoci dare altri vantaggi, l’autore inserisce nella storia diverse figure femminili, tutte con caratteristiche somatiche molto simili fra loro e sarà veramente difficile trovare la soluzione.

Oltre che un bellissimo thriller, “Follia profonda” è un interessante strumento per capire quali sono le tecniche utilizziate da un medico per entrare nella mente di persone affette da malattie mentali di questo tipo. In questo caso però la difficoltà sarà maggiore perche oltre che medico Jan sarà anche vittima!

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GLICINE Opinione inserita da GLICINE    20 Settembre, 2012
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STAREMO INSIEME PER SEMPRE....

Mi rituffo tra le pagine di Dorn; mi perdo nella pazzia, nelle menti malate che lui sa così bene dipingere. Ed è un tuffo da un’altezza notevole con tanto di vertigini e scarica di adrenalina, per non parlare del contatto con l’acqua: GELIDA!
Incontro nuovamente Jan Forstner,psichiatra, che dopo le mirabolanti vicissitudini affrontate ne “Il superstite”, mi aspettavo che l’autore lasciasse un po’ in pace.
Invece, mi ritrovo al suo fianco, a vivere l’angoscia prodotta dall’incontrare sulla propria strada uno stalker.
La tensione non è immediata, sale a poco a poco; leggere questo libro equivale ad affrontare una scalata; all’inizio ci si prepara, così l’autore permette al lettore di conoscere i vari personaggi, le situazioni che stanno vivendo, poi inizia lentamente a far entrare in scena l’azione vera e propria. Riscopro con Dorn, il piacere di fare supposizioni su chi possa essere lo stalker, o meglio la stalker; il soggetto preso di mira dalla donna è proprio Jan, al quale viene recapitato un mazzo di rose rosse senza biglietto e, successivamente trova, bloccato dal tergicristallo della propria auto,un disegno molto particolare, carico di significato celato nel simbolismo delle immagini tracciate, che un collega di origini italiane aiuterà ad interpretare.
Vivo insieme allo psichiatra il sospetto, la preoccupazione, il disagio che questa situazione comporta, che matura lentamente, ad un’iniziale, superficiale valutazione portata a considerare i fatti come innocui, segue un’angoscia vera e propria, che si stende come un ombra sulla vita di Jan e su quella delle persone che ama. Nel momento in cui viene ucciso un giornalista, conoscente dello psichiatra il giorno stesso in cui avevano fissato un appuntamento nel quale lo stesso, doveva rivelare fatti importanti non ben specificati al telefono, Jan comincia ad unire i tasselli del puzzle e a provare vera e propria paura….
Mi piace come l’autore ci presenta la stolker, si coglie esattamente l’essenza di una mente malata, che inizialmente, quasi timidamente, lascia segni della sua presenza allo psichiatra, ma, man mano che la tensione del lettore cresce, allo stesso modo aumenta l’audacia della stalker, che telefona direttamente a Jan, più e più volte facendogli capire che è continuamente spiato,osservato, valutato nei comportamenti….
Finalmente un libro dove il “cattivo” non è svelato dopo poche pagine, il dubbio rimane, oserei dire fino quasi alla fine, eccellente Dorn nel seminare tracce, sospetti veri e fasulli, il lettore brancola nel buio a braccetto con Forstner.
Libro eccellente; nulla è lasciato al caso, nulla è detto di troppo, e nulla di troppo poco, la storia raggiunge un equilibrio perfetto tra passaggi di tensione e violenza, sospetti, indagini, pazzia.
A chi non conosce Dorn consiglio vivamente di leggere questo libro ed i suoi precedenti.

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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    19 Settembre, 2012
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Tutto iniziò con un mazzo di fiori …

Un thriller che ho scelto per la copertina semplice, ma inquietante; per l’autore, una garanzia, viste le copie vendute in tutto il mondo; e per la trama, originale, inquietante, interessante.
Sappiamo tutti, purtroppo, cosa sia lo stalking. Per fortuna, lo sappiamo soltanto a livello concettuale o per sentito dire o perché capita anche alle persone famose e ne abbiamo sentito parlare in tv.
Ma immergersi nella lettura di un romanzo il cui personaggio immaginario ne subisce gli attacchi, è tutt’altra cosa. A rendere ancora più inedita la storia è che non è una donna, sola e indifesa, o una moglie perseguitata dal marito, ma un uomo, vittima di una misteriosa e onnipresente ammiratrice, di cui ignora l’identità.
Tutto iniziò con un mazzo di fiori …
Non soltanto il romanzo, ma anche lo stesso scrittore Wulf Dorn, prima di iniziare la stesura di questo thriller, si è ispirato ad un evento realmente successo. Infatti, una mattina, ha trovato una rosa davanti alla porta della sua stanza d’albergo. Un evento strano, singolare, semplicemente un errore. La rosa era un omaggio ad una donna e l’ammiratore aveva sbagliato stanza, ma l’inquietudine, generata da un gesto che vuole essere romantico, è stato lo spunto per un capolavoro di thriller che entra nella mente di chi lo legge. Gli uomini non sono abituati a ricevere fiori, nonostante l’emancipazione della società.
Quindi, partendo da un semplice mazzo di fiori anonimo, il protagonista, Jan Forstner, traccia il concatenarsi di eventi che portano verso un’escalation di follia … e, com’è scritto nel titolo, Follia profonda.
A rendere più interessante questo romanzo, perfettamente riuscito, è anche l’approfondimento psicologico con il quale lo psichiatra, ormai noto alle cronache per le sue questioni familiari, Jan Forstner, analizza le varie fasi della follia della stalker che mina la sua apparente tranquillità, facendolo scivolare nella paranoia, mentre ogni cosa diventa sempre più complicata, ingarbugliata, minacciosa. Una donna, completamente folle, ha posto tutte le sue attenzioni su di lui ed ha un piano che lo coinvolge e lo vorrebbe far scivolare nella sua pazzia.
Jan è un uomo che non vorrebbe essere diventato famoso, per la tristezza del suo passato, e non vorrebbe che il rapporto con la donna, che ama, fosse in crisi. Mentre lui spera nel ritorno della sua amata Carla, inizia a ricevere varie attenzioni. Piace alle donne, ma a lui non importano le altre, perché ha in mente solo la speranza di poter recuperare l’amore di Carla, che si è momentaneamente allontanata per riflettere. In questa situazione, giunge inaspettata una stalker e lui, che è prima di tutto uno psichiatra, grazie alla sua professione, pensa di poter curare la misteriosa donna, ignorandone l’effettiva pericolosità. Mentre in lui, come nel lettore, aumenta la paura della sconosciuta, Jan, psichiatra “aspirante” eroe, si manifesta per quello che è: un essere umano, impotente, indifeso, minacciato dall’oscurità della mente.
Un thriller psicologico molto forte, intenso, ricco di inaspettati colpi di scena, che si legge tutto d’un fiato e che vi consiglio.
VOTO 10+++

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