La principessa di ghiaccio La principessa di ghiaccio

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ALI77 Opinione inserita da ALI77    03 Agosto, 2018
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FJALLBACKA E I SUOI SEGRETI


La principessa di ghiaccio è il primo libro della serie ambientata a Fjällbacka e vede come protagonisti Erica che è una scrittrice e Patrick un poliziotto, che insieme faranno luce su alcuni dei delitti che succedono nella loro città.
Mi affascinano da sempre i paesi scandinavi ed erano anni che vedono i libri della Läckberg in libreria, ma vuoi per un motivo o per l’altro non li ho mai acquistati.
Non compro libri in base alla copertina però queste cover non mi hanno mai attirato più di tanto ed erroneamente ho sempre pensato fossero dei noir.
Mai scelta fu più sbagliata!
Erica è una protagonista vera, normale, reale che mi ha conquistata è una persona semplice, che fa la scrittrice e che torna nella sua città natale a causa della scomparsa dei genitori.
E’ single ed è perennemente in cerca di una dieta che faccia al caso suo e ha una sorella Anna, a cui vuole molto bene. Il dolore che prova per la recente perdita, si aggiunge ai problemi che ha nella sua vita, deve scrivere un libro ma non ha nessuna ispirazione e il cognato vuole vendere la casa dove è cresciuta, solo per ricavarne molto denaro.
Un giorno però un evento scombussola la piccola località dove è cresciuta, Erica trova il corpo di Alexandra Wijkner dentro la vasca della sua casa. La ragazza era una sua amica d’infanzia e così un po’ per caso rimane coinvolta in questa storia e cerca di capire cosa sia successo.
Nel frattempo incontra il suo vecchio amico Patrick con cui da bambina giocava spesso e tra i due nascerà una collaborazione per risolvere il caso e riscopriranno un feeling che c’era già da tempo tra di loro.
Credo che l’autrice sia riuscita a creare due personaggi credibili come Erica e Patrick e c’è lì fa scoprire a poco a poco mano a mano che il loro rapporto cresce.
Il libro è formato da una parte dove viene raccontata la vita di Erica e dei personaggi che le ruotano attorno e dall’altra dalla parte gialla e dal ritrovamento di questa ragazza.
La parte del thriller è ben congeniata e ben strutturata, ci sono molti elementi e molti personaggi che confondono il lettore sul quale sia il colpevole, ci sono molti colpi di scena e devo dire che uno l’avevo intuito.
Nonostante come dicevo i personaggi siano molti, il lettore non fa confusione ma riesce a seguire l’andamento della storia.
Personalmente ho letto questo libro in pochi giorni avevo la curiosità di finirlo e di capire cosa fosse successo e quindi questo sicuramente è stato un punto a favore, per me l’autrice con il suo modo di scrivere coinvolge moltissimo il lettore.
Nel testo ho trovato che mancassero alcune lettere maiuscole, anche se non lo ritengo un errore grave mentre invece la traduzione risulta essere molto scorrevole.
Una lettura che mi ha entusiasmata e coinvolta, un nuovo personaggio femminile da seguire quello di Erica, che è riuscita con la sua semplicità a conquistare il lettore, una serie che non posso che continuare.
Spero che i nuovi casi siano ancora più avvincenti e sono curiosa anche di scoprire come cambierà al vita di Erica e Patrick.
Sono pronta per il prossimo libro della serie di Fjällbacka che ho già acquistato!

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lapis Opinione inserita da lapis    24 Agosto, 2015
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Cosa ci fa Bridget Jones in Svezia?

Un’ambientazione suggestiva. Un inizio intrigante.

La biografa Erica Falck rimane coinvolta nel ritrovamento del cadavere di un’amica d’infanzia, una donna bellissima e fascinosa, che viene rinvenuta con i polsi tagliati in una vasca di ghiaccio. Una donna dalla vita apparentemente invidiabile e scintillante, che cela però se stessa, i suoi pensieri e i suoi segreti dietro un’inespugnabile barriera. Una donna vittima della paura di essere ferita.

L’indagine cercherà di svelare i silenzi, le violenze e il dolore che si nascondono dietro questa barriera, in un viaggio nell’animo umano che si snoda tra passato e presente.

Fin qui, tutto perfetto.

Eppure il ritmo non è all’altezza della storia. Troppi elementi vengono innestati con l’unico apparente motivo di soddisfare i diversi palati letterari: l’innamoramento per il simpatico poliziotto di provincia (ma cosa ci fa in Svezia Bridget Jones alle prese con ciccia e scelta delle mutande?), le storie avviate ma incompiute della sorella vittima di abusi familiari e dell’amico fedifrago, le macchiettistiche comparsate del borioso commissario di polizia, con annesso parrucchino cascante.

In questo modo la vicenda perde tensione e mordente e la soluzione arriva troppo “facile”, senza che ci siano offerti abbastanza spunti per immaginarci un diverso colpevole.

Il romanzo è comunque di qualità, apprezzabile soprattutto per aver saputo trattare temi difficili senza usare toni macabri o inquietanti ma lasciando emergere sentimenti “puliti”. Ne consiglierei quindi la lettura, a patto di non aspettarsi un giallo ricco di mistero e di tensione.

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Vita93 Opinione inserita da Vita93    08 Gennaio, 2015
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Cercasi tranquille località turistiche

La scrittrice di biografie Erica Falck, residente a Stoccolma, torna nella casa di proprietà della propria famiglia a Fjallbacka, una tranquilla località turistica situata sulla costa svedese. In lutto per la recente morte dei propri genitori, è impegnata a risolvere una questione ereditaria legata all'abitazione.
Quella che doveva essere una fugace permanenza si trasforma in un incubo quando la scrittrice trova il corpo senza vita di Alexandra, la sua migliore amica durante gli anni dell’infanzia.
Il corpo della vittima, ritrovato nella propria abitazione con i polsi tagliati in una vasca da bagno piena di ghiaccio, fa pensare ad un suicidio.
Ma Erica non è convinta e decide di approfondire il caso con l’aiuto del poliziotto Patrick Hedstrom, anch'egli una sua vecchia conoscenza.

Il romanzo, vincitore di numerosi premi letterari svedesi e francesi dedicati al genere crime, è il primo della serie denominata “I delitti di Fjallbacka”.

L’ambientazione è fascinosa. Un piccolo ed esclusivo villaggio di pescatori, con i moli a separare le poche case presenti ed una vista unica sulla baia circostante. È inoltre una località realmente celebre, in quanto luogo dove viveva l’attrice Ingrid Bergman durante i suoi soggiorni in Svezia.
Per quanto riguarda invece la trama ed i personaggi, l'autrice si discosta dai toni grigi tipici di alcuni colleghi scandinavi e che solitamente contraddistinguono il genere.
Leggere questo romanzo mi ha fatto pensare ad alcune serie tv dove regna la commistione tra crimine, dramma e commedia. Troppi ingredienti? La vicenda poliziesca ha il sopravvento, ma al contempo le digressioni sulla vita sentimentale e personale dei protagonisti hanno uno spazio non marginale. Un aspetto che dona una tonalità rosa inconsueta. Auspicando che, qualora leggessi altri romanzi dell’autrice, la proporzione tra i due elementi resti a favore del genere thriller.

In conclusione, pur non disponendo di un intreccio particolarmente originale o di personaggi innovativi, “La principessa di ghiaccio” è un giallo gradevole e sufficientemente intrigante.

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Fonta Opinione inserita da Fonta    02 Dicembre, 2014
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Giallo a tinte rosa

Fjällbacka, paesino svedese che si affaccia sul mar Baltico. Un paese di pescatori, che ha subito negli anni il flusso migratorio estivo per godere delle sue vedute spettacolari e dello iodio.
E' qui, in una giornata nevosa, che viene ritrovato il corpo senza vita di una giovane bellissima, Alexandra Wijkner, che da anni si era trasferita con la famiglia a Goteborg, la quale usava la villetta a Fjällbacka nei finesettimana in cui voleva "staccare" da una vita di coppia in apparente declino.

Tra le prime ad arrivare sulla scena del delitto, la scrittrice, nonchè amica d'infanzia della vittima, Erica Falck, originaria anche lei del paesino costiero ed ora impegnata in varie pubblicazioni sui poeti svedesi. Erica era a Fjällbacka per risolvere una controversia ereditaria con la sorella ed il marito, a seguito della morte dei genitori e si ritrova in un turbine di eventi presenti e passati che la travolgono.

A seguire il caso sarà il brillante poliziotto Patrik Hedström, il quale troverà un feeling con Erica che porterà alla brillante soluzione del caso.

Attratto dalla tanta pubblicità fatta attorno alla scrittrice, mi sono avvicinato a questo libro dopo un finesettimana in Svezia.
Che dire..difficile dare un'opinione negativa al lavoro dell'autrice, i paesaggi descritti mi hanno riportato in vacanza,i personaggi sono ben curati e divertenti (il capo della polizia Mellberg è strepitosamente comico!!!), ritmo non incalzante ma, lettura piacevole con risvolti del caso molto interessanti.
Forse le mie aspettative erano più "gialle", avendo visto il nome della Lackberg accostato a quello di Larrson e di Christie. In questo libro il giallo si mescola con il rosa del sentimento, in un mix piacevole ma, che fa storcere il naso a chi si avvicina all'opera con" voglie di noir".
Dopo questo bel miscuglio di colori, non mi sento affatto di sconsigliarne la lettura, anzi, lo consiglio alle "giovani donne" (per dirla alla 883..) che si vogliono avvicinare ai casi d'omicidio senza scene crude e con un retrogusto sentimentale spiccato.

Buona lettura.

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MATIK Opinione inserita da MATIK    24 Marzo, 2014
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La principessa di ghiaccio.

La donna bionda sembra la “Bella addormentata nel bosco” nella sua bara di cristallo.
Un buon romanzo giallo, ambientato in Svezia, una donna bellissima, come una principessa delle favole, bionda e affascinante, viene ritrovata morta, con i polsi tagliati e adagiata nella vasca da bagno, la caldaia è rotta e sul suo corpo splendido si è formato uno strato di ghiaccio, è Alexandra una donna che è sempre stata avvolta da un alone di magia ed allo stesso tempo di mistero, all'inizio si pensa al suicidio poi si capirà che è stata assassinata.
Erica scrittrice e ex amica di infanzia della vittima viene coinvolta nella storia ed indagherà insieme al poliziotto Patrik, che diventerà per lei, durante il corso delle indagini, un uomo molto importante dal punto di vista sentimentale, piano piano riusciranno a ricostruire la verità e come un puzzle, ogni pezzo andrà al suo posto, con un colpo di scena finale l'assassino è colui che non ti aspetti.
Non è un libro ai livelli della saga di Stieg Larsson, ma è comunque una lettura svelta e piacevolissima, la scrittrice analizza molti modi di essere donna, moglie e madre, ci fa capire che non ci si deve nascondere dietro a silenzi e grandi segreti, facendoci anche comprare con i soldi e l'agiatezza, evitando le chiacchiere della gente perchè questo comporta grande dolore per chi ha subito l'abuso, la persona resterà segnata per sempre e sarà costretta a vivere nella menzogna e nell'infelicità costante.
I personaggi sono ben distinti tra buoni e cattivi, delineati con ricchezza e precisione di particolari, altri sono sfuggenti o caricaturali come il commissario Mellberg.
Belle anche le ambientazioni nordiche, dove il buio prevale insieme al freddo, paesaggi immacolati, sotto una coltre di neve e inalterati dallo strato di ghiaccio.
"...Erica era convinta che una piccola comunità come quella fosse anche più pericoloso. Odio, invidia, avidità, vendetta...ogni sentimento veniva nascosto sotto un grande coperchio imposto dalla domanda -cosa dirà la gente?-. Tutto il male, la meschinità e la cattiveria avevano modo di fermentare tranquillamente sotto una superficie che doveva essere costantemente tirata a lucido."

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Per chi ama i gialli di autori nordici.
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Baba Opinione inserita da Baba    18 Marzo, 2013
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...in una vasca di ghiaccio

mai fidarsi dei libri regalati... mi avvicino a questa lettura molto curioso, in fondo ho letto tutta la trilogia Millenium e la Lackberg ne è l'erede (a detta di molti): la storia è ambientata in un piccolo paese di provincia dove una scrittrice (tornata a casa per le vacanze) trova il corpo di un'amica d'infanzia morto in una vasca con i polsi tagliati. Sembra un suicidio e in realtà non lo è. La storia qui perde un pò di mordente (almeno secondo i miei gusti) e iniziamo a conoscere un poco alla volta i personaggi della storia, gli amori della protagonista, la solita importante famiglia che nasconde segreti, il poliziotto bravo e buono e un condimento di violenza (odiosa odiosa odiosa) sulle donne. Tanti argomenti, tante descrizioni fin troppo accurate fino a sembrare, in alcuni passaggi, noiose. Poi cominciamo a capire le trame segrete del finto suicidio e (... dimenticavo per strada un'altro omicio dell'amante della finta suicida....oddio...) la lettura diventa interessante anche se continua ad essere priva di un certo mordente: per non anticipare le future letture diciamo che il succo sta nello 'smacherarare menzogne e segreti di una comunità dove l'apparenza conta più di ogni cosa'. Il libro viaggia tra il giallo, il gossip, la stira d'amore... forse un pochino troppo. Certo è scritto benissimo ma è la piacevolezza che latita per lunghi tratti: consiglio la lettura comunque e sempre ... è buona cosa che ogniuno abbia il proprio parere..... comunque mai fidarsi dei libri regalati... : )

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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    28 Gennaio, 2013
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Iced thriller

Adagiata in un letto di acqua gelida, la pelle bluastra, capelli e ciglia cristalli di brina , giace in riposo eterno la principessa di ghiaccio.
Cosi' potrei parlarne se fosse una favola, ma visto che e' un thriller, principessa senza regno e' solo il cadavere di una bella donna, galleggiante nella vasca da bagno colma di acqua e sangue in una casa gelida a due passi dal mare.
I polsi tagliati, questo non e' un suicidio.

Opera prima della Lackberg, e' un tipico thriller della porta accanto, in jeans e t -shirt bianca, senza trucco e i capelli raccolti a coda di cavallo. Intendo dire fresco e veloce da leggere, giovane e intrigante ma allo stesso tempo ingenuo e non privo di piccole sbavature , come le ricorrenti fastidiose ripetizioni di sostantivi e talvolta di interi concetti, per esempio .
Tanta carne al fuoco, numerosissimi gli argomenti satellite che durante la lettura mi hanno talvolta fatto dimenticare che qui ci sono un cadavere ed un assassino da scovare. Tra storie d'amore che nascono , relazioni che finiscono, l'assuefazione al dio denaro, le violenze domestiche, l'adulterio, i silenzi imposti ed i silenzi scelti, la vergogna, l'ignoranza, le disgrazie familiari di immane portata , l'alcolismo e chi piu' ne ha piu' ne metta nel romanzo non campeggia di certo la noia. Ma se la noia non e' la benvenuta, il troppo storpia.

In conclusione, un romanzo fluido e piacevole, si legge volentieri ma a mio avviso un po' troppi gli argomenti trattati e tutto sommato abbastanza prevedibile l'epilogo - ed io credetemi sono un pessimo investigatore -.

Un gradevole piu'che sufficiente,buona lettura.

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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    05 Febbraio, 2012
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Un thriller di ghiaccio

Qualcuno l'ha definita l'erede di Stieg Larsson (vedi trilogia millennium).
Secondo Pupottina, non si è sbagliato di molto. Il modo di scrivere e di delineare i personaggi è molto simile.
A questo punto, Pupottina ha un interrogativo: gli svedesi scrivono tutti così?
Pur essendo un bel libro, manca qualcosa: forse Lisbeth Salander!
La love story fra Erica e Patrick, che si delinea in questo poliziesco, lo fa sembrare un po' un Harmony. Non è proprio un complimento, ma a volte noi donne esageriamo nel delineare gli uomini che vorremmo accanto. Almeno è quello che ha fatto la Lackberg, tracciando, tassello dopo tassello, la personalità di un uomo troppo perfetto per essere vero.
Sebbene all'inizio le indagini siano portate avanti da Erica, alla fine, la situazione si ribalta, ed è lui, Patrick, a risolvere il caso e lo fa con grande umiltà, lasciando che il merito vada al suo capo, un personaggio odioso e caricaturale.
La storia è intricata e ogni omicidio ha il suo colpevole.
La narrazione è molto avvincente. Anche questo libro ti intrappola e non riesci a smettere di leggerlo perché vuoi vedere come va a finire. Il lettore, come i personaggi, vuole giustizia. Le possibilità si insinuano come dubbi nella mente di chi legge, che vuole avere la conferma di quanto ipotizza e, nello stesso tempo, vuole trovare quel qualosa in più che lo faccia meravigliare.

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Hypo Opinione inserita da Hypo    26 Dicembre, 2011
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Ghiaccio, sangue e mistero

Devo dire che l'atmosfera natural-gelida di contorno a questo racconto è stata l'ideale per questo momento dicembrino. Ci sono libri che devono andar letti secondo le varie stagioni, e devo dire che "La Principessa Di Ghiaccio" calza a pennello con il frescolino di questo periodo invernale.

Tornare a casa e leggere le vicissitudini di Erica e Patrick è stato via via sempre più avvincente. Camilla Lackberg ha studiato questo thriller davvero molto bene, l'omicidio sul quale ruota la vicenda è abbastanza particolare e fascinoso, la storia che si sviluppa magari è un poco lenta (non pochi i personaggi presentati) ma la curiosità sale in proporzione alle pagine lette. Iniziale mistero, conseguente suspense, e non pochi contentini quasi immediati si danno il cambio a nuove raffiche di punti interrogativi. Praticamente impossibile riuscire a capire come finirà l'indagine e quante e quali persone saranno implicate attivamente nella storia. Gli incastri sono studiati perfettamente e non è da trascurare l'ottima psicologia data ai personaggi (principali e non).

Mi è piaciuta molto la protagonista Erica e allo stesso livello ho apprezzato i racconti descrittivi della sorella Alex (per la serie come rendere la vittima parte attiva del racconto sino alla fine). Ma anche il più piccolo ed insignificante personaggio è dotato di un profilo accattivante e vero, in più di un occasione Camilla Lackberg scrive di assolute verità quotidiane dando perfettamente senso alla situazione di una piccola città che vive alimentata sui più disparati pettegolezzi.
A tratti la lettura si fa poetica e non si fa fatica ad entrare subito dentro i personaggi e soprattutto dentro la storia (che non è per niente sempliciotta).
Il finale è totalmente soddisfacente e si merita anche attenzione l'ultimo paragrafo dedicato ad uno dei personaggi minori della storia (ma non per questo meno denso di significato, anzi l'ho trovato un signor modo di chiudere degnamente il romanzo).
Consigliato su tutta la linea, storia e stile di scrittura ineccepibili.

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apprendista Opinione inserita da apprendista    22 Novembre, 2011
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Mediocre lettura estiva

Mi aspettavo molto di più dalla "nuova Agatha Christie", come recitava in pompa magna la recensione del libro! Invece molto marketing e poca sostanza: ho trovato un gialletto leggibile ma privo di suspence, niente a che vedere con larsson per intenderci. Personaggi vaghi, di scarso spessore; la cosa migliore è l'ambientazione nordica (paesino fra i ghiacci invernali). In sintesi niente di che, non lo consiglio se non come lettura "estiva" in mancanza di alternative più valide.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    21 Novembre, 2011
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La psicologia del grande Nord

Gran bel libro, l'ho divorato letteralmente. Il giallo si apre con il ritrovamento del corpo di Alexandra, amica d’infanzia di Erica Falck, in una vasca di ghiaccio. Erica è convinta che non si tratti di suicidio, e in coppia con il poliziotto Patrik Hedström cerca di scoprire cosa si nasconde dietro la morte di una persona che credeva di conoscere. Erica è una scrittrice affermata e l'animo umano è uno dei suoi campi di ricerca. Alla ricerca del filo conduttore, grazie soprattutto al suo intuito, Erica si ritroverà in mezzo a un groviglio di voci, illazioni e sospetti capaci di scalfire il buon nome di molte famiglie rispettabili. Un romanzo d’eccezione nella serie dei gialli scandinavi, in cui l’autrice dipinge personaggi ricchi di sfumature e intesse trame attente agli aspetti più oscuri della psicologia umana, facendo uso di un linguaggio immediato. In questo romanzo, a mio avviso davvero un ottimo poliziesco, risalta l’umanità di Erica, davvero speciale, e l’incalzare della trama, che non fa mai calare l’attenzione.

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wobbly Opinione inserita da wobbly    07 Novembre, 2011
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Troppa carne al fuoco

Gli ingredienti per un buon giallo (il paesino apparentemente tranquillo che, come la crosta di ghiaccio che riveste le acque nei mesi invernali, nasconde pericoli e morte; personaggi dal passato oscuro e una protagonista decisa a scoprire la verità) ci sono tutti; il problema è che a questi se ne aggiungono altri, troppi, che creano un insieme piuttosto scontato e poco appetibile.
I personaggi eccessivamente caratterizzati fanno intuire con rapidità quali scheletri nascondano negli armadi mentre quelli che dovrebbero essere i veri protagonisti risultano abbozzati in modo superficiale, comparse che sembrano messe lì apposta a giustificazione di un mistero che, bene o male, va risolto.

L'inizio è molto promettente ma, a mano a mano che ci si addentra nella storia, cresce la sensazione che si sia voluto toccare ogni tema possibile ed immaginabile - critica sociale, burocrazia, abuso, rapporti familiari, 'true crime', amicizia, amore, tradimento, violenza sulle donne - senza centrarne in pieno nessuno ed a farne le spese è la tensione che dovrebbe caratterizzare un thriller.

Agatha Christie si rivolta nella tomba...

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DanySanny Opinione inserita da DanySanny    09 Settembre, 2011
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La principessa di ghiaccio

Ho comprato "La principessa di ghiaccio" poiché sulla copertina vi era scritto:"La nuova Agatha Christie della Svezia". Sinceramente, dopo aver iniziato a leggerlo, l' ho trovato un commento esagerato. La scrittrice ambienta la storia in un piccolo paesino svedese, dove ciò che conta sono le apparenze e l'aspetto superficiale delle persone. Il classico pesino dove tutti sanno di tutti. Da apprezzare la descrizione della psicologia degli abitanti e la caratterizzazione del contesto che incide profondamente sul modo di fare dei personaggi. La presunta protagonista, Erika Falck, entra in scena ed indaga sulla sua amica d'infanzia. Qui il romanzo assume caratteristiche noir, distanti dal genere thriller, ma quando la narrazione iniziava a coinvolgermi, è entrato in scene Patrik, che a mio avviso ha soppiantato colei che doveva essere il fulcro del romanzo. A questo punto si assiste ad un incessante alternarsi di indagini, l'una portata avanti da Erika, l'altra dal suo futuro fidanzato. Subito il caso appare più intricato del previsto: i cittadini non collaborano pienamente per difendere la propria reputazione e sfuggire agli incessanti pregiudizi su cui si fonda la vita sociale. E così i poveri vengono oppressi e denigrati, se non quasi umiliati, dai ricchi che abusano del loro potere. Inizia per Erika un doppio percorso: uno la riporterà indietro nel tempo, per conoscere meglio se stesso e l'amica Alexandra, l'altro la condurrà nella mente umana, nel tentativo di individuare il motivo che spinga un essere umano a compiere l'atto più estremo e il più orribile dei peccati: macchiarsi con il sangue di un suo simile. Patrik ed Erika cercano di destreggiarsi in questo intricato puzzle da scomporre e ricomporre per raggiungere il colpevole e punirlo. In questo frangente iniziano per la (ormai) Co-protagonista, i problemi familiari che arricchiscono la trama, nonostante nel successivo capitolo delle indagini, il Predicatore, le vicende familiari diventano quasi un peso. Prevedibile il ruolo della sorella di Alexandra, mentre il colpo di scena finale, apparentemente eclatante, stupisce il lettore poiché nel corso del romanzo non vi è alcun indizio che lo possa aiutare (se non uno poche pagine prima dell'individuazione del colpevole). Insomma, un romanzo d'esordio che potrebbe promettere bene, ammirevole per la profonda indagine psicologica, ma biasimabile per il ruolo di Erika, ancora non ben delineato. "La principessa di ghiaccio" si basa su eventi agghiaccianti, occultamente celati, e pur nei suoi difetti è un romanzo leggibile, anche se non straordinario come i commenti volevano farci credere.

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Opinione inserita da marianna    07 Settembre, 2011

buon libro

la principessa di ghiaccio è davvero un bel romanzo, certo,ce ne sono di migliori ma è un libro piacevole, con un linguaggio fluido e ordinario. la lettura procede velocemente e il contenuto non è assolutamente pesante. la descrizione del procedimento delle indagini è piacevolmente interrotta in vari punti da racconti della vita privata della protagonista, che, per altro è descritta talmente bene sia dal punto d vista umano che dai ragionamenti che compie,che diventa presto un personaggio che incuriosisce, e uno di quelli che alla fine del libro......manca un po' =) BUONA LETTURA

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i libri di kathy reichs
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gio gio 2 Opinione inserita da gio gio 2    04 Luglio, 2011
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SEGRETTI AGGHIACCIANTI...

"Erano gli esseri umani e la loro patologia a interessarla, ma era proprio questo che nella maggior parte dei gialli finiva per cedere il passo a omicidi cruenti e brividi gelidi lungo la schiena.
Detestava fortemente gli stereotipi e sentiva di scrivere, ciò che desiderava di cui scrivere era qualcosa di autentico.Qualcosa che cercasse di spiegare perchè una persona possa commettere il peggiore dei peccati: togliere la vita ad un essere umano."

...E cosi la vita di Erica Falck, giovane scrittrice scorre parallela e coinvolta nella vicende che girano intorno alla morte dell'amica d'infanzia Alexandra, da lei ritrovata nella vasca di ghiaccio.
Giunge subito chiaro che l'assassino voleva far credere che la vittima si fosse tolta la vita ma presto le analisi del labotatorio confermano l'opinione di Erica e dei familiari di Alexandra: si tratta di omicidio.
E cosi nella mente della scrittrice nasce l'ispirazione,la voglia di sondare e dar voce all'animo dell'amica, al mistero che spiega l'improvviso distacco nei suoi confronti,ai segreti che celava profondamente dentro di se,sepolti insieme al suo corpo ormai privo di vita e scavare a fondo nei meandri nella mente di chi arriva a compiere il gesto più folle,più spietatamente crudele e cosi naturalmente inumano,inafferrabile,lontano nella psiche di una persona normale...oppure...solo...."apparentemente normale"...

Una lettura interessante e quasi "velatamente spietata",molto più vicina al genere noir che al "classico thriller",oltre che un'accurata analisi psicologica dei personaggi principali,emerge la mentalità di una piccola località di provincia, Fjallbacka,intrisa di pregiudizi che contribuiscono a creare soltanto una forte VERGOGNA da parte dei poveri,una vergogna che finisce col trasfomarsi in meschinità e una forte sottomissione schiacciata,resa succube dallo spietatissimo abuso di potere da parte dei suoi ricchi abitanti.

Un puzzle ben intricato dove la vita di Erica, i suoi problemi esistenziali, le tragedie familiari della sorella Anna e la relazione sentimentale con il poliziotto Patrik Hodstrom, pur essendo quest'ultimo un elemento che al primo acchito può risultare oridinario o troppo scontato rende invece la lettura più animata, grazie all'abilità narrativa dell'autrice, che riesce a mantenere sempre ben teso il filo conduttore che unisce le tragiche vicende agli agghiaccianti segreti appartenenti ad Alexandra ed altre vittime che compongono un terribile mosaico di soffererenza,taciuta per troppi,lunghissimi anni.Questi orrori lentamente vengono a galla, affiorano nella mente del lettore portando egli stesso verso un'attenta "indagine psicologica" nella mente di ogni personaggio che anima una storia triste, un mondo di crudelissime ipocrisie.

Un finale inaspettato che illumina le ombre più inquietanti e tristemente vere dell'animo umano.


Complimenti all'autrice!

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Mimi87 Opinione inserita da Mimi87    09 Mag, 2011
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una lettura da spiaggia

Nonostante il clima nordico che si respira nel libro, trovo che questo romanzo sia la classica lettura da vacanza al mare. Un giallo coinvolgente ma allo stesso tempo non impegnativo, ideale per rilassarsi. Non vi aspettate di leggere la nuova Millennium perché la storia e i personaggi sono molto più semplici, a volte un po'banali, ma il finale è inaspettato!

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Cristina V Opinione inserita da Cristina V    18 Novembre, 2010
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Piacevole lettura

Dopo tanto clamore pubblicitario, non si poteva sfuggire alla lettura di questo giallo nordico. La Lackberg era stata acclamata come la nuova.. Larsson...dunque bisognava conoscerla!

Il romanzo si è rivelato infatti piacevole , e la vicenda scorre veloce, senza alcun momento di stanchezza..
I personaggi , oltre ai protagonisti principali, sono molti e tutti interessanti.
I loro caratteri sono ben delineati; le loro vicende personali si intersecano con la storia in giusta misura.

Man mano che la vicenda procede si ipotizzano colpevoli, che poi sfumano e si ricomincia da capo con le supposizioni..
Io non lo avrei mai indovinato, ma da questo punto di vista,non faccio testo: sono un pò...tarda a scoprire!!!

Lo stile, senza essere ricercato, è semplice e piacevole, ed invita alla lettura.

Detti tutti questi lati positivi, affermo però con sicurezza che non sono d'accordo sul fatto del "novello" Larsson! Storie di diverso spessore, in tutti i sensi...

A questa , assegnerei un Buono.

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sabrinat2601 Opinione inserita da sabrinat2601    31 Mag, 2010
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Ottimo esordio tra i ghiacci

Davvero un buon giallo! Mi ha appassionato dalla prima all'ultima pagina. Seppur prevedibile in alcuni punti, per il resto la suspence regna sovrana. Una serie di delitti, dei crimini nascosti nel ghiaccio del tempo di una cittadina svedese nella quale l'apparenza e il rigore sono più importanti di altri valori.
Un ottimo esordio, consiglio agli amanti del thriller.

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Tanu Opinione inserita da Tanu    02 Mag, 2010
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sopravvalutata

decisamente esagerati i commenti su questa autrice, tipo la nuova Agatha Christie o addiruttura la nuova Stieg Larsson!! per carità!!!
una lettura gradevole, nel complesso abbastanza piacevole ma...nulla di più!! la trama è deboluccia e l'autrice tende a perdersi un pò via (tra l'altro credo di averla conosciuta anni fa e abbiamo lavorato per la stessa azienda ma..questa è un'altra storia!). Salta anche di palo in frasca e a volte non è molto coerente: ad esempio, dopo che la protagonista trova il cadavere della miglior amica d'infanzia ...nel rigo successivo si ritrova a fare shopping!!! ma che diamine!! vabbè la freddezza svedese ma da una "crime scene" al supermercato nemmeno il più scafato investigatore! Riassumendo, il libro ha degli spunti interessanti ma mi sembra di poter dire che le debolezze sono di gran lunga maggiori dei punti di forza e siccome i libri non li regalano consiglio di investire i propri euri su altri libri.

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gialli alla scandinava
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mixo Opinione inserita da mixo    22 Aprile, 2010
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che rivelazione

L'ho acquistato facendomi attrarre dalle 100000 copie vendute in due settimane e dalla descrizione dell'autrice come l'erede di Larsson. Una delusione! La trama è debole, la protagonista che ci si aspetterebbe avere un ruolo di detective in realtà non ha che una funzione marginale, i paesaggi nordici così vivi quando descritti ad esempio da Mankel qui sono abbozzati, i personaggi senza volto, troppe pagine sono dedicate a descrivere cose che non hanno niente a che fare con la storia. Sicuramente la soluzione non è semplice ma più per il fatto che è tutto abbozzato che per una reale capacità narrativa. Senza indizi è impossibile risolvere un rebus, al massimo si può indovinare. Il libro avrebbe potuto finire in qualsiasi modo, e sarebbe stato comunque impossibile giungere alla soluzione.

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Opinione inserita da augusto    17 Aprile, 2010

Dispersivo

Classico giallo scritto con mano ed animo femminile... ma non sempre e' un bene.
Avvincente la storia, piacevole lo stile, ma a chi importa della sorella che vuole vendere la casa di famiglia, ed altre amenita' che "occupano" 30-40 pagine assolutamente non essenziali al racconto.
Hai un bel impianto narrativo, sai scrivere bene ed allora fermati li' perche' chi compra questo genere di libri vuole che ogni pagina sia un colpo di scena, aggiunga elementi al fine di scoprire chi e' l'assassino.
Se si leva un 15% di noia totale e' un gran bel libro.

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Opinione inserita da marco 70    05 Aprile, 2010

è brava ma che c'entra con stieg larsson ?

Sicuramente la scrittrice Lackberg è destinata a dare molte soddisfazioni ai responsabili della casa editrice Marsilio che da molti anni stanno. saccheggiando il mercato degli scrittori nordici ma per i motivi opposti rispetto a quelli comunemente esposti. La lackberg non c'entra nulla con Larsson ( la dimensione politica le è assolutamente estranea ) nè tantomeno con Mankell ( in cui la descrizione dei luoghi e delle psicologie dei personaggi prevale sul meccanismo del giallo ).Allora a chi assomiglia la nostra svedese ? Secondo me ha studiato molto bene i gialli di Agatha Cristie : il meccanismo del giallo appare impeccabile ( a 60 pagine dalla fine vi sono almeno 6-7 possibili colpevoli ), la scrittura non appare esaltante anche se vi sono alcune aprezzabili pennellate di ironia ( per esempio i preliminari amorosi fra la scrittrice e il poliziotto ) , i temi affrontati ovviamente sono più scabrosi rispetto al " modello inglese ". Da apprezzare rispetto agli scrittori americani la mancanza di toni truculenti su sesso e violenza.

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A chi ama il meccanismo del giallo in sè senza complicazioni o divagazioni come Agatha Cristie.
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Opinione inserita da serena    30 Marzo, 2010

leggero giallo

Ho appena terminato di leggere la principessa di ghiaccio, lettura piacevole, bella la descrizione dei personaggi, degli stati d'animo, dei luoghi, e degli ambienti. Libro consigliato per la sua scorrevolezza, anche io sono, però, dell'opinione che non sia paragonabile alla trilogia Millennium, per il diverso stile degli autori... entrambi meritevoli di essere letti.

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fabiomic75 Opinione inserita da fabiomic75    26 Marzo, 2010
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Buon giallo

Piacevole lettura. Anche in questo caso devo sottolineare il fatto che chi ama il thriller americano alla Deaver non deve approcciare gli scrittori nordici. Il romanzo infatti è godibile, interessante, con una buona trama ma sicuramente a farla da padrone non è il ritmo. La Lackberg ha decisamene altri pregi quali la descrizione dei personaggi (bella la rappresentazione del commissario Mellberg) e la ricostruzione delle atmosfere e delle meccaniche della cittadina di periferia in cui gran parte della vicenda si svolge.
La lettura è semplice e diretta pertanto ne consiglio la lettura.

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    16 Marzo, 2010
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Interessante introspezione

Davvero una ricca analisi di quello che può essere l'animo umano, con i suoi pregi e difetti, con tutti i sogni ed aspettative e tutte le realtà e le delusioni. Il libro è davvero molto leggero e si legge con estrema facilità. Non posso dire che sia un gran giallo, ma di sicuro è stata una gradita lettura, consigliatissima. Syd

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Opinione inserita da agata    04 Marzo, 2010

lettura che prende dalla prima all'ultima pagina

Thriller bello e interessante dalla prima all'ultima pagina, si legge quasi tutto d'un fiato faticando a sospendere la lettura. Io l'ho letto in 4 giorni nonostante mi fossi ripromessa di leggerlo molto lentamente a causa della mia voracità a divorare i libri in questo periodo (da Natale ne ho letti ben 6), ma non sono proprio riuscita a staccarmene e cosa più strana lo sto rileggendo (non mi capita mai di farlo neanche con "Mille splendidi soli" e "L'ombra del vento" che reputo fantastici) per poter apprezzare ancora di più i personaggi descritti nelle minime sfaccettature. Insomma consiglio veramente a tutti gli appassionati del genere di leggere il libro e anch'io rimango in attesa del prossimo libro di questa brava scrittrice.

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gli uomini che odiano le donne
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    07 Febbraio, 2010
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Un giallo di elevate qualità letterarie

Occorre premettere che ho sempre diffidato dei best sellers, libri in genere di piacevole svago, ma di modeste qualità letterarie, tranne rari casi. Così, quando ho preso in mano La principessa di ghiaccio, oggetto di una notevole campagna pubblicitaria, ero un po’ scettico, immaginando il solito romanzo giallo, dal meccanismo ben oliato, magari di gradevole lettura, ma privo di spunti che potessero andare oltre il genere. Tuttavia, già dalle prime pagine, ho dovuto ricredermi , riscontrando che l’aspetto investigativo volto alla ricerca del colpevole o dei colpevoli di un delitto è quasi marginale, costituendo l’ossatura intorno alla quale costruire uno spaccato della società svedese. La morte violenta di una giovane e bella donna, Alexandra Carlgren, avvenuta a Fjällbacka, un tempo piccolo paese di pescatori, trasformatosi successivamente in ridente località turistica, innesca una serie di reazioni e mette a nudo le pecche di una società che, per abitudine, consideriamo assai più progredita della nostra.
Mano a mano che procedono le indagini, a cui partecipa attivamente anche Erica Falck, scrittrice di biografie e alla ricerca di dare una svolta alla sua vita ormai avviata a un destino da nubile, si scopre la tipica mentalità gretta di un piccolo borgo, in cui la maldicenza sembra imperare, nonostante i tempi moderni in cui svolge la storia.
Non è tuttavia solo una questione di mentalità ristretta, ove ciò che conta è l’apparenza oltre ogni logica, ma anche di una chiara invalicabile separazione fra le classi sociali, in cui una borghesia ricca cristallizza il suo mondo, rendendolo inaccessibile agli altri.
E’ una visione della società svedese che stupisce, pur se indubbiamente veritiera, e che lascia molto a pensare sulle nostre convinzioni di un popolo molto più evoluto e libero del nostro. Anche per quanto concerne l’aspetto sessuale appare in netto contrasto con quanto abbiamo sempre pensato degli svedesi, al punto che perfino una violenza subita diventa motivo di vergogna per i familiari della vittima, quando addirittura non viene usata per tornaconti meramente economici.
Scopriamo così cosa c’è dietro la facciata, un mondo fatto di silenzi, di urla mute di chi subisce senza poter reagire, di come con il denaro si compri tutto, anche la dignità e la vita delle persone.
Camilla Läckberg non si dimostra per nulla tenera nei confronti dei suoi connazionali, additando invece come elementi positivi uomini e donne che cercano di condurre la loro esistenza nel pieno rispetto di sé e degli altri, fieri di essere quello che sono e che della loro umiltà fanno una ragione d’orgoglio, mai disponibili a scendere a compromessi, alla ricerca continua della verità, anche la più scomoda.
Pagina dopo pagina incontreremo personaggi che non possono che destare simpatia, oppure altri che finiremo con il detestare, nonostante le apparenze, in un intreccio che si fa sempre più fitto, una matassa di nodi intricati che si scioglierà solo alla fine, con l’inevitabile scoperta del colpevole nei confronti del quale non potremo che provare un autentico senso di pietà, in quanto anche lui vittima della sua condizione sociale.
Scritto benissimo, mai greve, con un’attenta e precisa caratterizzazione dei ruoli, La principessa di ghiaccio è uno dei pochi best seller di elevata qualità letteraria.

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