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Henry e June
 
Henry e June 2012-06-15 08:08:50 C.U.B.
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    15 Giugno, 2012
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Parlez Moi D’amour

Due parole sull’autrice nel caso non la conosceste, e’ importante sapere qualcosa di lei prima di iniziare il libro perche’ il fascino di questo scritto e’ strettamente correlato alla personalita’ della sua autrice. Anais Nin nacque nel 1903 e visse tra l’Europa e l’America, fu una delle piu’ affermate autrici di letteratura erotica del ‘900.
Anais, fin dall’eta’ di undici anni, si diletto’ giornalmente nella stesura di un diario che prosegui’ fino alla fine della sua vita, in cui si contano ben 35.000 pagine.
Henry & June e’uno scritto tratto dal suo diario autobiografico nel periodo parigino dal 1931 al 1932, anni in cui incontro’ lo scrittore Henry Miller e sua moglie June coi quali intraprese una voluttuosa relazione.

“…mentre io saro’ sempre la vergine prostituta, l’angelo perverso, la donna dai due volti, santa e sinistra.”

Che dire di questo romanzo, ci sono inciampata per caso, e non posso negare questa lettura abbia esercitato un certo fascino su di me. Iniziarlo scevri da ogni intenzione di giudizio e’ d’obbligo, diversamente risulterebbe alquanto fastidioso. La dissoluzione nevrotica ed adulterina di Anais e’ il fulcro senza divagazione alcuna di questo romanzo.
Interessante la penna, non privo di spunti riflessivi, manca completamente di un’ambientazione che e’ ridotta ai minimi termini e anche una trama qualunque e’ assolutamente assente.
Perche’ ? Perche’ questo e’ un diario.
In un diario normalmente si tende a riportare i propri pensieri, le proprie riflessioni.
Essendo colei che scrisse il diario la controversa e irriverente Anais Nin, l’argomento principale – e unico – di cui e’ ebbro il racconto e’ la sua morbosa fissazione erotica. Nevrosi e farneticazioni sessuali si rincorrono turbolente.

E se nella prima meta’ del libro, ho trovato il contesto piacevole per la capacita’ di dissociare la volgarita’ dal sesso portando su carta una sorta di filosofia dell’amplesso, nella seconda meta’ la carnalita’ impetuosa dell’autrice, la sua insicurezza, le sue contraddizioni mi hanno un po’ annoiata.
Piu’ che diario dell’adulterio, lo chiamerei diario della poligamia femminile.

MI sto dilungando troppo. Consigliarlo ? Diciamo che se vi capitasse di inciamparvi…
Buona lettura

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