Dettagli Recensione
50 sfumature di noia
All'inizio mi ero detta: "Non leggerò mai quel libro!".
Ogni volta che sento parlare di "fenomeno editoriale", infatti, mi prende un istintivo e immotivato rifiuto per il libro in questione. Sarà che le mie letture le scelgo di pancia e di cuore, attratta visceralmente da un titolo o una copertina; sarà che spesso sono stata delusa dai "fenomeni editroriali", quindi proprio queste sfumature non mi convincevano.
Poi vince la curiosità. Vincono le oltre 100 prenotazioni che, lavorando in biblioteca, vedo su quel titolo. E va bene, leggiamolo!
Fin dalle prime righe mi accorgo della banalità del contenuto, sostenuta da una tecnica di scrittura che forse io avevo alle scuole medie. La vicenda è talmente prevedibile che mi soprendo a sbadigliare ad ogni pagina e - fatto ancora più orripilante per una divoratrice di libri come me- a pensare alla lista della spesa.
Ma la cosa peggiore è che non ho mai letto un libro più antierotico in vita mia. Giuro.
Ogni persona ha la sua idea di erotismo, ma per me la descrizione minuziosa degli orgasmi, e dei giochetti erotici fra i due è proprio anestetizzante. Ho trovato molto più erotico "Ti prendo e ti porto via" di Ammaniti, che tutto è tranne che un libro di questo genere.
Un merito lo riconosco all'autrice però: aver guadagnato una bella cifra scrivendo il libro più banale della storia.
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