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Garibaldi. Battaglie, amori, ideali di un cittadino del mondo 2018-10-05 10:51:43 Renzo Montagnoli
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    05 Ottobre, 2018
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Un grande eroe romantico

Il nostro è uno strano paese, in cui imperano i controsensi, come nel caso di Garibaldi, conosciuto e ammirato in tutto il mondo come pochi altri nostri connazionali, quali Dante e Leonardo; da noi invece sono pochi quelli che hanno un’idea precisa del valore di quest’uomo, perché i più o hanno una conoscenza superficiale o più facilmente un totale disinteresse, per non parlare di una certa corrente, cresciuta negli ultimi anni in meridione, che contestando in toto la storia del nostro risorgimento finisce con l’attribuire al nostro buon Giuseppe mancanze che proprio non aveva, dipingendolo come un feroce criminale. Indubbiamente il fatto che il suo difetto più grande fosse quello di essere onesto non è sopportabile per chi è disonesto almeno intellettualmente e che, anziché cercare di arrivare alla verità, magari anche facendo passare pagliuzze per travi, preferisce denigrare senza il benché minimo straccio di prova un personaggio che tanti storici italiani e stranieri, seri, cioè non improvvisati, invece descrivono in modo ampiamente positivo. Ed è questo il caso del napoletano Alfonso Scirocco, professore emerito dell’Università di Napoli Federico II, con questa biografia, rigorosamente documentata, e raccontata con lo scopo di farne un’ampia divulgazione e nel complesso di piacevole lettura. Credevo di sapere quasi tutto di Giuseppe Garibaldi, ma mi sono dovuto ricredere, perché le mie conoscenze erano e sono soprattutto quelle legate al risorgimento italiano, mentre del Garibaldi che si batté per la libertà di altri popoli nell’America Meridionale sapevo qualcosa, ma comunque non in misura tale da poter inquadrare in modo compiuto il nostro generale, nella circostanza più che altro ammiraglio, avendo condotto, e in ciò regolarmente dotato di apposita patente, la guerra di “corsa”. Chi lo denigra dice a sproposito che era un bandito, un pirata, ma non è assolutamente vero, perché depredava i mercantili nemici, consegnando la merce al governo che gli aveva dato l’incarico e non tenendo certo nulla per sé, visto che sovente gli capitò di vivere in stato di notevole indigenza. Eroe dei due mondi è quindi un epiteto perfettamente adeguato al personaggio, un vero e proprio eroe senza ideologie, ma animato solo da ciò che sentiva naturalmente dentro se stesso, finendo così per rappresentare in modo esemplare il mito romantico. Brasile, Uruguay, Argentina, Europa, ovunque andasse era un uomo ammirato anche dai nemici, ma forse non sapeva che i peggiori nemici sarebbero venuti soprattutto un po’ più di un secolo dopo e nella sua amata Italia. Scirocco ha un alto concetto dell’uomo e del militare e riesce bene a darne una raffigurazione che può sembrare quella edificante di certi dipinti che lo ritraggono, ma non è per niente falsa, perché l’uomo riesce a essere protagonista sempre, nella buona e nella cattiva sorte, un esempio luminoso che desta immediata simpatia in tutti o quasi…, non dimenticando pertanto i cennati mestatori incapaci di dare sfogo in altro modo a delle latenti frustrazioni.
L’autore sa essere storico preciso, corretto e puntuale, ma sa anche narrare, è in grado di avvincere dalla prima all’ultima pagina, cioè è in grado di istruire divertendo, e quindi la lettura di questo libro, più che consigliata, è raccomandata.

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Commenti

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Bella proposta di lettura, Renzo. Tanto più che da alcuni giorni mi vedo davanti il monumento a Garibaldi e i Mille, proprio a Quarto dove salparono .
Ottima recensione ed interessante segnalazione: lo segno!
Sei andato ad abitare a Quarto?
Grazie. E' un saggio storico molto interessante.
No.
Qualche giorno fa è nata la mia nipotina al Gaslini di Genova Quarto. Fra una visita e l'altra ho avuto il tempo di fare qualche breve passeggiata.
E così il nonno ha voluto essere presente; normale, anch'io c'ero quando il mio nipotino è nato all'Ospedale di Stato della Repubblica di San Marino.
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