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La banalità del male
 
La banalità del male 2019-02-02 10:40:29 Francesco.3.96
Voto medio 
 
3.6
Stile 
 
2.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
5.0
Piacevolezza 
 
3.0
Francesco.3.96 Opinione inserita da Francesco.3.96    02 Febbraio, 2019
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Il male è banale

“Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso.”

Questo libro nasce con l'intento di riportare il processo effettuato ad Eichmann, appartenente al Reich, fuggito al termine della guerra e successivamente catturato per essere processato.
Quali erano le particolatà di quest'uomo? In realtà si trattava di una banalissima persona, senza un gran carattere per poter rifiutare un ordine, o almeno decidere se una determinata azione possa essere buona oppure no.
Lui era semplicemente, il migliore per quanto concerne l'organizzazione degli orari dei treni, utilizzati per le deportazioni.
Che fossero merci, bestiami, o persone poco importava. Lui doveva semplicemente organizzare i treni.
Nulla di più.

Tra le righe di questo saggio della Arendt, si possono trovare parti tratte dal processo stesso, ma condite con i ragionamenti della stessa autrice, che vanno a toccare i più disparati argomenti.
Tra le tante mi ha colpito un ragionamento, legato alla funzione del processo stesso:
“Qui si devono giudicare le sue azioni, non le sofferenze degli ebrei, non il popolo tedesco o l’umanità, e neppure l’antisemitismo e il razzismo.”
Infatti questo processo, per molti aspetti, aveva preso la via "sbagliata" ovvero quella del dover per forza far pesare tutto ciò che era stato compiuto, senza in realtà andare ad analizzare effettivamente le colpe per le azioni compiute dall'imputato.
Il tutto portando alla creazione di una sorta di "spettacolo" per giornalisti.

Oltretutto, per una persona mediocre come Eichmann, può risultare accettabile l'affermare che le azioni compiute erano state ordinate dai superiori? Perché in questo caso, chi può decidere che sia giusto rischiare la propria vita, o comunque rovinare la vita alla propria famiglia (ovviamente trovandosi nelle alte cariche, rifiutare di eseguire un ordine nel regime nazista non poteva portare a conseguenze positive)?

Infine voglio chiudere questa recensione per sottolineare quanto disarmante sia, il leggere queste pagine e mano a mano accorgersi del fatto che, in realtà, Eichmann sia una normalissima persona. Uno che potrebbe essere chiunque, io per esempio o tu che stai leggendo queste mie righe.
Il male, in fin dei conti, non viene solamente creato da persone che una qualche devianza mentale, spinte da odio verso razze o situazioni sociali. Il male è anche creato da persone normali, che se ne rendano conto oppure no.

Concludo consigliando a tutti di leggere questo titolo, perché è importante conoscere ciò che è successo. Soprattutto però è importante vedere da un punto di vista differente la situazione, perché non tutti coloro che hanno reso possibile uno sterminio del genere, erano per forza malvagi.
Ma come sempre, l'importante è ricordare, per cercare in tutti i modi di evitare che situazioni del genere possano anche in futuro ripetersi e questo libro fornisce enormi spunti di riflessione per poterci creare un'idea personale, o comunque approfondire l'argomento del nazismo (quasi abusato) ma anche secondo un punto di vista differente.

“I vuoti di oblio non esistono. Nessuna cosa umana può essere cancellata completamente e al mondo c’è troppa gente perché certi fatti non si risappiano: qualcuno resterà sempre in vita per raccontare. E perciò nulla può mai essere praticamente inutile, almeno non a lunga scadenza.”

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Commenti

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Lo sto leggendo anch'io. Mi ritrovo nel tuo giudizio su stile (un po' pesante, tipico della saggistica di quegli anni) e piacevolezza (a volte si perde filo, occorre tornare indietro e rileggere) ma è una lettura davvero impressionante e istruttiva. Si capiscono meglio, tra l'altro, i segnali l'allarme sul ritorno di regimi di quel tipo, che generalmente paiono esagerati e fuori luogo. Invece la Arendt mette in evidenza quanti crimini si possono compiere in nome della legge, quando la legge è sbagliata, anche se approvata a furor di popolo e preparata negli anni da una martellante propaganda. Quanti danni possano fare all'umanità quegli integerremi, incorruttibili ed efficienti funzionari che si limitano ad applicare la legge. E quanta colpa, in definitiva, hanno tutte quelle persone (la maggioranza) che le leggi sbagliate le hanno pretese, invocate, sbandierate in una sorta di abbaglio collettivo che a posteriori sembra incedibile eppure ci mette un attimo a manifestarsi. Lettura imprescindibile
In risposta ad un precedente commento
Francesco.3.96
04 Febbraio, 2019
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Esattamente, sono totalmente in accordo con le tue parole.
Come disse qualche anno fa la mia insegnante di storia ed italiano delle superiori, bisogna studiare il passato e comprenderlo, per poter capire il presente ed eventualmente riuscire a capire qualcosa sul futuro. Purtroppo molta gente non legge, o comunque non si approccia a determinati generi, come può essere "La banalità del male", quando in realtà ha un'attualità e una capacità di riflessione disarmante.
A mio avviso dovrebbe essere letto da tutti, perché sviluppare un minimo di pensiero autonomo o comunque cercare di comprendere il pensiero di uno scrittore è importante, per tentare di capire qualcosa del mondo che ci circonda.
Buona lettura e buona serata.
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