Saggistica Storia e biografie Il mondo del principe splendente
 

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Il mondo del principe splendente

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Una vita fondata sullo stile e sulla bellezza, criteri ultimi e assoluti: così ci appare il mondo della corte Heian, che fiorì in Giappone intorno al decimo secolo dopo Cristo. Ignota all’Occidente e scarsamente nota persino in Cina, questa civiltà raggiunse una vertiginosa perfezione, di cui ci hanno lasciato dettagliata testimonianza soprattutto alcune donne dalla sensibilità sottilissima, come Murasaki e Sei Sho-nagon. Emblema di quel mondo è il «Principe Splendente», figlio dell’Imperatore, protagonista della Storia di Genji, che rimane il vertice ineguagliato della letteratura giapponese. Ivan Morris dedicò buona parte della sua vita a studiare la civiltà Heian, e nel libro che qui si presenta sono condensate le sue lunghe ricerche.



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Il mondo del principe splendente 2015-02-04 10:28:33 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    04 Febbraio, 2015
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Aware

Correva il X secolo d.C., mentre molto piu' a occidente si era ancora avvolti dai bui secoli del Medioevo in Giappone - lontano dalle epoche sanguinose che ne seguirono - fioriva una civilta' unica nel suo genere : la corte Heian. 
Ben distinta dalla massa popolare che viveva in condizioni assai precarie e arcaiche, il micro cosmo di corte riguardava qualche migliaio di persone e rappresentava una sorta di piccolo nucleo extraterrestre. Di solo accesso dinastico e privo di qualsivoglia titolo meritocratico, gli aristocratici Heian vivevano in un contesto di ricchezza artistica esclusivo, che probabilmente gia' allora, un millennio fa, dettava le basi di quello che sara' il gusto estetico giapponese moderno.

Ivan Morris, venuto al mondo nel 1925 e congedatosi nel 1976, fu un professore statunitense (ed appassionato estimatore ) di letteratura giapponese presentatomi recentemente da un caro amico , Mishima Yukio. 
Nel suo corposo volume egli ci propone un lavoro certosino, di una completezza incredibile. Inoltre - e qui attribuisco la lode - compone un saggio dedicato al lettore non specializzato, riuscendo a divulgare in assoluta assenza di tecnicismo e ricostruendo il periodo Heian con un estro attribuibile di rado ai suoi colleghi. 
Essendo epoca molto lontana e piuttosto priva di documentazione ( pensate che a differenza delle pietre del Medioevo europeo in Giappone i palazzi erano costruiti con legno e paglia, quindi spesso distrutti dagli incendi) le fonti piu' attendibili a cui ci si appoggia sono i diari ed i romanzi di corte, scritti prevalentemente da nobili dame. Due delle opere principali che ricorrono spesso nell'analisi sono il colossale Genji Monogatari di Murasaki Shikibu e Le note del guanciale ( di cui Morris fu traduttore in lingua inglese ) di Sei Shonagon.
Se avete gia' letto le due opere citate potrete arricchire e chiarire quanto gia' percorso e goduto in passato, diversamente se ancora non le conoscete non abbiate timore delle anticipazioni, la storia di Genji e' talmente corposa da non temere spoiler ed il saggio di Morris piu' che essere invalidante diviene a tal riguardo stimolante .
Nel  misterioso mondo di Corte, tra imperatori dame spose concubine e reggenti, politiche matrimoniali e pettegolezzi, galateo poesia canto e ballo, l'arte di accostare colori e creare profumi d'incenso, letteratura e calligrafia, gerarchie matrimoni religione e superstizione nonche' stile di vita e rapporti tra i due sessi , il libro ci trasporta a ritroso di secoli nel mondo della bellezza effimera e malinconica , il cosiddetto "aware"  che con vocabolo intraducibile rappresenta l'essenza estetica della letteratura giapponese antica.
Un libro che si cerca, non si trova per caso. Ma una volta cercato non credo affatto potra' deludere, per me e' stato eccezionalmente soddisfacente. Buona lettura.

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