Narrativa straniera Romanzi autobiografici Il dentista di Auschwitz
 

Il dentista di Auschwitz Il dentista di Auschwitz

Il dentista di Auschwitz

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La presentazione e le recensioni di Il dentista di Auschwitz, opera di Benjamin Jacobs edita da Ginko. La storia di Berek Jakubowicz (ora Benjamin Jacobs), uno studente ebreo di odontoiatria che nel 1941 fu deportato dal suo villaggio polacco e trascorse cinque anni nei campi di sterminio nazisti, tra cui Buchenwald, Dora-Mittelbau, e per quasi due anni Auschwitz. Ad Auschwitz, dove entrò in contatto con il famigerato Josef Mengele e assistette alla morte di suo padre, Jakubowicz riuscì a sopravvivere grazie alle sue seppur limitate capacità professionali. Gli fu consentito di esercitare una pratica dentistica primitiva sui detenuti e sugli ufficiali delle SS, così come fu obbligato ad estrarre i denti d’oro dai cadaveri dopo la gasazione. Nel maggio del 1945, con altri 15.000 detenuti, il protagonista partecipò alla marcia della morte verso la Baia di Lubecca, e fu coinvolto nel bombardamento del transatlantico ‘‘Cap Arcona’’ da parte della RAF, nel quale perirono circa 8.000 ebrei. Accolto con favore unanime dalla critica negli Stati Uniti alla sua comparsa, “Il dentista di Auschwitz” parla delle origini del male da una prospettiva unica.



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Il dentista di Auschwitz 2013-11-07 12:47:14 Nadiezda
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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    07 Novembre, 2013
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Una storia da Auschwitz

Si tratta della storia autobiografica di Berek Jacubowicz che con gli anni cambiò il suo nome in Benjamin Jacobs per non avere problemi in America dove emigrò dopo la liberazione.
Era uno studente di odontoiatria che viveva in un villaggio in Polonia e nel 1941 venne deportato insieme alla famiglia e dovette trascorrere i successivi cinque anni in diversi campi di sterminio nazisti.
Durante la permanenza ad Auschwitz incontrò anche lo spietato Mengele e dovette assistere alla morte dell’amato padre e conoscere la brutta fine che fecero la madre e la sorella.
La fortuna di Berek furono proprio i suoi studi, anche se non aveva molta esperienza nel campo dentistico quel lavoro gli salvò la pelle in svariate occasioni.
Le sue pratiche odontoiatriche non erano delle migliori, ma nessuno ci faceva molto caso.
La sua esperienza la fece curando i pazienti con i pochi strumenti e medicinali che aveva a disposizione.
Successivamente fu obbligato ad estrarre i denti d’oro dagli altri detenuti che erano morti per la gassazione tramite lo Zyklon B.
La vista di quei corpi intrecciati, incastrati uno all’altro, con le mascelle bloccate; scatenarono in lui una grandissima disperazione e vergogna verso se stesso.
Quel lavoro però lo faceva vivere ed in questo modo poteva aiutare altri suoi compagni di sventura.
La sua posizione era anche privilegiata perché aveva la possibilità di entrare ed uscire dal campo e proprio in una di queste occasioni conobbe l’amore.
Un amore forte che era disposto a tutto pur di salvare anche la sua famiglia ed ogni giorno questa giovane ragazza polacca gli portava un pasto in più che manteneva buoni diversi stomaci oltre a quello dell’amato.

L’autore utilizza le parole più forti per far vivere al lettore i momenti peggiori della sua vita.
Fa rivivere attraverso i suoi occhi l’Olocausto.
Ci mette di fronte ad una realtà che è stata taciuta per molti anni e che ora viene discussa ancora molto.
Ci fa inorridire di fronte alle parole di difesa di una SS: “Ero solo un soldato semplice, facevo il mio dovere”, ma proprio per mano di quelle guardie morirono milioni di ebrei e non solo.

Per non dimenticare mai, vi consiglio di leggerlo.

Buona lettura!

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