Il marchio del diavolo Il marchio del diavolo

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cosimociraci Opinione inserita da cosimociraci    22 Agosto, 2018
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Parli del diavolo e spunta la coda

Come al solito Glenn Cooper ci propone una della sue trame classiche che si svolgono su diverse linee temporali. Nel caso specifico si svolge tra il 60 DC con Nerone, la fine del 1500 con Marlowe e il suo Dottor Faust, e i giorni nostri.

Storia, profezie e miti sono sapientemente legate dalla mano esperta dello scrittore. A volte ci sono delle esagerazioni, a parer mio, troppo evidenti ma tutto sommato la storia regge bene.

La trama è inevitabilmente intricata, d'altronde non è semplice unire tutte queste fonti in un unico racconto. Non amo molto questo tipo di trame proprio perché gli autori in generale si perdono troppo nel groviglio dei personaggi tralasciando la suspense e, come scrive @Samuele concludendo alcuni passaggi in modo frettoloso.

Con i racconti di Glenn Cooper colgo sempre l'occasione per imparare qualcosa e colmare la mia immensa ignoranza. Sinceramente non ero a conoscenza della Profezia di Malachia, su cui si incentra il racconto, ne degli stravaganti gusti sessuali del dispotico Nerone.

L'ambientazione italiana l'apprezzo sempre molto, da buon campanilista. Sia per questo motivo, sia per l'unione di fatti storici, di profezie e di leggende, lo considero un romanzo stimolante, adatto per queste calde sere d'estate.

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Elisabetta.N Opinione inserita da Elisabetta.N    24 Agosto, 2012
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Sospirando

Ho sospirato...
Quando leggo non lo faccio mai perchè sono completamente persa in un luogo nuovo, in una nuova storia.
Ma stavolta la magia non mi ha colpito e mentre leggevo sospiravo chiedendomi "arriverò mai alla fine?"
Faccio fatica a capire il perchè non sia scattata la scintilla, gli ingredienti per un bel romanzo c'erano tutti: una setta misteriosa, ritrovamenti archeologici, complotti...
A parte un forte senso di deja-vu per la somiglianza in molti punti con Angeli e demoni di Dan Brown, poteva essere un buon libro.
Lo stile, inoltre, mi è piaciuto, semplice (a volte fin troppo) e abbastanza coinvolgente, ma tutto ciò non è bastato.

Devo dire innanzitutto che ci sono troppi personaggi e altrettanti punti di vista, tantè che anche adesso, arrivata alla fine, alcuni nomi ancora mi sfuggono, dovrei tornare a leggere qualche pezzo per potermeli ricordare.

Un altro punto a sfavore sono gli innumerevoli cambiamenti di tempo che, a mio avviso, sono anche posizionati in modo traslato rispetto alla vicenda del presente a cui sono collegati (es SPOILER: al ritrovamento degli scheletri nel colombario doveva seguire il capitolo sulla morte di Balbillo, cos' come ai dubbi di Elisabetta circa il perchè delle modifiche al testo B, doveva seguire il capitolo del 1500 in cui Marlowe spiegava il perchè...)

Inoltre lo scrittore ha voluto spiegare la presenza di una coda nei lemuri adducendo che il genotipo controlla il fenotipo e quindi i lemuri sono geneticamente malvagi e incapaci di provare rimorso, hanno la coda che è anche il simbolo del male.
Beh, sinceramente io non mi ero chiesta del perchè della presenza di una coda e questa spiegazione così semplicistica mi ha lasciata basita. Avrei accettato semplicemente il mistero.

E cosa dire poi della scelta della protagonista? Una suora...
Capisco la necessita di introdurre un personaggio molto religioso visto l'ambiente in cui si doveva muovere, ma una suora?
Per me che cerco sempre il lato un po' romantico in ogni libro, non c'è stata nemmeno questa soddisfazione, nemmeno una piccola speranza che qualcosa di romantico potesse accadere.
Cosigliato?
Sì e no.
Per me ha molti difetti, è vero, ma non è stata una lettura difficile da portare a termine (sospiri a parte!)

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Opinione inserita da davide pastano    08 Agosto, 2012

una distruttiva fantasia...

Un libro troppo creativo, e troppo irreale per potersi immedesimare appieno nei vari personaggi! Sicuramente la lettura di questo libro rappresenta un piacevole svago ed estraneazione dalla quotidianeità, ma le vicende, i racconti, le avventure affrontate dalla famiglia Celestino, soprattutto nelle ultime 70-100 pagine del libro, conferiscono un'eccessiva alterazione della realtà.
Questo libro merita il massimo dei voti per la ricerca e per la capacità di attirare l'attenzione per poi screditarsi con un finale da fiction televisiva....
La pagina più dolorosa del libro è rappresentata dalla distruzione del capolavoro di Michelangelo!
Consiglio la lettura del libro a patto che non ci si adagi su questa storia... C'è di meglio in libreria!

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Vavassori Opinione inserita da Vavassori    22 Giugno, 2012
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Lettura piacevole , niente di impegnativo

Alla vigilia del Conclave , viene alla luce un reperto interessante a cui Elisabetta, un'archeologa, voleva dedicarsi anni prima. Questo si rivela essere colmo di resti di individui con la coda. I lemuri. Tutto ruota attorno a questi esseri malvagi che credendo nella professia di Malachia , vogliono distruggere la fede cristiana.
Storia banale : Glenn Cooper sottolinea la continua lotta fra bene e male dai tempi remoti ai giorni nostri, ma a mio avviso il continuo passaggio a epoche diverse "stanca" il lettore che si smarrisce. Spesso sul climax della vicenda lo scrittore cambia prospettiva temporale e sembra che la questa non sia tanto collegata.
Trama non proprio solida. Nel complesso una lettura comunque piacevole, non troppo impegnativa! Proverò a leggere altri romanzi di Glenn Cooper , credo possa fare di più!

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Codice da Vinci
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Opinione inserita da Debby    21 Aprile, 2012

...Povero diavolo!

No, no, no.
Ho comprato questo libro perchè la Feltrinelli l'aveva nel banco delle buone recensioni ed ora mi chiedo chi recensisce i libri in vendita alla Feltrinelli.
Lette le prime (...50?) pagine ed è stato tutt'altro che il successo che m'aspettavo. Storia banale, ormai fritta e rifritta. da quando Eco ha scritto "il nome della rosa" i romanzi stile noir sui pseudo segreti della chiesa si sprecano. Stavolta ci infiliamo Roma e qualche diavolo dalla coda "come un secondo fallo contornata di tatuaggi" (?) e la vendiamo per storia nuova e di successo.
Non regala le emozioni che i buoni libri sanno dare. A mio parere è una trama più originale"il piccolo principe" letto a scuola che questo.
Spero sentitamente che l'autore si rifaccia velocemente con un libro che ci riporti al vecchio Cooper e ci faccia dimenticare questo!!!

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Dylan Dog fino a ieri sera
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Opinione inserita da teresa    19 Aprile, 2012

NON NE VALE PROPRIO LA PENA

Niente di nuovo, piacevole solo a tratti, solite storie di sètte e complotti contro religioni e/o poteri nascosti. Con tutto il rispetto per l'autore, la straordinarietà sta solo nella sorpresa di aver copiato idee già sviluppate da altri. Personalmente, mi dà fastidio prendere a scudo la storia per operazioni commerciali: l'autore è storico? Bene, tratti la storia con rispetto e non nasconda il suo pseudo talento letterario, che per me non esiste affatto, per far credere di saper raccontare "storie". Non importa essere laureati per comporre quattro fesserie. E insomma ci lascino stare Roma e le sue meraviglie per storie meno scontate!

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"ANGELI E DEMONI", "ILCODICE DA VINCI"
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Illary Opinione inserita da Illary    13 Aprile, 2012
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UN PO' DI TRAMA DI QUA E UN PO' DI LA...

Dopo aver letto una serie di recensioni negative su Qlibri e dopo essere rimasta delusa da "Il libro delle anime", mi sono avvicinata a questo romanzo piuttosto sfiduciata...e devo dire che sono rimasta abbastanza sorpresa, in realtà si è rivelata una lettura abbastanza divertente.

Sinceramente anche questa volta non ho potuto non notare alcune analogie con trame già conosciute: impossibile non pensare al conclave sullo sfondo di "Angeli e Demoni" o non ricordare "L'Ultimo Catone" della Asensi, che ha addirittura come protagonista una suora convocata dal Vaticano per decifrare un mistero!
... Insomma Cooper fa così: pesca un pò di trama da una parte e un pò da un'altra, poi mette insieme un romanzo che, tutto sommato, è una lettura apprezzabile per chi ama questo genere letterario.
Mi è piaciuto particolarmente il fatto che, come nel suo primo libro, Cooper affronta la trama intrecciando vicende differenti in periodi storici molto diversi: dal 64 dc, alla fine del millecinquecento, ai giorni nostri, per rivelare un finale tanto inaspettato, quanto faraonico ed un pò eccessivo.

Quanto alla trama... alla vigilia del Conclave, in un antico colombario romano, vengono ritrovati una serie di cadaveri umani che presentano tutti un'anomalia fisica: la coda. Da Nerone a Marlowe, nel corso della storia questi uomini sembrano aver avuto un'importanza inaspettata. Ma chi sono questi esseri? Il Vaticano vorrà che la verità venga alla luce?
Se avete voglia di una lettura non troppo impegnativa, il romanzo è consigliato!

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Libri di Glenn Cooper, Matilde Asensi
Senza troppe aspettative, piace di più.
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saurafumi Opinione inserita da saurafumi    01 Aprile, 2012
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Un passo falso

Questo libro mi ha molto delusa. Sia per la storia, assolutamente banale, sia per la protagonista (una suora!), sia per lo stile. Sembra scritto da un ragazzino di seconda media, credo che io, se mi ci metto (e non mi ci vorrebbe molto... ) potrei fare altrettanto. L'autore avrà anche fatto ricerche accurate per scrivere questo romanzo, ma queste ricerche non si riflettono sullo stile del libro, poco accurato, senza suspence, piatto come la pianura padana, insomma, una vera delusione.
Lasciatelo perdere.

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bassini Opinione inserita da bassini    25 Marzo, 2012
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Aspettative non mantenute.

Aspetti che succeda qualcosa di emozionante, poi aspetti ancora, vai avanti, continui, ancora, poi?...finisce.
Leggi d'inerzia, incrociando le dita sperando che la banalità lasci spazio al colpo di scena perlomeno.
Non ci sarà alcun colpo di scena.
La lettura è scorrevole , all'inizio sembra avere prospettive importanti degne di un futuro filmone hollywoodiano, una bella idea che a mano a mano diventa una cattiva idea, sembra che l'autore, andando avanti perda energia e fantasia.
E' una storia thriller sempliciotta, senza tensione, all'ultimo quando leggi l'ultima frase e chiudi il libro rimani per qualche secondo a pensare e realizzi subito d'aver perso tempo.
La speranza mia è che a Cooper non venga in mente (forse l'ha già fatto) di realizzare il seguito,sarebbe uno strazio.

Un thriller opaco.

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polenta violenta Opinione inserita da polenta violenta    20 Febbraio, 2012
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E' la prima reazione alla fine che spiega quanto un libro, un film, un album ci sono piaciuti. Quando qualcosa di bello finisce, in genere si rimane silenziosi per circa un minuto sospesi in uno stato a metà tra il mondo materiale e quello immaginario, quello narrato nel libro, suonato nella canzone, mostrato nel film. La sensazione agrodolce di questo momento è una delle più belle esperienze che esistano e quando qualcosa non la fa scaturire allora c'è qualcosa che non è piaciuto.

Cos'è che non è piaciuto (a me personalmente sia chiaro) ne "Il Marchio del Diavolo"?

Innanzitutto, vi dico che si tratta del classico libro nello stile di Glenn Cooper: veloce, scorrevole e anche piacevole. Mischia con discreto mestiere un romanzo d'azione, divagazioni storiche reali e di fantasia e aggiunge quel pizzico di esoterico che piace a tutti.

E fin qui ci siamo, ma se il momento di trance io non l'ho avuto ci deve essere un perchè. Innanzitutto il difetto di fondo: la protagonista è una suora! Cioè va bene tutto, ma una suora innanzitutto toglie un pò di appeal al personaggio (anche se è uno stereotipo preferisco il classico sbirro solitario che gioca secondo le sue regole), lo castra, non gli da quel qualcosa che lo renda vicino a noi o che ce lo renda un pò più simpatico. C'è solo questa suora che non fa altro che lamentarsi, pregare e desiderare di tornare al proprio convento....

Altro difetto da non sottovalutare: per essere un romanzo di azione-thriller le scene di tensione sono pochissime e concentrate tutte nel finale. Quelle che ci sono non sono neanche riuscite tanto bene. Dan Brown, Tom Knox e il primo Maxime Chattam sono ancora di un livello irraggiungibile per Glenn Cooper.

La storia di per se è fin troppo semplice, come lo è lo stile. Va bene, questo favorisce una lettura più scorrevole; ma qualche colpo di poesia come una similitudine su un panorama o una metafora su un'emozione sono quelle cose che distinguono un buon scrittore da un grande scrittore. Parafrasando una celebre canzone di Cocciante, questo libro è bello senz'anima. Piacevole da leggere, una bella distrazione durante un viaggio in treno, una bella alternativa alla televisione ma niente più.

Forse cooper dovrebbe tornare a fare lo sceneggiatore, se la cava di sicuro molto meglio.

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A chi non vuole impegnarsi troppo
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    19 Febbraio, 2012
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Il marchio del diavolo

Eeeh già, proprio vero quel detto: i campioni emergono alla distanza! E questo non è propriamente il lavoro di un campione. Si, è anche vero che non tutte le ciambelle riescono con il buco ma questa prova ci riporta un Cooper davvero sottotono.
Scateniamo l'inferno dunque.
Forse l'autore era davvero a corto di idee se si è dovuto ispirare almeno in parte, a mio avviso, ad Angeli e Demoni di Brown.
Il vero marchio del libro rimane lo stile dell'autore, sempre una scrittura scorrevole ma un po' meno piacevole rispetto alle sue opere precedenti.
L'ennesima congiura contro il Vaticano... i Lemuri figure demoniache ma assolutamente terrene che guidano la rivolta... Marlowe con il suo Faust... e perhè no? Una profezia, quella di Malachia che elenca i papi che si succederanno nei secoli, fino alla fine della cristianità? Staremo a vedere.
Sinceramente questo modo di scrivere una trama su tre fronti storici, antica Roma, XVI° secolo e giorni nostri è un po' troppo "solita" e forse Cooper potrebbe anche valutare, per le prossime opere, di adottare una temporalità un po' più lineare.
Il finale, e questo non è uno spoiler, è un po' troppo arrampicato sugli specchi e sinceramente appare un po' "arrangiato", dando l'impressione che ci sia stato un black-out nell'emisfero creativo dell'autore.
Il mio consiglio: "provaci ancora Glenn, le capacità non mancano e la fantasia anche".
Buona lettura a tutti.
Syd

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Cooper e Dan Brown
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Opinione inserita da Gad    14 Febbraio, 2012

Tema interessante, ma c'è di meglio sul genere

Bella la storia, bellissima l'ambientazione...ben caratterizzata la protagonista (un pò meno coloro che la circondano)...
Scrittura fluida ma a mio parere non troppo coinvolgente!
Nel complesso un bel libro un pò sullo stile di Manfredi, senza tuttavia riuscire a trasmettere il pathos e l'atmosfera di quest'ultimo autore....tra i due consiglierei decisamente il secondo!
E' il mio primo libro di Cooper; dati i temi l'interesse è alto ma non è certo il migliore del genere che abbia letto (vedi Manfredi).

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Valerio Massimo Manfredi
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spanish77 Opinione inserita da spanish77    05 Febbraio, 2012
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NIENTE MALE

Partendo dal presupposto che i tre libri precedenti sono di un’ottima fattura , anche in quest'ultima opera , l'autore non si smentisce affatto. Il contenuto è avvincente e scorrevole e la tensione è mantenuta sempre alta dalle suggestioni evocate dai continui cambi di palcoscenico; si passa dalla Roma attuale per regredire a quella delle prime persecuzioni cristiane, per poi fare di nuovo balzi in avanti, passando per l’Inghilterra delle guerre sanguinarie tra cattolici e protestanti. Tutto ciò conferisce alla lettura un notevole pathos anche laddove l’autore eccede nell’uso del mezzo fantastico o quanto meno inverosimile. La scorrevolezza nella lettura è data dalla oramai comprovata capacità dell’autore di fornire soluzioni né troppo scontate , né troppo assurde, ai misteri ed enigmi da lui stesso forgiati. Questa volta le macchinazioni e gli intrighi sono portati avanti da una sorta di setta che nel corso della storia ha annoverato personalità eccellenti nelle sue file. Tuttavia va sottolineato che l’approfondimento psicologico dei protagonisti e soprattutto l’indagine storico-artistica dei luoghi e siti archeologici citati non è esauriente come nelle opere passate. Va altresì evidenziata la consistente somiglianza di tale opera, per lo meno per quanto riguarda ambientazione e tematiche trattate , con “Angeli e Demoni ” di Dan Brown. Forse un po’ scontata ma non per questo deludente la parte finale che prelude , probabilmente, ad una seconda parte del libro.

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thriller a sfondo storico, Dan Brown e gli altri testi di Cooper
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cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    01 Febbraio, 2012
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Ci sarà un seguito? Speriamo di no...

Ma temiamo di sì. Infatti il polpettone diabolico di Cooper lascia tutti alla fine con il fiato sospeso su due interrogativi intriganti. La protagonista aspirante suora Elisabetta Celestino sceglierà definitivamente l’abito monacale o si lascerà conquistare dalla discreta corte dell’affascinante Lorenzo ? E poi : i diabolici lèmuri rimasti trameranno ancora contro la Chiesa ed il papato ? Alla prossima, sembra dirci strizzando l’occhio il buon Cooper….. Dopo “ La biblioteca dei morti” e “Il libro delle anime” Glenn Cooper sposta la sua fantasiosa e quasi monotematica attenzione su Roma e sulla Chiesa, insidiata da secoli da una stirpe diabolica con tanto di coda ( i cosiddetti Lèmuri). Vi sono digressioni nel tempo ( Nerone e le sue supposte nefandezze, il drammaturgo Marlowe con il suo Dottor Faust) che legano in modo molto complicato le vicende tra loro, sino ad arrivare al colpo di scena finale durante il conclave che dovrà eleggere il nuovo papa : i “buoni” salveranno i cardinali durante un attentato, i “cattivi” saranno eliminati ma non tutti …… Che dire ? Vi sono romanzi che fanno riflettere e ti arricchiscono e romanzi che leggi solo per sapere “come va a finire”. “Il marchio del diavolo” è uno di questi ultimi. Lo leggi come un giallo, e finisce tutto lì. Anche se indubbiamente è ben congegnato e presuppone qualche ricerca storica da parte dell’Autore, non ti dà nulla se non la curiosità ( per pochi) di andarsi a rileggere qualche dramma di Marlowe o di indagare in biblioteca sulla vecchia questione dell’incendio di Roma : saranno stati i cristiani ( tesi per la quale sembra propendere la moderna critica storiografica ) o sarà stato veramente l’enigmatico Nerone (oggi ritenuto non proprio così folle ed imbecille come ci hanno insegnato a scuola ) ? Ai posteri l’ardua sentenza. Per concludere, mi sembra che Cooper tenti di seguire le orme di Dan Brown : ma “Il Codice Da Vinci” e “Angeli e dèmoni” sono ben altra cosa……

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I romanzi di Glenn Cooper e Dan Brown
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Gondes Opinione inserita da Gondes    14 Gennaio, 2012
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IL MARCHIO DI GLENN COOPER

La lotta del bene contro il male è il filo conduttore di questo romanzo. L’eroe di turno questa volta è una suora che dovrà riuscire a salvare la chiesa cattolica contro una setta intenzionata a distruggerla. La storia di fondo che sostiene questo romanzo non si può certo dire che sia originale, in quanto proposta più volte da altri autori. Quello che garantisce al libro un valore aggiunto rispetto a tanti altri libri, è lo stile di Glenn Cooper, che dimostra anche in questa occasione un buon talento ed abilità. La tecnica è quella ormai collaudata in altri sui libri, e cioè quella di dividere la storia in fasi temporali diverse. Partendo dal presente, spiega in modo chiaro le fasi storiche che hanno portato a quel momento. Per far questa intreccia una serie di personaggi realmente esistiti che gli sostengono la storia aiutandolo nel suo racconto. La storia beneficia molto di questi continui salti nel tempo, che anche se non particolarmente approfonditi danno la possibilità al lettore di rivivere certe situazioni.
Il finale è di quelli da film d’avventura dove una possibile catastrofe è nelle mani di un “supereroe” che potrebbe non salvare il mondo se quel giorno non ha l’intuizione giusta.
Tutto sommato è un libro che si legge molto bene che fa trascorrere piacevoli momenti di relax, senza però farci impazzire dall’entusiasmo.
Ciao a tutti,
Denis

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Acciaio Opinione inserita da Acciaio    03 Gennaio, 2012
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Un pò meglio... ma non troppo

dopo la mappa del destino mi ero fatto l'idea che cooper avesse sparato le sue cartucce con il libro delle anime.
ho letto il marchio del diavolo sperando di essermi sbagliato, e in parte è stato così.
come romanzo mi è piaciuto di più ma è lontano dalla tensione della sua prima opera.
ho pensato ad un paralleo con zafon, che dopo l'ombra del vento ha scritto un libro pressochè analogo senza uscire dal suo filone.
spero che cooper riesca invece a sterzare e prendere altre strade, diverse e originali.
secondo me la stoffa dello scrittore c'è come quella del ricercatore.
manca una nuova idea vincente che sappia incollare il lettore al libro

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a chi piacciono i thriller storici
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Fò Opinione inserita da Fò    29 Dicembre, 2011
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Perplessa

Insomma. Quando leggo questi libri non mi aspetto mai troppo, giusto una compagnia per passare qualche ora a rilassarmi. Però Gleen mi eri piaciuto. I primi due libri erano graziosi, devo dirlo. L'idea azzeccata e lo stile semplice ma coinvolgente mi avevano regalato ore di interessante e piacevole lettura. E' per questo che quando è uscito Il Marchio Del Diavolo l'ho comprato senza pensarci troppo..
Eppure il titolo non mi attirava affatto, la trama e persino la copertina mi davano l'idea di qualcosa di già visto, già sentito. Vabbè, ho pensato che l'affascinante Glenn non mi avrebbe delusa e alla fine l'ho letto.
La trama è costruita forzando troppo alcuni eventi storici, come a voler inserire per forza un pezzo di puzzle che chiaramente non entra in quello spazio vuoto. La protagonista non mi piace, è piatta e monotona ed è pure una suora (ok non sono razzista verso le suore, ma quali grandi scene di azione possiamo aspettarci da lei?? E se pure ci sono, ciò la rende ancora più finta).
Insomma il vecchio caro Will Piper non è stato sostituito degnamente.
Il Vaticano, il Papa.. tutte cose trite e ritrite negli ultimi anni: EBBASTA!!! L'unica nota positiva è la ri-scoperta di Marlowe, che effettivamente non ha ricevuto molto spazio nei miei studi e che mi ha spinto a riguardare; per il resto un personaggio si chiama Stephenie Meyer e questo ha fatto perdere altri punti a Glenn (anche se non so se sia un caso..boh!?).
In conclusione, se vi va di divertirvi con libri di questo tipo, vi consiglio i primi due e non questo. Non vale la pena, non vale i soldi.

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Opinione inserita da Alessio    27 Dicembre, 2011

il marchio di Cooper

Libro molto scorrevole e piacevole dall'ossatura ormai collaudata.
Acquistato poco prima di natale e terminato il 27/12 è un romanzo che si "fa leggere" bene, dalla trama ben costuita e ben legata agli avvenimenti storiiici reali.
Il personaggio principale è affidato a suor Elisabetta che deve affrontare un'indagine che si rivela ben presto piena di pericoli e di avversità; è anche grazie alla sua forte fede che ne esce sana e salva.
Unico neo: alcuni collegamenti e spiegazioni di fatti all'interno della storia sono forse esposti alla fine del romanzo in maniera troppo sbrigativa.

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andrea70 Opinione inserita da andrea70    26 Dicembre, 2011
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Chi si accontenta 2... il ritorno

Me lo hanno regalato per Natale , ho deciso di leggerlo subito.
La trama è sicuramente molto scorrevole , la vicenda su piani temporali diversi è ormai un clichè necessario non solo di Cooper, ma non c'è questa tensione ai massimi livelli e i cosiddetti "colpi di scena" sono invece piuttosto ovvi. Nel complesso è il solito Cooper il quale sta diventando per i thriller storici quello che è Clive Cussler per l'avventura : una piacevole compagnia per qualche ora di lettura ma che alla fine non lascia nulla.
Introspezione dei personaggi da giornaletto rosa, ricerca storica lo stretto necessario per tenere in piedi il tutto (forse...), tanto "volemose bene" e finale che lascia aperto uno spiraglio ad un eventuale seguito (e mi auguro di no).

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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    20 Dicembre, 2011
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B è la chiave di tutto

La vicenda narrata nel libro si svolge in ben tre diversi piani temporali, mentre ben distinta sullo sfondo aleggia la profezia di Malachia, la quale potrebbe portare alla distruzione del Vaticano.

Nel primo periodo storico, che si svolge precisamente nel 1139, un misterioso uomo arriva alla Città Eterna per assistere all’eclissi che mostrerà un allineamento astrale unico il quale rivelerà il numero esatto di Papi e dopo di questi la Chiesa decadrà e dalle sue rovine sorgerà un nuovo mondo.

Il secondo periodo si dipana nel 2000: una giovane archeologa sta lavorando a degli scavi nelle catacombe di San Callisto, ma ad un tratto, senza nessuna valida motivazione il Vaticano le ordina di fermare gli scavi compromettendo la sua carriera e purtroppo anche la sua vita.

Il terzo ed ultimo piano temporale si svolge al giorno d’oggi.
La protagonista è una suora, che si trova a studiare dei simboli astrologici tracciati nel colombario di San Callisto.
Questa suora entra in possesso di un libro antico nel quale intuisce una diabolica profezia.

Il modo intrinseco di narrare i fatti da parte dello scrittore rende il thriller ancora più avvincente e coinvolgente con continui colpi di scena e tanta suspense.
Quasi l’intero episodio si svolge a Roma precisamente alla Vigilia del Conclave.
Il periodo di tempo che copre questo thriller è dal 1100 fino ai giorni nostri.
È un libro che descrive il continuo combattimento tra il bene ed il male e tra la Chiesa e degli esseri con una strana anomalia fisica.
In alcune parti del libro le descrizioni sono meno dettagliate, ma in compenso si tratta di un buon romanzo che riesce a catturare fin dalle prime pagine l’interesse del lettore.
I capitoli non molto lunghi fanno accrescere la voglia di continuare a leggere, di far capire i misteri che si nascondo e di finire il racconto nel più breve tempo possibile.

Il finale è inaspettato e secondo il mio umile parere prelude ad una continuazione della storia.

Posso solo aggiungere che si tratta di un altro stupendo capolavoro, LEGGETELO!

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Agli amanti di Dan Brown, Ken Follett ed i thriller storici in generale
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aeglos Opinione inserita da aeglos    15 Dicembre, 2011
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NON SBAGLIA MAI GLEEN!!!

Finalmente anche in Italia è uscito il libro di Gleen Cooper! Non ne potevo più! Tanto tempo per aspettarlo e poi in soli 7 giorni l'ho praticamente divorato! E' un onore per me essere la prima a commentarlo! Innanzitutto devo dire che, all'inizio del libro, facevo un pò fatica a capire le storie passate, questa volta ne ha usate addirittura due in un unico libro, ma poi la storia mi ha coinvolto in maniera assurda, incredibile! Ci si trova davanti, per la prima volta riguardo ai libri di questo autore, ad una protagonista femminile. Certo è che, avendo come protagonista una suora, non ci si può aspettare un finale mozzafiato, con pistole e azioni varie come eravamo abituati con Will. Forse il finale è anche un pò sbrigativo, se si vuole pignolare su qualcosa, ma coinvolgente lo stesso! Un libro anche molto descrittivo! Resta il fatto che comunque il finale a sorpresa non manca ed è anche interessante perchè comunque si viene a conoscenza (per chi non lo era) del libro Faust! Gleen Cooper non sbaglia un colpo!

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ALTRI LIBRI DI GLEEN COOPER O LIBRI COME IL CODICE DA VINCI!
THRILLER STORICI!
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