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Mia madre, la mia bambina
 
Mia madre, la mia bambina 2013-02-18 12:13:37 LuigiDeRosa
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    18 Febbraio, 2013
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A mia madre

Quando nel 1998 apparve nelle maggiori librerie d'Europa
"Il razzismo spiegato a mia figlia" si rivelò da subito un successo
di vendita e di pubblico, sorprendente anche per Tahar Ben Jelloun.
Perchè? Forse perchè il razzismo è un fenomeno odioso ma che fa parte della nostra natura, lo generano l'ignoranza e la xenofobia, è come un dente
cariato,la causa del male siamo noi stessi e le nostre cattive abitudini alimentari;possiamo strapparlo via, ma se non cambiamo, si ammalerà un altro dente.Tahar Ben Jelloun si dimostrò un ottimo dentista, ci spiegò
le cause maggiori e ci offrì una cura, semplice quanto efficace:la Cultura.
Con la stessa incisiva sobrietà di linguaggio Tahar Ben Jelloun in
"Mia madre,la mia bambina" affronta il problema di una malattia devastante
sia per chi ne è ammalato, sia per i familiari e gli amici del degente: l'Alzheimer.
Il dolore che sparge a piene mani questa malattia sciocca tutta la famiglia
perchè va a colpire soprattutto la memoria, tutto quello che siamo stati e siamo,
ancora più doloroso se a confonderti con tutto il resto del mondo è tua madre,colei che ti ha generato.In questo libro Ben Jelloun racconta la vita di Lalla Fatma, sua madre. Viaggiamo in loro compagnia attraverso un Marocco suggestivo, fatto di tradizioni arcaiche , partiamo dalla piccola Fès , città santa fatta di piccoli mercati e numerose Moschee, dove,Lalla Fatma bambina conobbe le prime gioie e i primi dolori per giungere infine nella caotica Tangeri.Ci confronteremo con costumi antichi e lontani dalla nostra cultura,apprenderemo delle incomprensioni con il marito, con i parenti e dell'amore cieco e risoluto per i figli.Ci accoglierà il suo caldo abbraccio: il profumo di madre,ma ci sveglieremo bruscamente con una donna che non ci riconosce più, che teme di essere derubata e abbandonata dalla serva Keltoum, che puzza di merda e odia i pannoloni.
Non è una favola, è l'Alzhimer, ricordo uno scritto di James Matthew Barrie in "Peter Pan":
"Dio ci ha donato la memoria, così possiamo avere le rose anche a dicembre",questa malattia
le rose le brucia, come una gelata improvvisa,non torneranno più a fiorire.

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Commenti

9 risultati - visualizzati 1 - 9
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Bellissima recensione , con citazione finale Da Incorniciare :-)
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petra
18 Febbraio, 2013
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Una splendida recensione su un tema difficile e delicato...grazie:)
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Pia Sgarbossa
18 Febbraio, 2013
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Si, la recensione è bella ma mi tocca troppo...ne so qualcosa purtroppo del'Alzheimer...
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LuigiDeRosa
18 Febbraio, 2013
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Grazie
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LuigiDeRosa
18 Febbraio, 2013
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Grazie
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LuigiDeRosa
18 Febbraio, 2013
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Grazie .So che le parole in certi casi servono a poco e ancor meno quelle scritte in questa Babele digitale che è internet fatta di perfetti sconosciuti che si dicono amici solo perchè hanno scelto un "condividi", ma ti auguro di cuore di avere sempre la forza di affrontare i dolori più duri. Luigi
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Pia Sgarbossa
18 Febbraio, 2013
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Luigi , con questo tuo intervento mi esprimi una bella "saggezza"... quanto ragione hai!!!
... e ti ringrazio io di cuore, per quello che mi hai scritto...davvero.
Con stima, la tua "amica" Pia.
....non posso fare altro che dirti ciò cha hanno già espresso altri. Questa tua recensione è bellissima!
In risposta ad un precedente commento
LuigiDeRosa
19 Febbraio, 2013
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Grazie
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