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Io sono Malala
 
Io sono Malala 2013-10-16 08:01:18 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    16 Ottobre, 2013
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Malala Yousafzai

Tempo fa ricordo di essermi soffermata di fronte a delle immagini dal Pakistan di una ragazzina vittima  di un attentato . Ricordo di aver cercato notizie su di lei, di aver letto un anno dopo il suo discorso alle Nazioni Unite. Ricordo la commozione  e di aver promesso a me stessa, inconsapevolmente e senza sigillo, di diffondere la sua storia ed il suo messaggio, se mai un giorno fosse giunta l'occasione.
Lei si chiama Malala Yousafzai, e' stata la piu' giovane candidata al Nobel per la pace e io mantengo le promesse, questo e' quel giorno.

Malala nasce in Pakistan, in un villaggio pashtun nella valle dello Swat, in un contesto tradizionalista e fortemente condizionato dalla religione islamica e dai precetti del sacro Corano, che come tutti i libri sacri e' soggetto ad interpretazioni piu' o meno restrittive. La fortuna e la peculiarita' della piccola primogenita femmina e' il padre insegnante, buon musulmano pacifista ed ecologista, il cui sogno e' la diffusione dell'istruzione a prescindere dal sesso di ogni bambino, sostenitore del reciproco rispetto tra culture e religioni diverse. Malala cresce nelle aule del padre e si innamora dei libri, fecondando fin da piccina il seme della giustizia culturale per ogni bambino, visto che in nessun verso del Corano e' imposta l'ignoranza femminile e la dipendenza della donna all'uomo. 
Ma le precarie condizioni della donna in Pakistan peggiorano drasticamente con l'arrivo della politica del terrore dei talebani che impone il burqa, la pubblica fustigazione, il ritiro delle femmine dalle scuole,  zittisce la musica  e insidia l'incubo dei kamikaze, delle bombe, delle lame che decapitano. Undicenne, Malala partecipa ad un blog della BBC dove racconta la quotidianita' di una bambina in epoca talebana, partecipa a congressi ed interviste dove denuncia e implora per il diritto all'istruzione e la sua fama cresce a dismisura anche in Occidente.
Malala diventa pericolosa, Malala si sta imponendo per i diritti delle donne, le sue quattro parole, i suoi libri e le sue matite sono pericolosi : Malala deve morire.
Il 9 ottobre 2012 , attentatori talebani bloccano il bus su cui la quindicenne sta viaggiando e sparano tre colpi, uno di questo le penetrera' nel cranio e scendera' fino alla scapola. 
Evidentemente il suo Dio era in disaccordo coi talebani.
Perche' il proiettile miracolosamente sfiora la scatola cranica ma non lacera il cervello e dopo mesi di neurochirurgia tra Pakistan e Inghilterra, Malala e' viva ed ha riacquistato l'80 per cento di mobilita' facciale. E non ha alcuna intenzione di tacere o di smettere di lottare per le donne del suo paese e per la scolarizzazione globale.

Scritto da Christina Lamb, importante corrispondente di guerra, la penna non emerge per eccellenza ma per semplicita' e se all'inizio ero perplessa, poi ho capito che il fine della Lamb era di portare ogni singola particella di Malala nel libro, compresa la semplicita' colloquiale del linguaggio della ragazza. Ne emerge una testimonianza molto importante e piacevole da leggere, sia per documentarsi sulla situazione pakistana che per comprendere e apprezzare il messaggio di pace e l'impegno di questa piccola e coraggiosa pashtun : 
" Sedermi a scuola a leggere libri e' un mio diritto . Vedere ogni essere umano sorridere e' il mio desiderio. Il mio mondo e' cambiato ma io no. "

Forse non servira' a niente, ma Malala Yousafzai e' un passo. Non copriamo l'impronta di polvere, leggetelo e diffondete, se ne avete voglia. Buona lettura.

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Commenti

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Ricordo anch'io di questa ragazzina...
E' un genere di lettura di gran contenuto che apre delle finestre sul mondo, sull'uomo oggi, sulle culture.
In risposta ad un precedente commento
EvaBlu
16 Ottobre, 2013
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Io ti stimo troppo! Sei una delle persone più sensibili ed intelligenti che io abbia incrociato nella vita :) Grazie Cub !
Purtroppo il principio della superiorità maschile viene più volte ribadito nel Corano, così come la possibilità di picchiare le donne se non obbediscono ecc. Queste cose le ha spiegate bene Oriana Fallaci nei suoi libri. “Malala Yousafzai e' un passo. Non copriamo l'impronta di polvere”: ben detto Cub!
In risposta ad un precedente commento
C.U.B.
16 Ottobre, 2013
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@Eva, ma che persone hai incontrato in vita tua ?! Dai scherzo, grazie anche se un po' esagerata ;-)

@Cristina , sono assolutamente ignorante in fatto di Corano e salvo errori od omissioni mie, dal libro si evince la posizione di Malala e del padre, entrambi molto religiosi , che affermano che nel libro non e' mai letteralmente scritto qualcosa del genere. Si tratta di interpretazioni, ovviamente pilotate a seconda di chi interpreta.
Poi ribadisco, io mi limito al libro della Lamb, non ho molta esperienza in queste letture ne' tanto meno sui fondamentali del Corano. Sia quel che sia e' un buon lavoro, a me e' piaciuto :-)
Un argomento che mi interessa moltissimo e anche se lo stile non è perfetto, condivido con te che valga la pena leggerlo, anche perchè non si può rimanere insensibili di fronte a certe situazioni così lontane da noi. Grazie per la bella segnalazione.
grazie infinite cub, anche io avevo sentito parlare di questa ragazzina e della sua candidatura per il premio nobel per la pace di quest'anno che se non erro non ha vinto per una manciata di voti. la sua storia deve essere la nostra storia affinchè ognuno di noi possa combattere ogni forma di sopruso e violenza "ignorante" nel proprio piccolo.
io l'ho prenotato in biblioteca, speriamo chi ce l'ha tra le mani sia un lettore veloce :-)
Bellissima la storia di questa ragazza,bellissima la frase che citi.Di una verità disarmante che ti fa sentire impotente.Lo leggerò
Serve CUB, eccome se serve! Brava :-)
mi associo
brava cub
Una storia profondamente toccante.....una recensione di grande sensibilità che ti rende onore.
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