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Lo Zen nell'arte della scrittura
 
Lo Zen nell'arte della scrittura 2016-06-16 16:45:12 Valerio91
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    16 Giugno, 2016
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Stay drunk on writing

LAVORO. RELAX. NON PENSARE!
Questi sono i tre concetti fondamentali che, secondo il mitico Ray Bradbury, possono trasformare un uomo con in mano una penna in uno scrittore di successo. Sarà una volta entrati in simbiosi con questi tre concetti che la parola LAVORO diventerà sinonimo di AMORE, e potremo considerarci realmente creatori di storie.
Facciamo una premessa: Bradbury è un maestro, dunque nulla da stupirsi se uno come lui ha buttato giù questo libro sulla scrittura, che più che un manuale è una specie di opera motivazionale.

Raccontandoci alcuni aneddoti presi dalla sua esperienza personale, Bradbury ci darà una serie di dritte per orientarci nella nostra mente, per prendere la direzione che conduce alla creazione di buone storie.
Il consiglio universale è sempre quello di leggere e scrivere tantissimo, almeno 2000 parole al giorno, per affinarci con l'esperienza. In fondo, non si diventa bravi nel proprio lavoro proprio svolgendolo ogni santo giorno? Cosa c'è di diverso nelle arti, compresa la scrittura?
Quello su cui l'autore pone l'accento però, siamo noi stessi. Quando lo scrittore diventa unico? Quando le parole e i pensieri che mette su carta scaturiscono da sé, dalle sue esperienze, dai suoi viaggi, dalle sue letture, dalle sue gioie, dai suoi dolori. Siamo il pozzo dal quale attingere le nostre storie uniche, e se solo ci soffermassimo per un attimo a riflettere su quel che siamo, su quel che abbiamo accumulato, ci stupiremmo di quanto materiale troveremmo ad attenderci. Il cervello è come una coppa da riempire all'infinito, e dal quale far uscire quello che poi verrà letto da altri che, essendo lettori come noi, apprezzano l'autenticità e le emozioni. Questa coppa però, bisognerà pur riempirla, e possiamo farlo soltanto lavorando su noi stessi, facendo, e non aspettando che le idee scendano dal cielo. Anche l'immagine più semplice che giace nei recessi della nostra mente, può diventare un'immagine meravigliosa da mettere su carta.
Obiettivo numero uno? Non avere obiettivi. Ricercare la fama e i soldi e farne lo scopo principale della nostra produzione non farà altro che contaminarla nella direzione che, nella nostra testa, ci porterebbe a ciò che vogliamo. Ma difficilmente sarà così. Queste cose potranno arrivare solo se daremo vita alle nostre idee senza lasciare che siano influenzate dalla ricerca disperata di cose materiali.
Il concetto chiave è, come dice Bradbury, NON PENSARE!

"Devi essere perennemente ubriaco di scrittura, per impedire che la realtà ti ditrugga."

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
On writing di Stephen King
Aspiranti scrittori
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Commenti

7 risultati - visualizzati 1 - 7
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Non so se sono d'accordo con Bradbury, Valerio, ma devo dire che la tua recensione è molto accattivante.
In risposta ad un precedente commento
Valerio91
16 Giugno, 2016
Ultimo aggiornamento:
16 Giugno, 2016
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Grazie Rollo. Su cosa non sei d'accordo con Bradbury, di preciso?

Vale.
Che il concetto chiave dello scrivere sia "non pensare"... a meno che io non abbia capito cosa esattamente Bradbury voglia dire (ci sta, visto che non ho letto il libro).
In risposta ad un precedente commento
Valerio91
17 Giugno, 2016
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Pensavo di non essere stato chiaro su questo concetto, purtroppo una recensione è troppo breve per spiegare cosa Bradbury voglia dire, ma sono pronto a scommettere che non è come pensi tu... Diciamo che "non pensare" non è inteso nel senso letterale... Ma non inquinare le idee con i pensieri, con il rimuginare. Scrivere seguendo l'impeto dell'ispirazione, che poi per correggere e pensare ci sarà tempo...
Ciao Valerio.
Bella presentazione del libro, anche se questo autore mi pare la ponga in modo un po' semplicistico.Diventare un grande scrittore ritengo sia un obiettivo difficilmente raggiungibile (occorre profonda cultura, una tradizione alle spalle, un senso altissimo di autenticità ...) , tant'è che i grandi letterati sono rarissimi. Poi, penso che il termine "successo" oggi suoni in modo piuttosto volgare.
In risposta ad un precedente commento
Valerio91
17 Giugno, 2016
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Ciao Emilo,
di certo non ho reso l'idea completa del pensiero di Ray. Forse solo leggendo il libro completo si può dare un giudizio preciso. Sta di fatto che sulla difficoltà di essere scrittori, sono d'accordo con te...

Vale.
Ok, ora mi è più chiaro quello che vuole dire Bradbury. Tuttavia continuo a non essere convinto.
Ci sono autori che hanno spiegato come, non essendo sicuri di ciò che avevano già scritto (non necessariamente nell'ordine cronologico che avrebbe assunto il libro), non riuscivano ad andare avanti, come avessero bisogno di una sorta di convinzione o di geometria di quanto già fatto. Questi scrittori non accetterebbero mai l'assunto di Bradbury, così come quest'ultimo non accetterebbe il loro.
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