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L'invenzione della solitudine
 
L'invenzione della solitudine 2018-01-11 14:24:31 Riccardo76
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Riccardo76 Opinione inserita da Riccardo76    11 Gennaio, 2018
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Figli che son padri

Ognuno di noi racconta qualcosa, ognuno ha un modo differente di raccontare, Auster in questo libro molto introspettivo lo fa a partire dagli oggetti che passa in rassegna nella casa del padre da poco scomparso. Ogni indizio è un modo di svelarci, scena dopo scena, la vita di un padre e il rapporto con suo figlio. Auster dipinge un’immagine di suo padre alienato e solitario, un uomo distaccato, l’autore però scava in profondità alla ricerca di un brutto dramma famigliare, lo fa anche per darsi una spiegazione, per raccontarci e raccontarsi che ognuno di noi è condizionato dagli eventi della vita.
Il libro è diviso in due sezioni, nella prima Auster da figlio si interroga sulla sua esistenza in relazione ad un padre estraneo e disinteressato. Questa prima parte è quasi lineare, racconta una storia famigliare vista con la lucidità di un figlio che ha perso il padre, un padre come anticipato troppo distante per poter trasmettere amore, una distanza emotiva ancor prima che fisica.
Nella seconda parte, Auster figlio è anche e soprattutto padre, racconta in maniera meno lineare il suo rapporto con suo figlio, racconta il peso della solitudine che il lavoro di scrittore, spesso impone. La seconda parte del libro è, a mio avviso, volutamente frammentaria e un po' confusa, un insieme di immagini, istantanee, citazioni e pensieri che fanno capire il punto di vista del padre, Auster sembra quasi volerci trasmettere tutta la sua confusione e difficoltà ad essere padre, un suo distacco emotivo con suo figlio, del tutto simile a quello vissuto con suo padre.
Due punti di vista di una stessa persona che veste i panni di figlio prima e di padre poi, una profonda immersione nella psiche e nell’emotività umana, la sofferenza di essere figlio di un padre distaccato che si converte nella sofferenza di essere padre a sua volta, ancora una volta distaccato e lontano.

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Commenti

4 risultati - visualizzati 1 - 4
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credo che essere padri non sia sempre facile. Non è un mestiere che si apprende. Così come spesso non lo è essere figli. La congiuntura non sempre è possibile, ma auspicabile. Leggerò con curiosità questo libro. Grazie per la recensione. Bella.
Una recensione equilibrata ed esaustiva. Questo è l'unico libro che ho letto dell'autore. Comprendo la tua attribuzione delle stellette, anche se io gliene ho assegnata qualcuna in più (nel totale, ovviamente).
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Riccardo76
11 Gennaio, 2018
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Grazie Ornella, hai ragione essere padri e figli non si impara e non è facile, forse però ci si complica la vita, bisognerebbe evitare le congetture e amare semplicemente.

Saluti
Riccardo
In risposta ad un precedente commento
Riccardo76
11 Gennaio, 2018
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Grazie Emilio, il modo di scrivere di Auster mi piace ho letto poco di questo autore, ma credo che sia uno scrittore di gran livello.

Saluti
Riccardo
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