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Lion. La strada verso casa
 
Lion. La strada verso casa 2021-01-17 07:52:42 enricocaramuscio
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enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    17 Gennaio, 2021
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La lunga, imprevedibile e avventurosa strada della

Cosa ci fa un ragazzo australiano davanti alla porta scardinata di una minuscola abitazione diroccata, nella polverosa strada di una fatiscente cittadina dell'India centrale? Perché, trovare disabitata questa capanna dai muri sbrecciati, accende nel suo animo una sensazione di deja-vu che lo precipita in un vortice di paura? "Era questa la mia paura più grande, il terrore paralizzante che, in anni e anni di ricerche, avevo ricacciato nell’angolo più remoto della mia mente: che una volta ritrovata la mia casa, la mia famiglia non ci sarebbe stata. Mi sento perso e non so che fare. Non è la prima volta che mi succede. Eppure, anche se ora ho trent’anni, un po’ di soldi in tasca e un biglietto per tornare da dove sono venuto, mi sento esattamente come tanti anni fa, quando ero solo e perso su quel binario. Faccio fatica a respirare e la mia mente continua a correre. Vorrei poter cambiare il passato". Saroo Brierley racconta in prima persona un'esperienza autobiografica che ha dell'incredibile. All'età di cinque anni perde la strada di casa, salendo erroneamente sul treno sbagliato e ritrovandosi solo e impotente a migliaia di chilometri dalla sua famiglia, in una della città più sovrappopolate, caotiche e pericolose del mondo: Calcutta. Il terrore si impossessa inevitabilmente di lui. Non riesce neanche a pronunciare bene il suo nome, figurarsi quello della sua città. Ha difficoltà a trovare aiuto, tra l'indifferenza di gente abituata a vedere bambini soli e derelitti per strada e la sua naturale diffidenza nei confronti di un mondo adulto che, al di fuori delle mura domestiche, è percepito come ostile, pericoloso, cattivo. Ma Saroo non ha mai vissuto in una bolla dorata, alla sua tenera età ha già dimestichezza con l'arte di arrangiarsi, di sopravvivere. Si fa presto coraggio e riesce in qualche modo a destreggiarsi, a cavarsela finché, grazie all'aiuto di persone caritatevoli e di associazioni umanitarie, si ritrova in un altro continente, in una bella casa, con dei genitori adottivi pronti a donargli tutto l'amore possibile. Una narrazione più vicina alla cronaca che alla narrativa, ma non per questo meno ricca di carica emotiva, né meno capace di infondere emozioni nel lettore che vanno dal panico al sollievo, dal terrore al coraggio, dalla serenità alla malinconia. Sullo sfondo uno scenario che parla di donne ripudiate che, per sfamare i figli, sono costrette a trasportare pesanti pietre sotto al sole, dall'alba al tramonto, per un salario da fame; di bambini costretti a chiedere l'elemosina o a commettere piccoli furti per integrare le irrisorie entrate dei genitori, o di altri che vivono per strada senza soldi, senza famiglia, senza un tetto sulla testa, alla mercé di trafficanti di minori; di istituzioni inadeguate, di caos e sporcizia, ma anche di gente pronta ad aiutare senza chiedere nulla in cambio, di legami forti che vanno al di là della genetica. Saroo ha la possibilità di ricominciare da capo, diventa un australiano a tutti gli effetti (anche se i tratti somatici lo rendono spesso bersaglio di episodi razzisti), ama la sua nuova famiglia come continua ad amare, senza mai riuscire a dimenticarla, quella di sangue. Ma come fare a rintracciare la mamma, i suoi amati fratelli, la sua adorata sorellina? Sembra un'impresa impossibile. Eppure eccolo qua, davanti alla casa in cui ha vissuto i suoi primi cinque anni. Come avrà fatto a ritrovarla? Riuscirà a riconciliarsi con i suoi consanguinei? Quale altro percorso si ritroverà davanti sulla lunga, imprevedibile e avventurosa strada della vita? "A volte mi è difficile non pensare che nella mia vita abbiano agito forze che vanno al di là della mia comprensione. Non sento l’esigenza di trasformare questa idea in fede religiosa, ma sono convinto che, dall’istante in cui da bambino mi sono smarrito e ho perso la mia famiglia a quando sono diventato un uomo che di famiglie ne ha due, tutto sia stato predisposto per accadere proprio nel modo in cui è accaduto. Ed è un pensiero che mi rende profondamente umile".

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siti
17 Gennaio, 2021
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Molto interessante!
Molto interessante davvero!
Ciao, Enrico.
Un autore che non conosco affatto. Veramente, non conosco affatto la letteratura australiana.
Si, è molto interessante. Non credo tuttavia che Brierley si possa definire uno scrittore a tutti gli effetti. Credo si debba considerare come una persona che ha voluto mettere su carta la sua incredibile storia e condividerla con il mondo. Vedremo se si cimenterà ancora con la scrittura.
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