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Le basi morali di una società arretrata
 
Le basi morali di una società arretrata 2014-02-07 21:16:05 silvia t
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silvia t Opinione inserita da silvia t    07 Febbraio, 2014
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Le basi morali di una società arretrata

Un tuffo nel passato è quello che il lettore fa leggendo questo saggio; un piccolo paese italiano, arroccato su un monte, dove la popolazione non vive, ma sopravvive, dove avere dei figli è quasi un lusso più che una risorsa, dove anche le più evidenti conquiste della tecnologia sono quasi sconosciute. Non siamo negli anni del verismo, in una società Verghiana, alle prese con il progresso, ma nel 1955, in un piccolo paese chiamato, nella finzione, Montegrano, ma che esisteva allora ed esiste ancora.
Venuto a conoscenza di questa situazione e approfittando delle origini italiane della moglie, Banfield decide di capire il motivo di tale arretratezza del paesello e osservando, analizzando trae le sue conclusioni che mutatis mutandis sono applicabili a moltissime scienze umane.
Secondo l'autore la causa della arretratezza sta nella diffusione del “familismo amorale” molto diffuso in quelle società isolate e prive di qualsiasi tipo di collaborazione; ma cos'è questo fantomatico familismo amorale? Si può sintetizzare in questa frase:

"massimizzare unicamente i vantaggi materiali di breve termine della propria famiglia nucleare, supponendo che tutti gli altri si comportino allo stesso modo".

Lo studio è condotto in modo scientifico, aggiungendo all'osservazione diretta questionari e test psicologici; alcuni di questi ultimi riportati in appendice consistono delle TAT (Thematic apperception Test) che sono molto usati in psicologia al fine di identificare le emozioni, i sentimenti, i conflitti più importanti nella personalità di un individuo. Al soggetto viene presentata un serie di venti immagini e gli si chiede di costruire brevemente sotto la prima impressione, una storia che possa essere illustrativa dell'immagine stessa. Le immagini si prestano a interpretazioni più o meno ambigue (una è un foglio bianco puro e semplice). Le interpretazioni del soggetto rivelano sentimenti, valori, preoccupazioni di cui il soggetto può essere consapevole meno. Lo psicologo può trarre indicazioni assai importanti sulla personalità del soggetto dai particolari delle storie che vengono narrate. In questo caso però vengono usati i TAT soprattutto per identificare elementi dell'ethos comune piuttosto ce trati della personalità. [cfr pag 86 nota 12].

Da un punto di vista lessicale è molto semplice e ben comprensibile pur non essendo un'opera di divulgazione e l'analisi è ben spiegata, ma forse si avverte una tendenza, da parte dell'autore, a “far tornare” le sue ipotesi, che comunque risultano molto interessanti.

La causa principale della situazione a Montegrano è la totale incapacità dei propri abitanti a comprendere la necessità di associarsi per creare qualcosa per la comunità; questo concetto esula dalla rosa delle possibilità, poiché l'unica cosa che conta è il proprio tornaconto, ma non per cattiveria o per egoismo, proprio perché la sopravvivenza è vista come qualcosa di individuale e non di comunitario. Davvero toccanti ed esplicativi alcuni racconti degli abitanti, famiglie che non possono avere più di due figli perché non possono permettersi la dote alle femmine, oppure la necessità di rompere con la famiglia di origine per concentrare tutte le proprie forze su quella nuova.

Alla conclusione del libro, che seppur piccolo è molto difficile riassumere se non nei tratti salienti, si ha l'impressione che il familismo amorale sia molto diffuso, non nei termini che vengono qui riportati, ma nell'ethos (l'insieme delle usanza delle idee, dei termini di giudizio e di comportamento comuni che individuano e differenziano un gruppo da altri gruppi) di molte realtà soprattutto piccoli gruppi, piccole comunità, lobbies e forse anche internauti.

Consigliato per avere una visione diversa delle molte piccole realtà che ci circondano e forse anche di noi stessi.

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Commenti

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Interessante segnalazione, Silvia.
In risposta ad un precedente commento
silvia t
08 Febbraio, 2014
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Me lo ha consigliato un collega, per cerare di comprendere il comportamento dei piccoli gruppi di persone e devo dire che sono rimasta davvero stupita; le conclusioni sono applicabili a molte situazioni e si può riuscire attraverso di esso ad analizzare molti comportamenti e a darsi qualche spiegazione.
Mi diceva il collega che ormai lo conosce solo chi fa studi di sociologia, così ho pensato di segnalarlo perché lo ritengo molto attuale, anche perché l'introduzione, molto critica nei confronti della teoria esposta, fornisce gli strumenti per comprendere il libro.
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