Saggistica Scienze umane La maledizione della brava ragazza
 

La maledizione della brava ragazza La maledizione della brava ragazza

La maledizione della brava ragazza

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Carina, educata, modesta, altruista. A dispetto di anni di battaglie e proclami per l'emancipazione femminile, il mito della brava ragazza non dà segni di debolezza. Anzi sopravvive e prolifica, spesso alimentato dall'educazione familiare, dalla scuola e in genere dalle aspettative sociali. Essere una brava ragazza, però, è un'impresa logorante. Troppo stretti i confini di un'identità imposta dalle convenzioni sociali. Troppo forte la pressione. Prima o poi si finisce per credere di non essere all'altezza, l'autostima crolla. Rachel Simmons propone un manuale di self-help pratico e accessibile, che all'analisi dei meccanismi psicologici accompagna una serie di consigli e di esercizi per allenarsi a conquistare una più serena consapevolezza di sé e maggiore sicurezza nei rapporti con gli altri.



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La maledizione della brava ragazza 2015-06-04 14:34:19 mia77
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mia77 Opinione inserita da mia77    04 Giugno, 2015
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La maledizione della brava ragazza di Rachel Simmo

Questo è uno dei libri che ogni donna, ma soprattutto ogni madre di figlia femmina, dovrebbe leggere. Questo perché, a dispetto di decine di anni di lotta femminista, il mito della brava ragazza non cessa di esistere. Ma, come tutti sappiamo, dover essere sempre ragazze brave, educate e altruiste alla lunga ci esaspera e non può fare altro che fare crollare la nostra autostima, nel momento in cui non riusciamo ad esserlo. E una ridotta autostima aumenta anche la nostra paura di essere giudicate, non dandoci la possibilità di poter sbagliare e sentendoci colpevoli ogni volta che falliamo una prova. Questo libro ci sprona a lasciare perdere le convenzioni sociali per il bene delle nostre figlie e a far sì che loro crescano sicure di sé stesse e orgogliose delle loro capacità, per ottenere tutto quello che possono e che meritano dalla loro vita. Per sconfiggere il mito della brava ragazza dobbiamo permettere a nostra figlia di essere sempre sé stessa, chiunque sia. Uno dei modi per poterlo fare è insegnarle ad accettare le proprie emozioni, affermando il diritto a provarle e anche a mostrarle. Dobbiamo insegnare loro a non censurare sé stesse e le proprie idee solo per non offendere gli altri, a imparare a parlare liberamente e con orgoglio dei propri talenti e delle proprie capacità, affinché possano avere successo nel lavoro, al pari degli uomini. Viviamo in un'epoca in cui tutti, ma soprattutto le donne , devono riuscire in tutto quello che fanno e questo, alla fine, ci logora. Più le ragazze cercano di essere delle "brave ragazze", più devono sminuirsi e rinunciare a una parte importante della loro personalità, divenendo le peggiori nemiche di sé stesse. È importante che le nostre figlie imparino a non interessarsi continuamente di cosa gli altri pensano di loro, perché questo impedisce alla loro personalità di sbocciare del tutto.
Ai papà vorrei suggerire di aiutare la loro figlia ad accettare i propri sentimenti: cosa essenziale affinché lei diventi una ragazza forte, vera e autentica. Le sue emozioni sono quello che le permettono di essere quella che è, nel bene e nel male, anche se lei non ama qualche parte del proprio carattere. Un'altra cosa che riesce bene a voi uomini è imparare ad accettare le critiche, prendendole nel modo esatto e non come un'offesa a sé stessi come persone, ma solo a un'azione che si è commessa. Noi donne tendiamo a traslare sul piano delle relazioni personali una critica alle nostre azioni, voi invece nel superare le critiche e continuare sulla vostra strada indefessi siete dei veri maestri e dovreste aiutare anche noi a farlo. Dovreste insegnarci ad accettare i nostri sbagli, vivendoli per quello che sono realmente e non ingigantendoli, perché anche gli sbagli sono una parte vitale della nostra personalità e troppo spesso evitiamo di correre rischi e di osare per paura di sbagliare, togliendo a noi stesse la possibilità di divenire "grandiose" e non solo brave. Abituare vostra figlia al rischio significherà anche insegnarle ad affrontare il fallimento in modo equilibrato, perché nei rischi ci sono le occasioni migliori e il fallimento deve essere affrontato come un'opportunità di cambiamento. I padri che apprezzano il comportamento da ragazza vera nelle mogli e nelle figlie, daranno alle loro donne un consenso fondamentale affinché loro divengano autentiche!
Alle madri vorrei chiedere di essere meno delle "brave madri" e di lasciar perdere, almeno qualche volta, gli atteggiamenti da donna perfetta che cerca di smorzare litigi e conflitti in famiglia, divenendo il parafulmine di tutti. Vorrei chiedere loro di imparare a manifestare i propri dissensi e la propria rabbia, senza spegnerli ogni volta sul nascere, di smettere di correre per tutta la famiglia e di essere sempre puntuali, di lasciare a volte che il disordine si accumuli in casa, finché qualcuno in famiglia riordini al posto loro. Di imparare a delegare e a ritagliarsi un po' di tempo per sé, senza sacrificare sempre i propri bisogni per quelli altrui. Perché se le vostre figlie vi vedranno fare tutto questo, impareranno a volerlo anche per sé stesse.
Ritengo che questo libro sia interessante e ne consiglierei la lettura a chiunque.
Le frasi, a mio avviso, più rappresentative:
"Un io veramente libero è quello che si concede di fare uno sbaglio senza sentirsene annientato"; "Quando l'idea che hai di te dipende dal fatto che gli altri ti considerino perfetta, non puoi permetterti di sbagliare"; "Eppure la decisione di essere cattiva è un segno di coraggio, consiste nel resistere alle convenzioni ed essere chi si vuole essere"; "Nel ventunesimo secolo la libertà ? ingannevole: anche se viene detto loro che possono fare quello che vogliono, le ragazze non hanno ancora il permesso di essere chi sono"; "Il dono più prezioso che possiamo dare alle ragazze è la libertà non solo di ascoltare sé stesse ad alta voce, ma di agire in base a quella voce. È la più facile delle libertà e la più sacra forma di responsabilizzazione".

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