Saggistica Scienze umane La nascita della tragedia
 

La nascita della tragedia La nascita della tragedia

La nascita della tragedia

Saggistica

Editore

Casa editrice

La presentazione e le recensioni di La nascita della tragedia, opera di Friedrich Nietzsche edita da Adelphi. Con La nascita della tragedia, sua prima opera, pubblicata nel 1876, Nietzsche appare subito nella sua unicità, ponendo al pensiero e alla vita nuove esigenze e nuovi criteri. In queste pagine si rivela, in una splendida orchestrazione musicale, dove il respiro wagneriano regola il flusso di una prosa inaudita nella lingua tedesca, quell’intuizione totale della civiltà greca – non accertamento storico, ma al contrario intenzionale riconquista di potenti categorie, quali l’apollineo e il dionisiaco, e, dietro a esse, della perduta saggezza tragica – che aveva guidato Nietzsche agli studi classici e resterà poi per sempre la sua stella polare: qui tale intuizione si presenta in una sorta di «iniziazione letteraria, dove il rituale misterico è sostituito dalla parola stampata». Forma di per sé azzardata e dissestante, sicché appare inevitabile che il libro provocasse grande scandalo nel mondo accademico; così avvenne, e fu un grande filologo, Wilamowitz, ad attaccare direttamente Nietzsche. Ma, anche per quanto riguarda la realtà storica, si può dire che il tempo ha agito in favore di Nietzsche: in questi cento anni, di fatto, il rigore filologico non può vantarsi di aver raggiunto grandi certezze sulle origini della tragedia greca – e, nella tenebra abbagliante di quegli inizi, certe singole osservazioni di Nietzsche e soprattutto la caratterizzazione del dionisiaco, che Nietzsche qui ha descritto per la prima volta nella sua opera, restano indispensabile riferimento.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
4.2
Stile 
 
5.0  (1)
Contenuti 
 
5.0  (1)
Approfondimento 
 
5.0  (1)
Piacevolezza 
 
3.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Scorrevolezza della lettura
Contenuti*  
Interesse suscitato
Approfondimento*  
Grado di approfondimento dei temi trattati
Piacevolezza*  
Grado di soddisfazione al termine della lettura
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
La nascita della tragedia 2013-12-02 09:26:35 Bruno Elpis
Voto medio 
 
4.2
Stile 
 
5.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
5.0
Piacevolezza 
 
3.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    02 Dicembre, 2013
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il mio criterio estetico

Commentare un romanzo implica – a livello più o meno consapevole – l’assunzione di un criterio estetico.

Perché diciamo che un’opera (letteraria nel nostro caso) ci piace?
A questa domanda possiamo rispondere in modo emotivo e sentimentale: un testo ci cattura quando a esso aderiamo intimamente, quando ci sentiamo coinvolti, quando ci identifichiamo. Un testo crea in noi il senso dell’appartenenza quando in esso vediamo riflesso il nostro gusto contenutistico e stilistico e questa coincidenza ci appaga in un processo di soddisfazione per molti versi assimilabile al piacere che sperimentiamo nel soddisfacimento di qualsiasi altro bisogno vitale.

Sul piano razionale, possiamo raggiungere un livello di consapevolezza più elevato se in un’opera riscontriamo il nostro senso estetico.
Questa convinzione ragionata la possiamo conquistare anche grazie al testo di un filosofo: in questo caso un pensatore tanto difficile da essere stato spesso travisato.
La Nascita della Tragedia dallo Spirito della Musica è la prima opera matura di Nietzsche.
Nietzsche individua due principi antitetici, che nella tragedia attica si fondono in modo armonico.
Il primo è l’Apollineo: il sogno, la forma delle arti plastiche, il canone, la serenità imperturbabile delle divinità olimpiche.
Il secondo è il Dionisiaco: l'ebbrezza, il senso della musica, la vitalità estrema, crudele e sensuale della frenesia orgiastica.
Quando questi due poli si fondono, allora nasce l’opera d’arte e diviene possibile “gettare lo sguardo nell'abisso”, penetrare anche l’orrore e lo sgomento esistenziale senza esserne risucchiati, proprio come accade nella tragedia attica che mette in scena i mali peggiori suscitando nello spettatore il rapimento artistico che culmina nella catarsi.

Certamente, l’opera del filosofo è complessa e deve essere inserita nelle acrobazie evolutive del pensiero di Nietzsche. Ma da essa si possono anche trarre alcuni principi semplici, perfino elementari. Così, adattando l’antinomia tra apollineo e dionisiaco a nostro uso e consumo, pensiamo che il “romanzo bello” sia quello che coniuga un contenuto dionisiaco – emozionalmente coinvolgente - a una forma apollinea, che non abbia parole dissonanti, che non sia approssimativa o presenti espressioni inadeguate al contenuto che devono esprimere. Per questo anche la singola parola diviene importante e può macchiarsi di una colpa grave: rompere l’incanto o l’atmosfera…
Come dire che nell’arte vera ritroviamo tumulti e disarmonie della natura umana, che indossano le forme della poesia e della musica. E convergono nell’estetica che sentiamo come parte integrante del nostro essere anche talvolta infedeli e contradditori...

“I Greci, che esprimono e al tempo stesso nascondono la dottrina segreta della loro visione del mondo nei loro dèi, hanno stabilito come duplice fonte della loro arte due divinità: Apollo e.Dioniso. Questi nomi rappresentano nel dominio dell'arte dei contrari stilistici, che incedono l'uno accanto all'altro quasi sempre in lotta tra loro, e appaiono fusi una volta soltanto, quando culmina la «volontà» ellenica, nell'opera d'arte della tragedia attica. In due stati, difatti, l'uomo raggiunge il sentimento estatico dell'esistenza, nel sogno e nell'ebbrezza.”

Bruno Elpis

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Consigliato a chi ha letto...
.... rigorosamente consigliato a chi sia interessato alla filosofia e alla critica letteraria.
Trovi utile questa opinione? 
230
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il miracolo Spinoza
A proposito del senso della vita
Vietato scrivere
L'amore sempre
Homo Deus
Eros il dolceamaro
Quando i figli crescono e i genitori invecchiano
Questo immenso non sapere
Un mondo sbagliato
Il metodo scandinavo per vivere felici
Storia dell'eternità
Basta dirlo
Contro il sacrificio
Il corpo elettrico
Il grido di Giobbe
Verso un sapere dell'anima