Eredità Eredità

Eredità

Saggistica

Editore

Casa editrice

È il novembre del 1918, e il mondo di Rosa Tiefenthaler è andato in frantumi. L’Impero austroungarico in cui è nata e vissuta non esiste più: con poche righe su un Trattato di pace la sua terra, il Sudtirolo, è passata all’Italia. “Il nostro cuore e la nostra mente rimarranno tedeschi in eterno”, scrive Rosa sul suo diario. Colta e libera per il suo tempo, lo tiene da quasi vent’anni, dal giorno del suo matrimonio con l’amato Jakob. Mai avrebbe pensato di riversare nelle sue pagine una così brutale lacerazione. Ne seguiranno molte altre. In pochi anni l’avvento del fascismo cambia il suo destino. Su quella frontiera è cresciuta Lilli Gruber, sua bisnipote, che oggi attinge alle parole del suo diario.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 3

Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.3  (3)
Contenuti 
 
3.7  (3)
Approfondimento 
 
3.7  (3)
Piacevolezza 
 
3.0  (3)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Scorrevolezza della lettura
Contenuti*  
Interesse suscitato
Approfondimento*  
Grado di approfondimento dei temi trattati
Piacevolezza*  
Grado di soddisfazione al termine della lettura
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Eredità 2015-10-28 12:08:20 Francesca2213
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
2.0
Contenuti 
 
4.0
Approfondimento 
 
4.0
Piacevolezza 
 
2.0
Francesca2213 Opinione inserita da Francesca2213    28 Ottobre, 2015
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La lettrice distratta

Lili Gruber è una giornalista,da tale scrive libri che sono articoli di giornale,molto pragmatici e,per me che amo i romanzi scorrevoli,non è stato facile leggere questo libro.

La storia di Rosa è una storia molto bella,per quanto possa essere la storia di una donna che cerca di tirare avanti in un paese che vuole togliere tutto,in cui da un giorno all’altro ti trovi a dover fare i conti con la dura realtà.

Questo libro mi ha fatto scoprire una parte di storia a cui non avevo mai dato nessun peso,sapevo i fatti storici perchè il Trentino è stato un territorio sempre in balia degli uomini,ma leggere il punto di vista di donne e uomini che hanno vissuto tutto questo,hanno cercato di difendere la propria tradizione sempre e comunque,nonostante gli italiani,da incivili e sopratutto da irrispettosi,volevano cancellare tutto quello che era tedesco. Ora mi chiedo come questo potesse essere possibile? Eliminare il tedesco da un popolo che lo è stato da praticamente sempre. Ma no,noi dobbiamo sempre farci odiare!

Questo libro è un inno alla forza delle donne,la forza sovrumana che una donna ha dentro di se.
Grazie ai ricordi dell’infanzia della sua famiglia conosciamo una Gruber un pò lontana dalla giornalista,ma c’è sempre un ma….

Come ho già detto prima Lili ha uno stile di scrittura troppo impostato,troppo rigido. Mette dei paletti tra se e il lettore. Il libro ti cattura,ma fino ad un certo punto,non ti trasporta dentro la storia,una storia molto bella,ma scritta non so come definirlo,perchè non è scritta male,ma troppo quadrata,passatemi il termine! La parte interessante del romanzo si concentra,secondo me,nei ricordi della bisnonna,togliendo quelli il libro è quasi un libro di storia e per quanto io ami la storia alcune volte desidererei dell’altro.

Le potenzialità ci sono bisognerebbe sviluppare il libro sotto forma di romanzo,più che articolo di giornale!

Consigliato a chi ama leggere articoli pragmatici.

Trovi utile questa opinione? 
30
Segnala questa recensione ad un moderatore
Eredità 2014-11-26 06:46:51 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
2.2
Stile 
 
3.0
Contenuti 
 
2.0
Approfondimento 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    26 Novembre, 2014
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Un Tirolo da fiaba

Di Lilli Gruber ho sempre apprezzato le qualità di giornalista e di conduttrice televisiva, ma mi era sconosciuta come narratrice. Incuriosito dall’argomento trattato, ho preso in mano Eredità, che nelle intenzioni dell’autrice è una storia della sua famiglia. Se dopo aver letto le prime 25-30 pagine mi sono entusiasmato, poi proseguendo mi sono emersi dei dubbi, che hanno reso necessarie alcune riflessioni che mi hanno portato a capovolgere l’iniziale giudizio positivo.
Infatti, l’immagine che si ritrae del Sud Tirolo, soprattutto quello agli inizi del secolo scorso, è quasi fiabesca, da cartolina illustrata, un paese compatto, fatto di brave persone, felice, insomma quasi un Shangri-La, non incastonato nel Tibet, ma nelle nostre Dolomiti. L’impressione che si ricava è quella di una narratrice, cresciuta in una famiglia facoltosa e di stretta osservanza cattolica, che non intende vedere più in là di quelle che sono le pareti del suo nido dorato, nido in cui i personaggi suoi ascendenti sono tutti esseri buoni, bravi, intelligenti, insomma quella che si potrebbe definire una stirpe di “Eletti”.
Se mi è lecito dubitare di tutta questa gente così ricca, oltre chi denaro, anche di pregi, ma senza difetti, non mi è possibile credere a un Tirolo Felix, dove tutti sono contenti, stanno economicamente bene, amano il loro imperatore come fossero suoi figli. In effetti le cose non stavano proprio così e le famiglie, almeno buona parte di esse, tiravano avanti come potevano, se non proprio in miseria, comunque senza agi. Basta leggere qualche saggio storico serio per capire come la maggior parte dei tirolesi non vivesse proprio nel migliore dei modi e che lo splendore e l’oro sono solo negli occhi della Gruber. Quanto alla sua famiglia, non posso esprimermi, perché mai ho avuto l’occasione di conoscerne qualche componente; però, è pur lecito dubitare di così tante qualità, anche consentendo all’autrice l’innegabile diritto di amplificarne le doti.
Mi è poi venuto istintivo accostare queste pagine a quelle dei libri scritti da una grande narratrice trentina, Isabella Bossi Fedrigotti, che ci ha fatto conoscere la sua genealogia familiare, ma con ben altri toni, più dimessi, magari cercando di smussare qualche aspetto negativo, senza tuttavia celarlo, e in ogni caso mai assumendo i toni trionfalistici propri dell’autocompiacimento.
Eppure si tratta dello stesso Tirolo, e anche l’epoca è pressoché analoga, e inoltre la famiglia Fedrigotti è pure lei nobile e proprietaria terriera, magari non così facoltosa; resta comunque il fatto che lì c’è una maggiore aderenza alla realtà e anche il tono è compassato, proprio di chi sa vedere oltre le mura del proprio nido.
Quindi, per quanto Eredità sia scritto in un italiano ineccepibile, cosa che ignorano non pochi affermati odierni autori di madrelingua italiana, sono i contenuti che mancano e là dove si pretende che ci siano c’è solo una visione patinata di un mondo che non è mai esistito.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
50
Segnala questa recensione ad un moderatore
Eredità 2013-05-07 16:37:34 cuspide84
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuti 
 
5.0
Approfondimento 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    07 Mag, 2013
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

WILLKOMMEN IN SUDTIROL

Poco dopo Trento, un cartello sulla A22 vi dice Willkommen in Sudtirol – Benvenuti in Altoadige: ad accogliervi un paesaggio stupendo, meleti e vigneti talmente perfetti da sembrare quasi finti, castelli arroccati nelle zone più impensabili, che da secoli tengono tutto sotto controllo, boschi di abeti che promettono escursioni di tutti i tipi e per tutti i gusti; si passa infatti dai semplici sentieri naturalistici con cartelli curati nei minimi dettagli che spiegano le specie di flora e fauna presenti in quella zona, a percorsi che si inoltrano nel fitto del bosco per giungere a stupende cascate naturali rinfrescanti, oppure ad altri tragitti un po’ più liberi, in cui a guidare è solo l’istinto e un certo profumino di fungo… ehm … sto dilagando come sempre!!!

Ebbene, il quadretto che vi ho illustrato vi farà sicuramente pensare a una zona stupenda, in cui il contatto con la natura e la cultura è all'ordine del giorno; un paesaggio del genere trasmette un benessere e una pace tali, che non si può non pensare che per secoli questo posto sia stato quasi una riserva di tranquillità e benessere…. niente di più sbagliato.

Qui, proprio in queste zone dove l’aria pure entra in circolo e ti purifica dallo smog della tua città natale, qui, dove le donnole arrivano curiose a strusciarsi ai tuoi piedi come gatti, qui, dove fragoline di bosco e lamponi ti danno il loro benvenuto nei boschi, proprio qui, le due grandi guerre che hanno devastato l’Europa e il mondo nei primi quarantacinque anni del secolo scorso, hanno rivestito un ruolo distruttivo e angosciante nelle vite di coloro che si occupavano quotidianamente e amorevolmente delle loro terre e questo libro è una testimonianza viva di quanto accaduto nell'arco di quel periodo.

Lilli Gruber ci racconta la storia della sua famiglia e della sua terra, grazie alle pagine di un diario redatto niente di meno che dalla sua bisnonna, piccoli frammenti di gioia, dolori, cambiamenti negativi e positivi che hanno disseminato la sua vita e che la sua bisnipote ripercorre e ci regala in questo splendido ritratto, un po’ romanzo, un po’ realtà.

Entrerete nella vita e nella casa di Rosa e di Jakob, scoprirete che a unirli è un amore che durerà e che supererà ostacoli di ogni tipo, soffrirete con loro sia per i problemi che daranno alcuni figli, sia per decisioni ardue che saranno costretti a prendere negli anni della seconda guerra mondiale. Non vi rivelo altro.

Chiuso il libro, ho chiuso gli occhi in preda alla nostalgia di quei luoghi; mi sono ritrovata a passeggiare lungo il Passirio…. ho incrociato una vecchina che mi ha salutato nella sua lingua, ho ricambiato nella mia… mi sembrava un volto familiare…. mi sono girata per rivederla ma non c’era già più… ho alzato lo sguardo al cielo e un’aquila mi ha regalato un battito di ali prima di tornare nella riserva accanto a Castel Tirolo dove ora vive… che fosse Rosa quella vecchina? Chissà…

Buona lettura!!

P.S. Un grazie speciale a Robbie che mi ha regalato questo splendido libro, ben consapevole che l’avrei apprezzato fino all'ultima pagina!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
250
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Eleonora d'Aquitania
I diciotto anni migliori della mia vita
Tutankhamen
L'origine degli altri
Il tribunale della storia
Memorie dalla Torre Blu
Nulla è nero
Non per me sola. Storia delle italiane attraverso i romanzi
A riveder le stelle
Marco Polo. Storia del mercante che capì la Cina
The Queen. Diario a colori della regina Elisabetta
Margaret Thatcher. Biografia della donna e della politica
L'arte della fuga
Dante
Autunno a Venezia. Hemingway e l'ultima musa
Passione sakura