Gialli, Thriller, Horror

Il delitto di Agora. Una nuvola rossa

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3.8
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4.5 (1)
Il delitto di Agora. Una nuvola rossa
Tutto inizia ad Agora, un paesaccio sull'Agro Pontino, che una notte di fine febbraio diventa il teatro di un cruentissimo delitto: Loredana ed Emanuele, giovani fidanzati, vengono ritrovati uccisi da centottantaquattro coltellate. A scoprire i cadaveri sono il padre e il fratellino della ragazza, insieme a Giacinto, un amico delle vittime, ovviamente le prime tre persone informate sui fatti che la polizia interroga. Presto però arriva il turno di parenti, amici e semplici conoscenti, un caleidoscopio di voci che l'autore di Canale Mussolini rincorre e restituisce con la consueta maestria, un coro disarticolato da cui piano piano emergono discrepanze di orari, comportamenti incongruenti, alibi poco attendibili, tutte cose che mal si combinano con l'urgenza tipica dell'essere umano di trovare sempre e comunque un colpevole… anche a costo di accanirsi su probabili innocenti. Ispirandosi a fatti realmente accaduti ma rielaborandoli con le armi della scrittura e dell'invenzione letteraria, Antonio Pennacchi tesse un romanzo giallo inconsueto e imprevedibile, una vicenda originale, universale e paradigmatica insieme, un dramma esistenziale sulla spasmodica ricerca della Verità.

Letteratura italiana

La paura nell'anima

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3.9 (2)
La paura nell'anima
Il commissario Soneri non vedeva l'ora di lasciare l'afa agostana di Parma, e fuggire insieme ad Angela a Montepiano, sul suo amato Appennino. Troppo bello per essere vero. Infatti non è vero: pochi giorni dopo il loro arrivo, la quiete notturna del paesino viene squarciata da un grido proveniente dal bosco. Sarà il primo di una lunga serie. È stato un uomo del paese, a gridare, dopo aver ricevuto un colpo di pistola a una gamba. Ma non ricorda nulla. Né chi gli ha sparato, né per quale motivo. Soneri cerca di tenersi fuori, di salvare la sua vacanza, ma in cuor suo sa che è inutile. Anche perché nei giorni seguenti il paese viene invaso dai carabinieri. È proprio in quei boschi, infatti, che si è nascosto il criminale più ricercato d'Italia, il serbo Vladimir, macchiatosi di rapine e omicidi e poi datosi alla macchia. Ma i carabinieri, questa volta, sono convinti di averlo in pugno. L'unica cosa che lo spiegamento di forze dedicato alla caccia all'uomo riesce a ottenere è tuttavia il diffondersi della paura nel paese, tra gli abitanti, nell'animo dello stesso Soneri, stravolgendo la vita di Montepiano, le abitudini, i rapporti umani. Il serbo comincia ad apparire agli occhi della popolazione come una figura quasi leggendaria: tanto spietato, quanto apparentemente inafferrabile, capace addirittura di prendersi gioco di polizia e carabinieri con beffardi messaggi sui social network. Insomma, un criminale perfetto. Un po' troppo perfetto, comincia a pensare Soneri.

Letteratura italiana

Le notti degli angeli

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3.3 (1)
Le notti degli angeli
Nella Torino del terzo millennio chi sono gli angeli? Sono "nomi sconfessati, coperti da uno strato di fondotinta, negazione di un sesso rifiutato, cresciuto per caso in un corpo estraneo". E sono le vittime di un killer che, con precisione chirurgica, mutila le sue vittime e scompare senza lasciare tracce. Sono angeli che sopravvivono prostituendosi: Marta/Antonio, Jessica/Alberto, Sabrina/Claudio. A seguire le indagini un ispettore di polizia, Luigi Fabris, con la passione per il free climbing e una Jeep sulla via della rottamazione. Trovare l'assassino degli angeli è il suo primo caso di difficile soluzione, dove l'indagine si amalgama al coinvolgimento emotivo, mettendone a dura prova l'integrità professionale. Intorno all'ispettore gravitano i personaggi della sua squadra: il commissario Valenti, il suo capo appassionato di viaggi in villaggi turistici e di balli latino-americani; gli agenti della sua squadra (Turris, alle prese con un romanzo che non trova una fine ed eternamente fidanzato con Luisa; Galli, che non sorride mai; Mucci, l'unico agente (forse) normale e Pomicini, un metro e ottanta di donna dalla celata femminilità). E nel mondo di Fabris arrivano anche Youssouf, un ragazzino marocchino; Gloria, un'amica delle vittime (il cui nome anagrafico è Mario); Eva, la patologa dagli occhi di ghiaccio e dal passato oscuro collegato a una data nefasta; Ferrara, il capo di Eva che ha con lei un rapporto professionale conflittuale. Una vendetta che parte dal passato e trova nel presente un tragico epilogo. Ma dove il presente rappresenta anche la soluzione di un'altra indagine, all'apparenza minore, di sfondo, che cambierà la vita al piccolo Youssouf, il cui sogno è studiare per diventare poliziotto, come il suo amico Turris e come quelli della tv. Torino fa da sfondo all'indagine, una Torino prevalentemente notturna, dove gli angeli non riescono a nascondersi e a sfuggire al loro tragico e inaspettato destino. Prefazione di Bruno Gambarotta.

Letteratura italiana

Arrigoni e l'omicidio nel bosco

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4.0 (1)
Arrigoni e l'omicidio nel bosco
È la prima inchiesta che il commissario capo Arrigoni del Porta Venezia conduce lontano dalla sua amata Milano. Siamo nel 1953, e gli alti comandi di polizia e carabinieri decidono di costituire un'unità speciale che dovrà indagare sugli omicidi che vengono commessi in piccoli paesi della Lombardia. A capo dell'unità viene nominato proprio Arrigoni che, pur non essendo troppo entusiasta della proposta, per senso di responsabilità accetta l'incarico. Dopo una settimana, ha già un caso da risolvere. Parte insieme al il giovane e fidato agente Di Pasquale, un esuberante e brillante partenopeo, nonché impenitente donnaiolo. I due raggiungono Arbizzone Varesino, un paese di montagna affacciato sul lago Maggiore, dove il contrabbando con la vicina Svizzera è la principale fonte di guadagno: un posto tranquillo, all'apparenza, ma che nasconde più di un segreto. Qui, in un bosco, è stato rinvenuto il cadavere di un uomo, ucciso con un colpo alla tempia, sferrato probabilmente con una pietra trovata nel vicino torrente. L'uomo, ricco e sposato con una ragazza molto più giovane, era ufficialmente un imprenditore edile, ma, come si scoprirà nel corso dell'indagine, anche uno strozzino...

Letteratura italiana

L'ombra del viandante

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4.5 (1)
L'ombra del viandante
Di fronte a quella morte, catalogata come suicidio, il vicequestore Milena Costa sente subito suonare, forte, un campanello d'allarme. Le sue ricerche si focalizzano su una tesi di filosofia e sulle parole l'ombra del viandante, che ricorrono durante le primi indagini. E quando appare chiaro che ci sono alcune persone coinvolte e tutte sono legate in qualche modo a lei, decide di andare fino in fondo. Scavare nel passato può riservare però sorprese poco piacevoli e Milena si trova a dover fare i conti con una realtà molto differente da quella legata ai suoi ricordi. E l'ombra del viandante si rivela qualcosa di molto diverso da una citazione filosofica, ma soprattutto qualcosa di estremamente pericoloso.

Letteratura italiana

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