Narrativa italiana Romanzi autobiografici Dove troverete un padre come il mio
 

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Dove troverete un padre come il mio

Letteratura italiana

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Rossana Campo racconta qui il rapporto con Renato, il padre amatissimo e difficile scomparso di recente; o meglio con le molteplici figure, spesso contraddittorie, che Renato ha incarnato lungo tutta la sua vorticosa esistenza: il maestro di vita che fin da piccola esorta la figlia a rifuggire ogni forma di condizionamento e ipocrisia, ma anche l'irresponsabile che per niente e nessuno si separerebbe dalla sua amica più fidata: la bottiglia; l'individuo gioviale e ottimista, ma anche l'attaccabrighe, dominato da una rabbia incontenibile; e ancora lo "zingaro" che non sopporta alcuna imposizione e non riconosce alcuna autorità, il contaballe prodigioso, il casinista indefesso, il terrone orgoglioso in un Nord che lo respinge... in una parola un essere infinitamente vitale e tremendamente fragile. Ne emerge un racconto, magari spudorato, ma proprio per questo di rara autenticità, della parte più profonda di sé.



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Dove troverete un padre come il mio 2016-08-19 15:41:41 ant
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ant Opinione inserita da ant    19 Agosto, 2016
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Renato e Rossana

Una biografia dura e molto bella e veritiera, a mio avviso, perché l'autrice attraverso queste pagine ci fa capire che, nonostante in vita suo padre sia stato un mezzo scavezzacollo e sciagurato, le ha trasmesso quella sfrontatezza, quella voglia di raccontare sempre cose vere, e magari scomode, quella voglia di vivere sfrenata, che comunque la caratterizza e che la rende singolare. La Campo ci racconta di suo papà , proveniente da famiglia numerosa del napoletano, che si arruola come carabiniere e trasferito a Genova. Per problemi caratteriali viene allontanato dall'arma e purtroppo successivamente diventa un alcolizzato , anche violento, soprattutto con la moglie. Il quadro non è idilliaco, ma l'autrice sa mettere in risalto anche le sfaccettature più originali di Renato, il protagonista, la sua bontà d'animo, magari nascosta, che lo porta nel periodo dell'alluvione a Genova a salvare una famiglia e ad essere premiato, così come gli spumeggianti Natali trascorsi insieme, o i giorni al mare con la fam riunita. L'autrice si rende conto di essere stata fortunata perchè capace di incanalare il maremoto di vitalità che le ha trasmesso il padre con una condotta d vita "normale", Renato purtroppo non vi riuscì, ma a cinquant'anni la scrittrice capisce che, malgrado l'abbia odiato per molti anni, le è grata x il sangue caliente che le ha trasmesso. Un bellissimo atto d'amore secondo me, brava.Concludo estrapolando un passaggio che mi è piaciuto e che parla dell'autrice , in preda a crisi psicologiche e convinta di aver bisogno di un aiuto medico perché si sente immatura, si rivolge ad un noto psicanalista che le risponde(p57):
...""Lei è fortunata!! Si ritenga fortunata!! E' tra i privilegiati dell'umanità, perché non è mai diventata adulta. Lei è rimasta fedele al suo sogno di bambina, le non si è integrata ai bisogni e alle richieste della società, al pensiero comune. Dunque, è ancora viva!!
Io? avevo detto
Lei vorrebbe iniziare un'analisi? E' sicura? Perché io credo che gli artisti non hanno bisogno di analisi, gli artisti trovano il loro modo di curarsi, attraverso le loro opere, la loro arte!!""
Breve , ma intenso

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Dove troverete un padre come il mio 2016-07-12 01:49:04 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    12 Luglio, 2016
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La lontananza sai è come il vento…

Dove troverete un altro padre come il mio di Rossana Campo è il romanzo che si è aggiudicato il Premio Strega Giovani 2016, decretato dalla giuria di cinquecento studenti.

Con quest’opera l’autrice ripercorre il rapporto con un padre difficile: brigadiere destituito e rimasto senza lavoro, spirito inquieto, inaffidabile e originale, padre affettuoso e sopra le righe (“Sei stata concepita sopra a un tavolo da biliardo”), causa di instabilità familiare (“L’amata moglie che comunque, anche se in gamba e bella come un’attrice, un chiaro difetto ce l’aveva, che continuava a rompergli il cazzo sul bere”) che ben presto si fa insostenibile: “Renato comincia a bere in modo diverso… come se si volesse cancellare dalla faccia della terra, o come se volesse dimenticare il mondo, spegnere il cervello, i ricordi, annullare tutto”.

Eppure… eppure, questo padre è speciale, la figlia lo assimila (“Tu Rossanì, sei come me, non c’è verso di farti accettare la disciplina”), in lui s’identifica e in lui (“Mi sentivo certe cose dentro che mi toglievano ogni allegria”) riconosce anche il proprio disagio esistenziale (“Ho continuato la litania di insulti e imprecazioni e poi mi sono messa a ridere da sola, perché ho riconosciuto che si stava facendo strada il Renato che mi porto dentro”). Un padre che sino all’ultimo sa essere sorprendente (“Renato ci ha lasciato una piccola eredità”), per questo amato, compreso, rimpianto e ricercato dopo la morte.

Giudizio finale: irrequieto, destabilizzante, coinvolgente.

Bruno Elpis

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