Russian roulette Russian roulette

Russian roulette

Letteratura italiana

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Per Lilith, protagonista di Russian roulette, la fuga ad Amsterdam dopo una delusione d'amore è la porta di un inferno di tentazioni. Partito da Roma per dimenticare, cerca un lavoro, ma l'unica voce che gli dà ascolto è la droga, che giorno dopo giorno lo cattura e lo allontana sempre più dai pochi amici e dalle ancor più rare opportunità di salvarsi. Quando non basta la compagnia di droga e alcool, sono le donne a riempire i vuoti, amanti e prostitute di cui non ricorda nemmeno il nome. Gli unici nomi che conserva sono quelli dei suoi nonni, il cui ricordo, ora che sono anziani e morenti, è una scintilla nel cuore di Lilith, che ha disimparato ad amare gli altri e se stesso.



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Russian roulette 2015-03-25 08:47:00 andrea sebastianelli
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Opinione inserita da andrea sebastianelli    25 Marzo, 2015

Un libro duro, vivo ed energico

Un linguaggio forte, crudo e asciutto il suo, nella forma di un diario quotidiano dopo la fuga da Roma e l’arrivo nella capitale olandese, Amsterdam. Il libro ruota intorno alle esperienze vissute dall’autore-protagonista, che mettono a nudo la sua inquietudine interiore e la ricerca di uno spazio di vita che, di volta in volta, sfugge. Un’iniziale fuga d’amore si trasforma presto in un vortice cupo, in cui l’approccio con la droga prende le sembianze di un indivisibile connubio di sofferenza in assenza di legami duraturi. Questo vortice è in parte illuminato dall’incontro con donne e amanti alla ricerca di qualcosa che resta indefinito, nella consapevolezza che solo la droga e l’alcool lo possono far uscire dal mondo, per citare Èlemire Zolla, riaccendendo l’anima celata del protagonista.
Man mano che le pagine scorrono, si comincia a patire, a palpitare, a sospirare per come ogni singola giornata possa concludersi, sperando che il nuovo giorno porti con sé almeno un barlume di lucidità.
Quello di Lilith è un romanzo dalle tinte esasperate, simili a pennellate buttate con violenza, con forza, senza scrupoli. Un romanzo che ricorda i dannati di Goya, quelle pitture nere ed estreme che sconvolsero la società del tempo, abituata alle carezze dell’arte. Anche il protagonista di Russian Roulette pare non apprezzare le carezze, preferendo usare le parole come una litania in grado di scolpirsi nella mente del lettore. Lilith porta l’esasperazione dell’esistenza al massimo, ma lo fa con disinvoltura, come solo i grandi autori riescono a fare. In poche righe si riesce a cogliere il profilo di una vita. Questo libro, è bene dirlo, scuote le coscienze. Soprattutto quelle perbeniste che vivono ovattate di fronte a una società composta di strati profondi, emarginati, e distanti tra loro.
Non manca l’ironia nelle pagine del libro, perché anche nelle vicende più drammatiche (di cui il romanzo si forma) si riesce a sorridere e a ridere. Sullo sfondo resta l’immagine di quello che l’autore definisce Ghost man, un uomo fantasma che si aggira per le strade della città e che nessuno forse riesce a scorgere.
Alle storie dell’oggi, Lilith contrappone i ricordi, gli amici, le esperienze e le gioie di ieri, quelle che lo hanno formato e forse trasformato in colui che è alla continua ricerca della strada per diventare qualcosa.
Un esordio coraggioso che farà parlare di sé, nel bene e nel male.

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