Tutto d'un fiato Tutto d'un fiato

Tutto d'un fiato

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

Diario politico e allo stesso tempo intimo, tutto d'un fiato restituisce un pezzo autentico della nostra storia. Vicende e sentimenti della protagonista quali la tormentata storia d'amore con luciano bianciardi - si intrecciano agli impegni pubblici (il partito, il lavoro, i sodalizi intellettuali), a partire dagli anni cinquanta e per un ventennio. Autobiografia collettiva, fu definito quando editori riuniti lo pubblicò per la prima volta nel 1977 e anche diario politico di una vita privata. Che è poi il segno, il timbro, la caratteristica di questa scrittrice dallo stile dirompente, sostenuto da una tenacia e da una passione che si nutrono tanto della lunga militanza politica quanto della vicenda esistenziale. Introduzione di Mario Lunetta.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0  (1)
Contenuto 
 
5.0  (1)
Piacevolezza 
 
5.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Tutto d'un fiato 2013-12-20 07:51:43 SuperBob
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
SuperBob Opinione inserita da SuperBob    20 Dicembre, 2013
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Una vita difficile

Un romanzo autobiografico sui generis, scritto dall’autrice in forma di un’autoanalisi riferita a voce, dove attraverso continui flashback senza nessuna coordinata temporale, la Jatosti rievoca la sua vita divisa fra politica, scrittura, viaggi e l’amore per lo scrittore Luciano Bianciardi, mai nominato direttamente.

“Ecco, 28 gennaio 1973, Maria Jatosti, dilettante della penna, anzi della macchina da scrivere, da oggi è a spasso. Disoccupata. Non provo né preoccupazione né pena né sollievo. Sono soltanto davanti a un problema da affrontare, l’eterno problema: ridurre al minimo le spese, andare a vivere in una camera di pensione a trentamila massimo, vestirmi alla fiera di Senigallia, non comprare libri, giornali, dischi, cosmetici e mettermi a lavorare per conto mio.”

Senza alcun dubbio è uno strano romanzo Tutto d’un fiato di Maria Jatosti. Non esiste una trama, mancano totalmente i dialoghi, l’ordine temporale è sconvolto da continui salti in avanti e all’indietro. Eppure basta leggerne alcune pagine e vi si ritrova tutta la struttura di una classica opera narrativa, ma con quel qualcosa in più che la rende unica: il suo solido impianto autobiografico che fa di questo scritto un romanzo a tutto tondo. Un’autobiografia sui generis, però, quella composta dalla Jatosti, poiché essa è il risultato di una complessa autoanalisi del proprio vissuto, successivamente riadattata per mezzo di una elaborata scrittura, che dona al testo la sensazione di una intensa narrazione orale, fuoriuscita “tutta d’un fiato”. La vissuta, quanto a volte sofferta, cronaca di un ventennio della propria esistenza che la scrittrice indirizza, e dedica, a Marcello, il suo unico figlio fortemente voluto. Due decenni - quelli a cavallo tra gli anni ’50 e gli anni ’70 - trascorsi fra estenuanti dibattiti, lotte politiche e intellettuali, fra mortificazioni ed esaltazioni - soprattutto economiche -, fra a soggiorni all’estero che, seppur prolungati, sembravano durare un attimo, e lunghe giornate senza fine trascorse all’ombra della “Madonnina” a Milano. La cronaca di un ventennio di una giovane intellettuale comunista trascorso, ed in parte condiviso, con Luciano Bianciardi, di cui Maria Jatosti è stata la fedele compagna. Un lungo periodo temporale, quello riportato dall’autrice, nel quale il grande scrittore, pur essendo a volte il protagonista delle vicende narrate, è nominato solo tramite il pronome “lui”, quasi a proteggerne l’immane personalità. Un rapporto, il loro, piuttosto tormentato, ma intenso sia dal punto di vista intellettuale sia, soprattutto, da quello sentimentale. “Lui” e Maria lavoravano assieme a lunghe e sofferte traduzioni letterarie. Lei, quando “lui” batteva freneticamente sui tasti della macchina da scrivere, sapeva ritirarsi in disparte conoscendo la sua sofferenza nel comporre un testo. Lei si alzava presto la mattina per andare a lavorare in qualità di semplice impiegata, mentre “lui” dormiva per ritemprare il corpo e lo spirito dalle proprie fatiche creative. Ma questo è solo un aspetto della Jatosti, quello, oseremmo dire, più intimistico, poiché la sua esistenza in quel ventennio fu fortemente quanto duramente vissuta in un continuo connubio politico-intellettuale. Avvenimenti da lei a volte narrati a fil di voce, altre volte gridati a squarciagola a seconda delle vicende in cui si ritrovò protagonista fin da ragazza nella sua città natale, Roma. Una Roma periferica, quella del quartiere Garbatella, una delle zone più “rosse” dell’Urbe. Borgata popolare, nella quale trascorse la sua infanzia prima e il suo apprendistato politico poi, col nome di battaglia di “Maria della Garbatella”. Agli inizi furono solo volantinaggi e vendita porta a porta dell’Unità, poi vennero le prime riunioni di “cellule” cui Maria doveva sovrintendere. In seguito fu la volta della sua fase sindacale alla CGIL con Di Vittorio, intercalata con le sue passioni: la letteratura, la scrittura, il cinema, l’incontro fatale con “lui”, i loro primi appuntamenti clandestini. Poi la Jatosti decise, a metà degli anni ’50, di tentare la fortuna a Milano. Tutto ciò, ed altro ancora, è da lei raccontato per mezzo di una scrittura diretta e coinvolgente, in un concatenarsi di rievocazioni che a volte si accavallano con altri eventi, presentati dalla scrittrice senza un’apparente continuità, come se fossero da lei narrati Tutto d’un fiato.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
20
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tutti i particolari in cronaca
Valutazione Utenti
 
3.9 (3)
Dare la vita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
L'età fragile
Valutazione Utenti
 
3.2 (3)
Il rumore delle cose nuove
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Dare la vita
Come d'aria
Tempesta
Vecchiaccia
Stirpe e vergogna
Proust e gli altri
Una persona alla volta
I due palazzi
Scottature
Al giardino ancora non l'ho detto
Il lato fresco del cuscino
Senza
Il carcere
Sempre tornare
Fiorire tra le rocce
Caro Pier Paolo