Narrativa italiana Romanzi storici Dictator. L'ombra di Cesare
 

Dictator. L'ombra di Cesare Dictator. L'ombra di Cesare

Dictator. L'ombra di Cesare

Letteratura italiana

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Gaio Giulio Cesare è poco più che un bambino quando, nell’88 a.C., incontra per la prima volta Tito Labieno. Insieme, i due elaborano strategie e compiono gesta straordinarie, agiscono in totale sintonia e sono, di fatto, invincibili. Ma mentre la Gallia, anno dopo anno, finisce sotto il tallone di Roma, nell’Urbe cresce la fazione anticesariana, che opera per separare i due indissolubili amici e anche nello stesso esercito di Cesare c’è chi agisce per screditare Labieno e prenderne il posto. Quando il futuro dittatore si dimostra pronto a tutto per difendere quelli che ritiene i propri diritti, Labieno sarà costretto a decidere da quale parte stare.



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Dictator. L'ombra di Cesare 2020-02-03 13:45:43 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    03 Febbraio, 2020
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Da tergo... si dice DIETRO nel 2010!

"L'ombra di Cesare" di Andrea Frediani è il primo volume della trilogia Dictator, la mia prima serie del 2020 anche se è stata pubblicata ormai una decina d'anni fa. È ovviamente di una serie storica (a tratti biografica) sulle gesta di Giulio Cesare, e questo primo capitolo si focalizza in particolare sugli anni delle guerre in Gallia.
Devo ammettere che la lettura di questo libro è stata una corsa sulle montagne russe per la valutazione: all'inizio pensavo di aver già trovato il Matteo Strukul del 2020, poi la mia opinione si è un po' ripresa grazie alle ottime descrizioni delle battaglie, mentre il finale mi ha lasciata decisamente perplessa e -per molti aspetti della storia- penso che aspetterò la fine della trilogia per esprimermi.
Lo ritengo quindi il nuovo Strukul? non proprio, sebbene le loro opere abbiano qualche punto in comune, come ad esempio la mortificazione dei personaggi femminili (solo DUE in tutto il romanzo, escludendo le comparse, e perfino superflue) e la struttura ad episodi con time-jump di anni interi che rendono frammentaria la narrazione.
Non mi posso sbilanciare troppo sulla trama, d'altro canto è la Storia, mentre la storyline secondaria collegata soprattutto al personaggio di Quinto l'ho trovata debole nel migliore dei casi, disgustosa nel peggiore. E non parlo di scene splatter!
In quanto biografo e saggista, Frediani ha dalla sua le conoscenze tecniche per scrivere della Storia, ma nel complesso non credo la sua strada sia nella narrativa. Questa l'opinione è ovviamente basata solo sul primo volume della trilogia, e spero che i prossimi mi portino a cambiare idea.

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Dictator. L'ombra di Cesare 2012-04-22 13:16:22 rondinella
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rondinella Opinione inserita da rondinella    22 Aprile, 2012
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Cos'è la Fortuna?

Cosa c'è dietro un grande nome?
Solo un grande uomo, solo la Fortuna, o magari anche qualche collaboratore di devota ubbidienza e grande efficienza?

Andrea Frediani in questo libro ci racconta per filo e per segno le grandi battaglie che il celebre proconsole, che successivamente diverrà l'uomo più importante di Roma, dovette sostenere per aggiudicarsi il titolo di Imperator.
In questo volume, primo di una trilogia, conosceremo così un Cesare determinato e astuto, incredibilmente ingegnoso e devoto alla sua Fortuna; ma conosceremo anche tutta la cerchia di personaggi che lo circondava, tra cui il generale Labieno, uomo giusto e di valore quasi al pari del suo superiore (o forse di più), Aulo Irzio, ambizioso attendente, Servilia, la donna amata e a cui lui avrebbe sempre detto tutto; e poi altre decine di personaggi, dagli antichi nemici all'esercito, da soldati indisciplinati a cugini molto loquaci.
Perché il suo mondo era vasto, e non solo territorialmente; Cesare credeva indiscutibilmente nella fortuna: ma la Fortuna cosa può fare, se non ci sono uomini ad assecondarla (e, spesso, ad aiutarla?).

Benvenuti a Roma, Ravenna, oltre il Reno, in Gallia: i territori di battaglia di Cesare furono molti e Frediani ci elenca, per ognuno di essi, battaglie, tecniche e astuzie che permisero all'imperatore di ottenere quel nome; e lo fa con l'ausilio dei documenti che ci sono pervenuti fino ai nostri giorni:infatti, all'inizio di ogni capitolo, troviamo un estratto del De bello gallico che lo stesso Cesare, e poi altri, redassero durante i lunghi anni di mandato proconsolare, e questo estratto è proprio un breve riassunto del capitolo che Frediani ci racconterà con grande perizia e verosimiglianza. Io aggiungerei anche con troppa perizia: in certi punti l'ho trovato un po' pesante, ma in fondo ho voluto uno storico... e così dev'essere!
Ma, a parte questo, non gli critico più nulla, e come potrei? Perché ho trovato un lavoro fatto bene, ricercato, senza dettagli improbabili, descritto con accuratezza, tanto che ci si domanda se lo stesso autore non sia riuscito a fare un salto nel passato e rivedere tutto; e poi ottime le descrizioni, delle vicende, del carattere dei grandi personaggi, con quell'aggiunta introspettiva che tanto ci sta bene.
Inoltre lo stile è scorrevole, nonostante il linguaggio sia cosparso di parole latine e lessico un po' tecnico, ma niente di incomprensibile, neanche per me che non sono una persona acculturata.

Gli devo un applauso per ciò che ha scritto, meritatissimo. Guerre, intrighi, spaccati di vita quotidiana, dettagli macabri, amore, vendette e tanto altro. La Roma antica che ci si aspetta, vista con una lente d'ingrandimento. Un viaggio indietro nel tempo che bisogna assolutamente intraprendere, soprattutto se si è appassionati di storici.
Da leggere per rivivere emozioni del passato.

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