Narrativa italiana Romanzi storici Io sono Marie Curie
 

Io sono Marie Curie Io sono Marie Curie

Io sono Marie Curie

Letteratura italiana

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Parigi, 1894. Mentre si immerge nelle intricate ricerche per la sua seconda laurea in Matematica, dopo aver conseguito quella in Fisica, Marie s'imbatte in Pierre, un animo affine in grado di decifrare la sua mente complessa. Tra loro nasce un connubio di intelletti straordinari, uniti dalla sete di conoscenza e dalla volontà di esplorare insieme gli enigmi dell'universo. Tuttavia, Marie fin da giovane si rivela essere una donna particolare: rifiuta il destino di moglie tradizionale, respingendo l'idea di confinarsi tra le mura domestiche. Per lei, l'amore per la scienza è un compagno di viaggio nel sogno comune, un'ossessione che la guida lungo un percorso inedito. Quando si ritrova improvvisamente sola, costretta a confrontarsi con l'ostilità dell'ambiente scientifico maschilista e conservatore, inizia una battaglia per affermare la sua identità e il suo ruolo nel mondo. La vita di Marie prende così svolte inaspettate, mettendo alla prova la sua forza e la sua determinazione. Tra avventure misteriose e sfide personali, la scienziata che avrebbe successivamente conquistato ben due premi Nobel si trova a lottare non solo contro le forze della natura, ma anche contro un'epoca che fatica ad accettare il genio femminile. Attraverso la penna di Sara Rattaro, la figura di questa donna prodigiosa giunge fino a noi per portare il suo messaggio necessario e potentemente contemporaneo in ogni ambito e sfera dell'oggi: indossate il vostro coraggio e sfidate il mondo. È possibile. Tutte possiamo essere Marie Curie.



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Io sono Marie Curie 2024-12-26 18:17:15 Stefano89
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Stefano89 Opinione inserita da Stefano89    26 Dicembre, 2024
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il coraggio e la passione

L’abbiamo conosciuta nei libri di scuola per i suoi traguardi professionali e per i meriti in campo scientifico. La sua autobiografia restituisce l’affresco di una persona caparbia, innamorata della scienza ma poco incline a svelare il suo lato umano. Sara Rattaro completa questo quadro aggiungendo pennellate di colore e dando profondità e spessore al ritratto di una donna meravigliosa e appassionata. Il romanzo racconta in prima persona, attraverso la voce della stessa Marie Curie, le tappe fondamentali di un’esistenza memorabile. L’evento cruciale, cui tutti gli altri si ricollegano, è la morte del marito Pierre Curie: un incidente che di per se non ha nulla di eccezionale ma che ha il potere di stravolgere il corso di una vita intera. In fondo si sa che “il dolore fa male e quando entra nell'equazione il risultato è imprevedibile”. Le parole di Sara Rattaro dipingono la disperazione della scienziata e danno consistenza alla sua sofferenza rendendola autentica e tangibile. Possiamo sentire anche noi quel pianto da animale ferito riecheggiare nelle stanza segrete del suo cuore, un verso terrificante che assume i colori e le sfumature della solitudine e dello smarrimento di chi ha perso il proprio punto di riferimento. Pierre era tutto: compagno di vita, amante e marito passionale, collega di lavoro, amico e confidente. Ma nonostante lo strazio della perdita questa donna straordinaria riesce a riprendere in mano le redini della sua vita privata e professionale. Da questo momento la voce narrante ci riporta indietro nel tempo e, per usare le sue stesse parole, il passato “si ripresenta come un film” ai nostri occhi. Tutto inizia in una Polonia occupata dai russi dove alle donne non è permesso di studiare. È qui che la passione per la scienza fiorisce e si alimenta, grazie anche agli incoraggiamenti di un padre che, nonostante i pericoli e divieti, consente alle figlie di proseguire gli studi. Ogni capitolo ripercorre un periodo specifico della sua vita: dagli anni della giovinezza, caratterizzati da una cocente delusione d’amore che sarà poi la spinta per trasferirsi a Parigi, all'incontro con suo marito; dalla vita coniugale sempre accompagnata da una intensa attività di ricerca in laboratorio, al periodo successivo alla morte di Pierre, quando l’intera esistenza perde ogni sfumatura e colore; dalla riscoperta dell’amore, che la coglie in maniera del tutto imprevista e quasi dolorosa, alla battaglia per ricevere quel riconoscimento che nessun altro (uomo o donna che sia ) ha raggiunto e che più di chiunque altro merita: il secondo Premio Nobel. Screditata dai colleghi per la sua “condotta immorale”, sminuita dalla stampa per aver intrapreso una relazione clandestina con un uomo sposato, con il “cuore frantumato in mille schegge”, non si da per vinta e va avanti per la sua strada con la determinazione di chi sente ardere dentro di se il fuoco del cambiamento. Né da ragazza, né da moglie e madre, è disposta a patteggiare con una società che vorrebbe ingabbiare il suo genio tra le mura domestiche. Caparbia e coraggiosa non teme di dire la sua ed è disposta a tutto pur di seguire le proprie idee e vedere riconosciuti i meriti di scienziata e i diritti di donna.
Lo stile è fluido e la scrittura è essenziale e anche nei momento in cui viene dato spazio a descrizioni più tecniche o a nozioni scientifiche, l’attenzione resta alta perché queste piccole digressioni offrono la misura della passione che ha nutrito la sua anima.
La capacità di Marie Curie di sfidare i pregiudizi e di combattere i moralismi in una società che riconosce al cervello femminile solo l’abilità di sedurre e accondiscendere, accende delle tematiche purtroppo attuali e concrete. La situazione femminile continua sempre, distanza di anni, a far parlare di se come “una tartaruga che non riesce a uscire suo letargo”. Attraverso la voce di questa donna prodigiosa Sara Rattaro ci ricorda che le difficoltà sono tante ma ciò che rende autentica e speciale un’esistenza è la volontà di trasformare ogni sfida in un’opportunità. Con parole limpide e misurate ci regala una Marie Curie non più scienziata ma donna, una persona per la quale provare empatia e simpatia, un modello attraverso il quale ritrovare la libertà di scoprire chi vogliamo essere. Uomini o donne non fa differenza, tutti possiamo indossare il nostro coraggio e trasformarci in Marie Curie.

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Io sono Marie Curie 2024-09-04 09:29:10 lapis
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lapis Opinione inserita da lapis    04 Settembre, 2024
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Oggi è…

“Oggi è solo un altro giorno in cui essere una donna vale meno dell’essere un uomo”.

Sono le lapidarie parole di Marie Curie di fronte all’ennesima ingiustizia subita, di fronte all’ennesima prova che il mondo agli inizi del Novecento non è pronto ad accettare che una donna possa essere geniale, intuitiva, capace nelle scienze come o anche più di un uomo.

Marie può avere messo la carriera davanti a tutto, lavorare strenuamente in laboratorio giorno dopo giorno nel tentativo di isolare i nuovi elementi di cui ipotizza l’esistenza, inseguire con tenacia le proprie intuizioni, ma per il mondo accademico lei rimane solo la moglie e aiutante di Pierre Curie, al punto da metterne in discussione l’assegnazione del premio Nobel. Come se in quel laboratorio lei si occupasse di preparare caffè e rassettare l’attrezzatura, non di scoprire la radioattività naturale.

Eppure di fronte a tutte queste ingiustizie Marie non si è mai arresa. Non lo ha fatto da ragazza, in una Polonia occupata dai russi che impediva alle donne di proseguire gli studi, trovando il coraggio prima di seguire un’Università itinerante e segreta e poi di emigrare a Parigi. Non lo ha fatto da moglie, madre e poi vedova, non rinunciando mai alla propria emancipazione, anche a costo di sfidare pregiudizi e moralismi. Non lo ha fatto soprattutto come scienziata, combattendo sempre per affermare il valore del proprio lavoro.

“Io sono Marie Curie e io ho scoperto la radioattività! Questa è la mia scienza e questa sono io”.

Sara Rattaro confeziona un racconto intimo e avvolgente in cui prova a dare voce e sentimenti a questa figura straordinaria, provando a immaginarne la sfera privata ed emotiva. Aneddoti reali e fatti biografici si intrecciano così ad elementi più romanzati, quale la storia d’amore con il marito Pierre e le difficoltà di una vedova lavoratrice che non vuole rinunciare alla propria indipendenza, per arricchire quel ritratto austero in bianco e nero di passione, perseveranza, umanità, coraggio. Non si tratta certo di un racconto esaustivo, ma di pagine vivide e coinvolgenti, che si leggono con piacere pur nella loro semplicità e brevità, e che lasciano un prezioso invito a credere in noi stessi.

“La vita non è facile per nessuno. Ma che importa? Dobbiamo avere perseveranza e fiducia in noi stesse. Dobbiamo credere di essere dotate per qualcosa e questo qualcosa dobbiamo scovarlo”.

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